Nasceva il 7 luglio del 1983 Robert Eggers, regista, scenografo e sceneggiatore statunitense compie oggi 38 anni. Dopo aver lavorato a lungo come costumista e scenografo per teatro, danza, televisione e cinema ed aver diretto alcuni cortometraggi debutta alla regia con The VVitch. Presentato al Sundance Film Festival del 2015 dove si è aggiudicato il premio per la miglior regia e, oltre ad altri numerosi riconoscimenti, con questa superba opera prima ha conquistato anche il mio cuore.
Si è confermato uno dei cineasti più promettenti e interessanti negli ultimi anni con il suo secondo lavoro, The Lighthouse, nel 2019 e c’è grande attesa per il suo prossimo film dal titolo The Northman, che è attualmente in lavorazione. Eggers è diventato uno dei miei registi preferiti in pochissimo tempo e nel giorno del suo compleanno lo voglio omaggiare dedicando questo articolo al suo primo lungometraggio, nonchè stupendo esordio, che non ho paura di definire capolavoro.
Eccovi quindi:
10 curiosità su The VVitch
- The VVitch è ambientato nel 1630 ed è stato ispirato da molti racconti popolari, fiabe e resoconti scritti di stregoneria storica, inclusi diari, documenti e atti giudiziari. Gran parte dei dialoghi proviene direttamente da queste fonti;
- Il film è stato girato in soli 25 giorni utilizzando per lo più la luce naturale. Il modo in cui è scritta la parola VVitch è in accordo con il modo in cui veniva scritto all’epoca in quanto la W non era ancora presente nell’ alfabeto;
- Non viene mai menzionato il cognome della famiglia poichè, anche se nel periodo puritano esistevano i cognomi, si faceva sempre riferimento al nome del nonno per identificare un nucleo familiare;
- Nella pellicola appare spesso una lepre (che troneggia anche in una delle locandine ufficiali) e vi è un motivo. Secondo le credenze di quel periodo storico le lepri erano creature magiche, associate alla stregoneria. Si pensava infatti che le streghe potessero trasformarsi in lepri per spiare e influenzare le persone;
- L’attrice che interpreta la strega più antica e potente, nella vita reale si chiama Bathsheba. Un anno prima dell’uscita di questo film, The Conjuring (2013) è stato presentato in anteprima nei cinema e presentava il fantasma di una strega satanica chiamata proprio Bathsheba;
- Durante il periodo della caccia alle streghe dell’America coloniale, era opinione diffusa che una strega non potesse dire l’intero Padre Nostro. Ecco perché la famiglia è così sconvolta quando Mercy e Jonas non riescono a finire la preghiera;
- Le capre erano comunemente associate a Satana e alla stregoneria nel Medioevo e nel Rinascimento. Molti credevano che Satana prendesse la forma di una capra, il che portò alla credenza comune che le capre facessero parte del Sabbath delle streghe;
- Erano previste molte più scene con la presenza del caprone Black Phillip ma gestire l’animale fu un vero problema in quanto Charlie (vero nome della capra) non era addomesticato e non aveva alcuna intenzione di farsi domare o controllare. Ha infatti rischiato di fare molto male ad uno dei protagonisti e pertanto è stato eliminato da molte scene per evitare incidenti.
- Nella scena della congrega delle streghe, il canto è in enochiano, un linguaggio angelico spesso usato nei rituali magici. È stato registrato per la prima volta dall’occultista del XVI secolo John Dee e dal suo partner Edward Kelley. In questa scena particolare, le streghe usano l’ undicesima chiave enochiana per annunciare l’arrivo dei morti e stabilire un sostentamento oltre la tomba. Per legarsi alla terra. Una chiamata funebre;
- Nella pellicola si menziona spesso il “firmare il libro” ed un libro da firmare viene offerto a Katherine (Katie Dickie) e Thomasin (Anya Taylor-joy) da Black Phillip. Nella teologia puritana, una persona registrava un’alleanza con il diavolo firmando, o lasciando il segno, nel libro del diavolo “con penna e inchiostro” o con il sangue. Solo con tale firma, secondo le credenze del tempo, una persona diventava effettivamente una strega e guadagnava poteri demoniaci;
Questo vi da un quadro (seppur piccolo) di quanta ricerca sia stata fatta per la realizzazione di questo film. La lavorazione, infatti, non è solamente nei giorni di ripresa ma in quelli di documentazione storica, di linguaggio, di usanze…
Per questi motivi, tra i tanti altri, considero questa pellicola una vera gemma ed Eggers uno dei più talentuosi registi esordienti dell’ ultimo decennio.