13 film di Pier Paolo Pasolini tornano al cinema per celebrare il centenario della nascita di PPP. Dall’esordio Accattone all’ultimo controverso Salò o 120 giornate di Sodoma.
La Cineteca di Bologna, con il suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema, e CSC – Cineteca Nazionale si uniscono in una grande iniziativa di distribuzione che porterà dal 1° Marzo nelle sale di tutto il territorio italiano la quasi totalità della filmografia pasoliniana, dall’esordio nel 1961 con Accattone all’ultimo controverso Salò o le 120 giornate di Sodoma, uscito postumo nel 1975, passando per Mamma Roma (1962), La ricotta (1963, episodio dal film collettivo Ro.Go.Pa.G.), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Comizi d’amore (1964), Uccellacci e uccellini (1967), Edipo Re (1967), Porcile (1969), Appunti per un’Orestiade africana (1970), Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una notte (1974).
“La forza di trovare, fin dalla prima inquadratura della sua opera prima, una propria lingua cinematografica, la sperimentazione come metodo di lavoro continuo, la necessità di rimettersi costantemente in discussione”.
Così racconta il cinema di Pasolini il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.
“Accattone sembra distare quattro decenni da Salò; in mezzo ci sono le borgate romane, la riscrittura del documentario, il Vangelo, Uccellacci, i film sulla borghesia, la reinvenzione della classicità, la Trilogia della vita… la scoperta di Citti e di Davoli, e poi Totò, Magnani e Mangano, a cui offre ruoli unici e inediti, un nuovo modo di usare la musica, luoghi che il cinema non aveva mai saputo guardare, da Matera alla Cappadocia, da Sana’a ai resti della classicità, un cinema di poesia che è anche, sempre, un cinema politico, civile, che affronta i grandi nodi della modernità.
Un cineasta condannato, insultato, imbrattato dal primo all’ultimo film, oggi unanimemente riconosciuto come l’artista che ha capito, con decenni d’anticipo, il genocidio culturale che si stava realizzando davanti al silenzio di tutti”.
“Il centenario di una figura così centrale per la cultura italiana non poteva che meritare un impegno condiviso”
Afferma Marta Donzelli, presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.
“Per questo sono davvero lieta della collaborazione tra CSC – Cineteca Nazionale e Cineteca di Bologna per riportare in sala, insieme, il cinema di Pier Paolo Pasolini.
Un’iniziativa che parte dai restauri – ultimo, in ordine di tempo, quello di Mamma Roma realizzato dalla Cineteca Nazionale e presentato poche settimane fa al Festival di Berlino – compiuti in questi anni per sanare le ingiurie del tempo (e in molti casi della censura), riportando le opere allo splendore originale.
Oggi quei film tornano sul grande schermo, pronti a essere visti, amati e discussi da una nuova generazione di spettatori”.
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