Oggi, 7 Gennaio 2024, compie 60 anni Nicolas Cage. Vincitore del Premio Oscar al migliore attore per “Via da Las Vegas”, Cage negli ultimi anni si è cimentato in varie produzioni, spesso a basso budget, in cui ha dato prova del proprio talento nell’interpretazione di personaggi bizzarri. Anche quando un film è nel complesso di scarsa qualità, l’interpretazione di Cage può ripagare da sola il tempo e i soldi spesi.
Celebriamo i 60 anni di questo versatile attore proprio con un B-Movie da lui interpretato negli ultimi anni, “Willy’s Wonderland”, di cui Cage è stato peraltro anche produttore.
TRAMA
Un misterioso e silenzioso individuo si ritrova bloccato in una cittadina del Nevada dopo essere finito con la propria automobile su una banda chiodata lasciata per errore dalle forze dell’ordine locali. A causa dell’impossibilità di utilizzare il bancomat, l’uomo non può pagare le spese di riparazione. Tex McAdoo, imprenditore del luogo, offre uno scambio: se l’uomo accetterà un lavoro di pulizia, potrà riavere la vettura senza pagare.
Il luogo da pulire è un fast food in disuso, il Willy’s Wonderland. Qui, l’uomo si ritroverà a fare i conti con le mascotte del locale, degli animatronics assetati di sangue. Parallelamente, un gruppo di giovani della città pianifica di appiccare un incendio per distruggere il Willy’s Wonderland.
Tuttavia, il misterioso protagonista non si darà per vinto: pulirà quel locale senza lasciare nemmeno un granello di polvere… o una goccia di sangue.
RECENSIONE
Come già accennato, non ci sono ambiguità sul fatto che “Willy’s Wonderland” sia un B-Movie.
Fin dai primi minuti, possiamo notare come la fotografia e lo stile registico portino su schermo un prodotto a metà fra un TV Movie e un film dei primi anni 2000. La fotografia, sovraesposta, specialmente nelle scene in esterna si avvale di filtri abbastanza superflui, seppur non fastidiosi. Allo stesso tempo, sono molte le scene che si avvalgono di stacchi forsennati, camera tremolante e, in un paio di casi, anche time-lapse. Questo secondo aspetto, come intuibile, esplode nelle scene d’azione, rivelandosi tuttavia controproducente. Seppur con qualche eccezione, le scene di combattimento fra il protagonista e gli animatronics sono meno facili da seguire di quanto dovrebbero.
Anche il cast dei comprimari è quello tipico di un B-Movie. Salvo Cage e l’attrice caratterista Beth Grant, tutti gli interpreti sono sostanzialmente sconosciuti. Il gruppo di ragazzi che si introducono all’interno del Willy’s Wonderland fa perno sulla giovane Liv, attorno a cui ruotano le classiche macchiette che ormai da anni hanno l’ingrato compito di alzare la conta delle vittime nel genere horror. Se Liv riceve una discreta caratterizzazione, i suoi amici sono assolutamente dimenticabili. Ma, alla fin fine, va benissimo così.
“Willy’s Wonderland”, con tutti i suoi difetti, è infatti un film davvero divertente. Nicolas Cage, secondo le parole del regista Kevin Lewis, ha letto la sceneggiatura in pochissimo tempo e ne è rimasto da subito entusiasta, decidendo di prendere parte al progetto anche come produttore. E tale entusiasmo lo ritroviamo, pari pari, nella recitazione dell’attore.
L’uomo senza nome (viene accreditato come The Janitor) al centro della storia ha comportamenti quantomai bizzarri. Tanto per citarne uno, ogni mezz’ora fa pausa per bere un energy drink e giocare a un flipper, anche qualora si trovi nel mezzo di un combattimento. Quando vede la prima mascotte prendere vita, inoltre, non sembra minimamente stupito, lanciandosi subito all’attacco. Le sue movenze, assieme al fatto che volontariamente rifiuti di parlare, lo fanno sembrare più simile alle entità che combatte rispetto agli abitanti della cittadina in cui è bloccato.
E’ una figura molto esagerata, quasi caricaturale, ma a ben pensarci, per nulla semplice da interpretare. Nicolas Cage, tuttavia, sembra nato per portarla in scena. In ogni secondo in cui compare su schermo, l’attore sembra divertirsi enormemente dietro alla maschera di imperturbabilità del proprio personaggio.
Aggiungiamo pure una piccola curiosità. Salito a bordo del progetto, Cage ha deciso di cambiare l’aspetto di quattro degli animatronics. Grande appassionato di rettili, l’attore ha voluto che si inserissero un camaleonte, un coccodrillo e una tartaruga al posto degli animali inizialmente previsti. Inoltre, ha deciso di sostituire quello che inizialmente doveva essere un animatronic pirata con un cavaliere (secondo la sua opinione, un pirata sarebbe stato un cliché).
Anche la trama, dopotutto, funziona molto bene. Si mantiene sui binari della semplicità, aggiungendo tuttavia una backstory intrigante al tutto, che vede gli abitanti della cittadina sacrificare periodicamente qualcuno agli animatronics per placarne la ferocia. Con una scelta narrativa simile all’incipit de “La bambola assassina”, scopriamo inoltre che all’interno delle mascotte si trovano gli spiriti del gruppo di criminali dediti all’occultismo che gestiva inizialmente il locale. Tali personaggi, peraltro, sono stati approfonditi anche in una miniserie a fumetti pubblicata poco dopo il rilascio del film.
Il regista si è detto grande fan dei b-movies horror anni ’80, specialmente quelli che vedevano al centro pupazzi o burattini posseduti, citando titoli come “Puppet Master”, “Demonic Toys” e “La bambola assassina”. E, in effetti, sembra incarnarne a pieno lo spirito.
Azzeccato è stato poi lo stratagemma per inserire una componente splatter nei combattimenti fra The Janitor e gli animatronics. Al posto del sangue, essi infatti perdono olio motore in fiotti copiosi.
In definitiva, quindi “Willy’s Wonderland” è un film estremamente divertente, con un Nicolas Cage in stato di grazia. Siamo di fronte a un B-Movie che pullula di difetti, ma non possiamo fare altro che consigliarvelo: il fattore divertimento avrà una potenza tale da mettere in ombra (quasi) tutte le carenze.
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