Questo articolo contiene spoiler di American Horror Story: Apocalypse (ottava stagione).
Durante i primi mesi del 2018 Ryan Murphy annunciò attraverso il suo profilo Twitter il titolo dell’ottava stagione di American Horror Story: Apocalypse. Nello stesso tweet il creatore della pluripremiata serie TV affermava che la stagione sarebbe stata un crossover tra Murder House e Coven.
Un esperimento televisivo originale
Come abbiamo visto negli altri articoli (clicca QUI per sfogliarli) da Freak Show in poi gli autori avevano creato diversi collegamenti tra le varie stagioni. Pepper (che da Asylum ritrovavamo in Freak Show), Lana Winter (che da Asylum ricompariva in Roanoke e veniva menzionata in Cult) e Queenie (che da Coven tornava ad essere presente in Hotel) rappresentavano già la prova che ogni stagione di American Horror Story fosse ambientata nello stesso universo. Tuttavia, fino all’annuncio di Murphy, nessuno poteva pensare che ben presto due storyline fossero destinate a collidere generando una nuova stagione.
Con Apocalypse Murphy e Falchuk hanno realizzato un esperimento televisivo senza precedenti, un esperimento rischioso e complesso.
Problemi da risolvere
Le complessità nel realizzare un crossover tra due stagioni erano moltissime:
- Gli attori: Murphy e Falchuk dovevano riprendere tutti coloro che avevano partecipato a Murder House e Coven, o almeno quelli che volevano coinvolgere nella nuova stagione. Un cast numeroso, quindi, che richiedeva un budget altissimo e un’organizzazione che permettesse di coniugare tutti gli impegni dei vari attori;
- Jessica Lange: l’attrice aveva chiaramente espresso più volte la volontà di chiudere il suo percorso in American Horror Story con Freak Show. Tuttavia, Constance, il suo personaggio di Murder House, era necessario nella realizzazione di Apocalypse;
- I doppi ruoli: come sappiamo bene il cast di Murder House e Coven era piuttosto simile. Molti attori avrebbero dovuto riprendere entrambi i personaggi interpretati nelle due stagioni. Dunque il rischio di cadere nel ridicolo e nella confusione era alto.
Tutti questi problemi sono però stati risolti in modo corretto: Jessica Lange ha ripreso i panni di Constance Langdon (con grande entusiasmo dei fan), mentre gli attori principali sono tornati a rivestire i propri ruoli e quelli doppi sono stati gestiti piuttosto bene.
Murder House + Coven (+ Hotel)
Se principalmente il crossover è basato su Muder House (clicca QUI per leggerne l’analisi) e Coven (QUI l’analisi) in una delle puntate torniamo, per qualche minuto, all’interno dell’Hotel Cortez (clicca QUI per leggere l’analisi di American Horror Story: Hotel). Infatti, Queenie, una delle streghe di Coven, era morta all’interno dell’Hotel Cortez nella quinta stagione e Cordelia (la Suprema) tonerà nel quarto episodio di Apocalypse nel macabro edificio per cercare di “riportarla indietro”.
Una struttura particolare
La trama di American Horror Story: Apocalypse si sviluppa in 10 episodi con una struttura particolare. Nei primi 3 episodi siamo nel presente, dal quarto episodio fino a metà del decimo assistiamo ad un lungo e articolato flashback, mentre nella seconda metà del decimo episodio torniamo al presente con la conclusione della storia.
Nei primi sette minuti del primo episodio assistiamo all’Apocalisse: ci vengono presentati tutti personaggi nuovi che riusciranno a salvarsi grazie ad un bunker in cui solo un ristrettissimo numero di persone potranno accedere. Solo alla fine di questo episodio vediamo il primo personaggio in comune con Murder House, ovvero Micheal Langdon, il figlio di Tate e Vivien che nell’ultimo episodio di Murder House, nonostante la sua tenera età, aveva tagliato la gola alla babysitter.
Come aveva anticipato il personaggio della Paulson in Murder House, Micheal Langdon (Cody Fern), in quanto nato da uno spirito e da un essere umano, è l’Anticristo.
Il suo arrivo nel bunker darà il via ad una serie di macabri e tragici eventi che porteranno alla morte di TUTTI i personaggi escluso, ovviamente, Micheal. Un plot twist inaspettato che arriva alla fine del terzo episodio e che conduce all’arrivo di tre personaggi amatissimi di Coven: Cordelia (Sarah Paulson), Myrtle (Frances Conroy) e Madison Montgomery (Emma Roberts). Saranno loro a riportare in vita alcuni delle donne morte del bunker rivelando che sono loro “sorelle” (quindi altre streghe).
Dopo tutto ciò le streghe si ritroveranno faccia a faccia con Micheal e da qui comincerà il lunghissimo flashback che durerà per più di 6 episodi. In questo flashback vedremo che Micheal ha riportato in vita Madison, Queenie e Misty (Lily Rabe), la visita di Madison e Behold (uno stregone) alla Murder House per cercare di scoprire le origini di Micheal, e la storia del giovane Langdon.
Lo sviluppo narrativo e il fan-service
Apocalypse è caratterizzato da una storia complessa e articolata che dà il via ad una narrazione serrata in cui, a differenza delle altre stagioni, rimane poco spazio per compiere riflessioni politiche e sociali. La profondità dei temi trattati nelle stagioni precedenti qui scompare quasi del tutto per lasciare spazio unicamente alla narrazione. Non vi è alcuna critica sociale, la causa stessa dell’Apocalisse viene accennata in modo approssimativo e molto poco credibile. Paradossalmente sono i primi tre episodi gli unici che forniscono qualche spunto di riflessione, pur nella loro ambiguità e perversione.
La narrazione serrata che, a volte, sfocia in una risoluzione approssimativo e confusionale è stata oggetto di forti critiche da parte dei fan. In molti, inoltre, non hanno apprezzato l’eccessivo fan-service che, fino a questa stagione, era praticamente estraneo ad AHS. Infatti, l’happy ending è stato ritenuto dai fan troppo “ruffiano” e anche l’episodio “Ritorno a casa Harmon” è stato interpretato come un modo per esaudire alcuni desideri dei fan (ad esempio la conclusione della storia tra Tate e Violet).
Eros e Thanatos
Con i termini “Eros” e “Thanatos” Freud indicava i due principi in perenne conflitto nell’essere umano. Con Eros intendeva la pulsione di vita rappresentata spesso dalla pulsione sessuale; con Thanatos, invece, indicava la pulsione di morte rappresentata dall’intrinseca aggressività dell’uomo nei confronti dei suoi simili.
Questi due elementi assumono una particolare correlazione all’interno del bunker governato dalla cinica Venable (Sarah Paulson): chiunque avrà rapporti sessuali con gli altri membri del bunker sarà punito con la morte. Timothy ed Emily saranno i primi a rischiare di morire per questo motivo e riusciranno a salvarsi solo sparando all’assistente (in realtà un robot) di Venable.
Mr. Gallant (Evan Peters) avrà, invece, un rapporto sessuale con “Rubber Man” (un uomo che indossa la stessa tuta nera di lattice con cui Tate uccideva le sue vittime nella prima stagione) e sarà denunciato a Venable da sua nonna (Joan Collins) che lo coglierà durante l’atto proibito. Gallant verrà punito e accuserà Micheal di essere l’uomo nella tuta di lattice. Micheal, tuttavia, lo respingerà fin da subito negando le parole dell’uomo e deridendolo. Successivamente Gallant si troverà di nuovo di fronte all’uomo con la tuta di lattice e, convinto ancora che si tratti di Micheal, tenterà di sedurlo per poi accoltellarlo ferocemente. Solo dopo, si accorgerà di aver in realtà ucciso sua nonna. In questo modo, Micheal manovra le menti di coloro che si trovano nel bunker, attraverso una vera e propria distorsione della realtà. Micheal gioca con le diverse pulsioni di Gallant (Eros e Thanatos) portandolo ad uccidere la nonna, verso la quale il personaggio di Evan Peters aveva sempre provato un forte odio.
Il simbolismo biblico
Già in un teaser si potevano notare chiari riferimenti alla Bibbia. In uno dei video si vede un fico posto nell’ombra: una mano demoniaca lo taglia e da esso fuoriescono due scorpioni che iniziano a lottare tra loro. Il fico rappresenta la perdita dell’innocenza, in quanto è con una foglia di questa pianta che Adamo ed Eva si coprirono dopo aver commesso il peccato originale. Gli scorpioni che fuoriescono dal frutto rappresentano l’eterna lotta tra bene e male (infatti uno scorpione è bianco e l’altro nero). Nel teaser vediamo lo scorpione nero prevalere sull’altro, vale a dire una chiara rappresentazione della vittoria del male sul bene. Lo stesso messaggio ritornerà nel finale di stagione, ma ne parlerò tra poco.
Altro chiaro riferimento biblico è il serpente, tentatore di Eva nel testo sacro. Emily troverà un serpente che striscia nel suo armadio, simbolo della tentazione a cui presto non saprà resistere. Il serpente, quasi sempre riferito alla sessualità, è una sorta di preavviso per lo spettatore: Emily presto si macchierà di quel “peccato” che potrebbe persino costarle la vita.
Infine, Venable utilizzerà delle mele avvelenate per uccidere tutti coloro che si trovano nell’Avamposto. La mela condannerà tutti alla morte, proprio come nella Bibbia aveva condannato Adamo ed Eva ad essere cacciati dal Paradiso terrestre.
Tutti questi riferimenti richiamano l’episodio del peccato originale, la fine della permanenza dell’uomo nel Paradiso e l’inizio di una vita mortale e piena di dolore e sofferenza. Allo stesso modo con l’Apocalisse si ha la distruzione totale del mondo e l’inizio di una nuova vita in un luogo devastato e pieno di pericoli.
Un crossover basato sulla nostalgia
Ryan Murphy arrivato all’ottava stagione ha deciso di riprendere l’enorme successo delle prime stagioni e di creare un’intera narrazione basata su quei personaggi che avevano riscosso il successo e l’amore del pubblico. Un successo quasi sicuro per una serie che, pian piano, iniziava a perdere spettatori. Riportare indietro le streghe è stata indubbiamente un’idea vincente ma tornare tra le mura della Murder House lo è stata ancora di più.
“Ritorno a casa Harmon”
“Return to Murder House”, tradotto in italiano come “Ritorno a casa Harmon”, è secondo me il miglior episodio di Apocalypse e uno dei migliori nella storia di American Horror Story. Diretta da Sarah Paulson la puntata è l’episodio di AHS con il voto più alto su iMDB: 9,4/10. Ritornare tra le mura della Murder House dopo 7 anni (anche se avevamo già rifatto una capatina nella stagione 5 con La Contessa) e rivedere Jessica Lange dopo 4 stagioni ha contribuito a rendere felici anche gli spettatori più esigenti.
Qui vediamo come gli equilibri che si erano creati nella casa alla fine della prima stagione si siano inevitabilmente rotti con l’arrivo di Micheal. Ben e Vivien si sono lasciati definitivamente e la situazione di tensione tra Tate e Violet non si è risolta, anzi, è peggiorata. Il personaggio che è andato in contro al destino più crudele è però Constance Langdon, alla quale è necessario dedicare un paragrafo a parte.
La distruzione definitiva di una donna fragile
“è stato Micheal a farmi capire che sono su questa Terra per allevare dei mostri. […] E poi ci fu quell’incidente con la baby-sitter… fino a quel momento pensavo di stare crescendo un serial killer da giardino o magari uno molto dotato con, sapete… tutte le sfide che ne conseguono. Se pensate a uomini importanti… tipo artisti, leader mondiali o inventori. Hanno commesso tutti qualche particolare peccatuccio nella loro scalata al successo, no? Dovetti accettare che, ancora una volta, i miei giorni da madre erano giunti al termine. Ho sopportato il peso del mio cuore spezzato tutta la vita. Sogni falliti, promesse fallite, matrimoni falliti. Ma questa… questa storia mi distrusse in maniera irrecuperabile. Micheal mi aveva fatto credere che la mia esistenza significasse qualcosa. Che fossi importante. Ma… era solo un minuscolo passo del suo cammino. Aveva finito con me. Sinceramente, credo che se avessi corretto il suo linguaggio un’altra volta mi avrebbe tagliato la gola. Come la baby-sitter.”
Sono queste le parole di Constance, una donna rassegnata a cui la vita ha riservato solo sofferenza, dolore, angosce e morte. Dopo aver coperto i misfatti di un giovane Micheal (che a causa dei suoi “poteri” è cresciuto molto velocemente), Constance si è recata nella Murder House per togliersi la vita e dove adesso, come gli altri, vive sottoforma di spirito. Dopo la morte della figlia Adelaide e i vari dolori della vita, Constance mette fine alla sua esistenza uccidendosi nella Murder House dove, paradossalmente, vivrà per sempre insieme ai suoi figli deceduti lì (tutti tranne Adelaide che era morta all’esterno della casa).
In questa puntata troviamo una serie di episodi commoventi: Moira ritrova sua madre, Violet perdona Tate e Ben e Vivien si riappacificano. Potete trovare QUI un video riassuntivo di questo magnifico episodio.
Un lieto fine
Dopo aver ripercorso la vita di Micheal e il percorso delle streghe prima dell’Apocalisse, torniamo al presente. Micheal è nell’avamposto e si trova davanti ad una sfida che è diventata una questione di vita o di morte. Dopo aver ucciso alcune streghe tra cui Madison e Marie Leaveu (Angela Bassett), Micheal attacca Cordelia che si toglie la vita per dare pieno potere a Mallory (Billie Lourd) la nuova Suprema che può acquisire tutta la propria potenza solo dopo la dipartita della Suprema precedente (Cordelia).
“Satana ha un figlio, ma le mie sorelle sono una legione, figlio di puttana!”
Urlerà Cordelia a Micheal prima di conficcarsi un pugnale nel petto. Mallory riesce con i suoi poteri a tornare indietro nel tempo a quando Micheal, ancora ingenuo, non era ancora completamente consapevole del suo potere. Mentre Micheal esce adirato dalla casa di Constance, Mallory lo investe con un’auto, uccidendolo.
La scena ricorda la morte di Adelaide della prima stagione (Micheal muore esattamente nella stessa posizione della ragazza) ma, se, nel caso della figlia, Constance aveva fatto di tutto per cercare di trascinarla nella Murder House per permetterle di vivere per sempre, qui la donna osserva sprezzante Micheal che muore soffrendo.
L’immortalità del male
Uccidendo Micheal, ovviamente, Mallory ha cambiato in modo radicale la realtà. L’apocalisse non è mai avvenuta, Cordelia e le altre streghe non sono morte, Queenie non è mai partita per l’Hotel Cortez (dove sarebbe morta nella stagione 5). Tuttavia, ci sono anche delle conseguenze negative: Myrtle, Madison e Misty non sono state riportate in vita. In uno dei momenti finali, vediamo Nan (Jaime Brewer) entrare nella sede della Congrega assieme a Misty: Papa Legba, ormai grande amico di Nan, ha riportato in vita mista per “ringraziare” le streghe per il lavoro svolto contro l’Anticristo.
L’ultima sequenza della stagione è in realtà molto più tragica: Timothy ed Emily, amanti nell’avamposto, sebbene l’apocalisse non sia mai avvenuta si sono conosciuti lo stesso. Molto velocemente vediamo che il loro incontro porterà ad una convivenza e successivamente alla nascita di un figlio. Una sera, tornati a casa, i due trovano il cadavere della baby-sitter e loro figlio che la guarda compiaciuto. Questo finale si collega direttamente alla prima stagione: anche il figlio di Timothy ed Emily, così come Micheal, sembra destinato a diventare il nuovo Anticristo.
Il trionfo del male
Proprio come nel teaser lo scorpione nero trionfa su quello bianco, anche nella realtà il male sembra sconfiggere di nuovo il bene. La vittoria della giustizia è solo apparente e fugace: si può provare a cambiare la storia ma certe cose sono destinate a succedere e il male è destinato a trionfare.
La deteriorante lotta tra i due scorpioni è anche un chiaro richiamo al manicheismo, una religione che si diffuse in Asia, Africa ed Europa a partire dal 3° secolo d.C. Secondo i manichei la realtà si basa su un conflitto incessante tra Bene e Male, Luce e Tenebre. L’aggettivo “manicheo” viene utilizzato, ad oggi, per indicare coloro che considerano le cose “nere” o “bianche” (senza considerare le varie sfumature), proprio i colori dei due scorpioni.
È davvero finita?
No, non è finita. Nonostante l’apparente vittoria delle streghe contro il figlio di Satana, un nuovo nemico presto busserà alla loro porta (come lascia presumere il finale). Ryan Murphy ha affermato che le streghe si riuniranno in una futura stagione per affrontare un altro pericolo. Ciò non è successo nella stagione 9 e probabilmente non succederà nella 10. Ma se Murphy dice il vero, presto le streghe si riuniranno per un altro epico scontro.
American Horror Story: Apocalypse è una lettera d’amore da parte dei creatori della serie per i fan. Un ringraziamento a coloro che hanno sostenuto assiduamente la serie per otto anni consecutivi. È un originale esperimento televisivo. Una scommessa vinta, anche se non completamente. Sono molti i buchi di trama e le imperfezioni a livello narrativo, ma sono errori che si possono perdonare ad una stagione che nell’insieme diverte, intrattiene e fa breccia, con i suoi personaggi, nel cuore dei fan.