21 anni fa usciva nelle sale italiane uno dei migliori film degli ultimi anni, American History X.
Tony Kaye mette in scena un film duro e crudo sull’America razzista dei nostri tempi, sull’odio radicato nella società odierna che assorbe e uccide tutto quello che trova.
Una storia di disagio sociale
Il protagonista del film è Derek Vinyard un giovane neonazista appena uscito di prigione dopo aver scontato tre anni di detenzione per aver ucciso due uomini di colore.
Il film è ambientato su due linee temporali, il periodo successivo alla scarcerazione che è girato a colori mentre i momenti precedenti sono girati in bianco e nero.
Derek è il primo di quattro fratelli e, in seguito alla morte del padre, vigile del fuoco, si avvicina a un gruppo di estrema destra perdendosi nella strada dell’odio.
Una volta uscito dal carcere Derek è un uomo nuovo che teme per suo fratello Danny che come lui si sta avvicinando sempre più alle idee del gruppo suprematista bianco.
Una setta di folli neo-nazisti
Il film racconta, in modo assolutamente straordinario, in un arco temporale di 24h (flashback esclusi) la storia di questo due ragazzi, le loro idee, i loro errori e le loro debolezze. È un inno contro ogni forma di razzismo e di disuguaglianza.
Dall’odio può scaturire solo altro odio
Derek è interpretato dall’incredibile Edward Norton, (Fight Club, The Hulk, Birdman) in una delle interpretazioni migliori della sua carriera. La sua performance attoriale gli valse per quell’anno la nomination alla statuetta più ambita che venne però vinta da Roberto Benigni.
Anche le prove attoriali dei suoi colleghi non sono da meno, tutto il cast entra perfettamente nei ruoli dando un’estrema credibilità alla pellicola. La pellicola non ha punti deboli ogni cosa è fatta con una grande maestria, dalla regia sempre perfetta con una tecnica invidiabile alla sceneggiatura che non sbaglia una battuta alle musiche che sono perfette.
Un cult da vedere assolutamente. Un film che distrugge senza nessuna pietà un’ideologia marcia e oscena che dilaga nella società come un tumore.
Un film che dovrebbe essere nel programma scolastico
Con American History X ci troviamo davanti ad un film cattivo e non retorico che non si risparmia mai nemmeno nel finale struggente. Kaye riesce a mettere in scena un film strepitoso che non si risparmia in nulla e mostra tutto il marcio della società americana spesso troppo idealizzata. Un cult da vedere e rivedere. Dato che come si dice nel film bisogna sempre terminare uno scritto con una citazione, perché c’è sempre qualcuno che ha detto una cosa nel modo migliore, allora decido si concludere questa recensione dicendo
L’odio è una palla al piede e la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati… Non ne vale la pena…