Il 27 luglio 1979 approdava nelle sale italiane la pellicola diretta da Stuart Rosenberg Amityville Horror. Adattamento del romanzo del 1977 L’Orrore di Amityville scritto da Jay Anson e tratto dalla terrificante vicenda di cronaca del 1974. La pellicola compie oggi quarantadue anni dalla sua prima comparsa sul grande schermo.
Un imponente Villa in un tranquillo quartiere residenziale sulla costa meridionale di Long Island. Una facciata bianca in legno e un prato ben curato. Tutto fa pensare al classico posto dove ogni famiglia sogna di far crescere i propri figli. Eppure, osservando questa casa qualcosa ci inquieta. La sua facciata, coronata da due inusuali finestre a spicchio, sembra quasi che ci osservi minacciosa. Sembra viva. E forse, un po’, questa casa viva lo è.
Ma perché?
Per ricostruire il percorso di questa affascinante e inquietante dimora che il regista di Amityville Horror ha portato in vita sul grande schermo, occorre addentrarsi in una storia che oscilla tra realtà e finzione.
La realtà
Amittyville Horror è una pellicola di finzione, adattamento di un romanzo che ebbe grande successo appena due anni prima dell’uscita di quest’ultima. Ma prima di raccontare della finzione, occorre fare una piccola digressione nella realtà. Perché anche il romanzo di Anson infatti è un adattamento da un fatto di cronaca terribile:
La casa infatti nel 1974 (quindi anche qui pochi anni prima dell’uscita della pellicola), fu teatro di un terribile omicidio: sei componenti della famiglia che la abitava, i DeFeo, furono brutalmente assassinati all’interno di quelle mura da uno dei figli, Ronald DeFeo. L’anno successivo la famiglia Luz, come vedremo più avanti i nostri protagonisti anche nella finzione, acquistarono la villa. La loro permanenza, però, fu più breve del previsto, e la famiglia lasciò la casa dopo appena ventotto giorni di permanenza.
I motivi per i quali i Luz si allontanarono da Amityville furono molteplici e quasi tutti a sfondo paranormale: rumori, porte e finestre che si aprono e chiudono, strane presenze che appaiono e scompaiono, impronte di zampe di maiale ritrovate sul pavimento dell’abitazione. Ogni evento privo di una spiegazione logica. La casa in seguito è stata venduta e acquistata svariate volte da altri compratori, e ancora oggi è meta spesso di turisti appassionati dell’orrore. Ma qui la realtà finisce e torniamo alla finzione: 1979 il regista Stuart Rosemberg da vita alla famiglia Luz sul grande schermo.
La finzione
Qual è dunque la storia ispirata ai terrificanti eventi di Amityville che il regista ci racconta?
George (James Brolin) e Kathy (Margot Kidder) Lutz, insieme ai tre figli, si trasferiscono nella casa di Amityville, al 112 di Ocean Avenue. La casa è stata acquistata dai coniugi ad un prezzo stracciato, a causa degli orrori che si sono consumati al suo interno un anno prima: Ronald DeFeo ha sterminato sei componenti della sua famiglia.
Ma il passato appartiene al passato, giusto?
I primi segnali che la famiglia coglie all’interno della nuova e maestosa dimora, invece, sembrano presagire il contrario.
I sospetti iniziano quando un prete, Padre Delaney, sembra percepire un’oscura presenza che invade la casa, e sente una strana voce demoniaca che gli ordina di andarsene.
E in effetti, ciò che sembrava solo una suggestione, inizia a concretizzarsi: strani rumori, porte che autonomamente si aprono e si chiudono, minacciosi occhi rossi che compaiono fuori dalla finestra. Insomma, i classici elementi della hunted house non tardano a manifestarsi, in un climax che raggiunge il suo apice nel più oscuro dei modi.
Finché il male è una manifestazione esterna infatti, per quanto spaventoso, risulta sempre controllabile in qualche modo. Si può sempre fuggire da una casa infestata. Si può sempre cercare di distruggerlo, questo male, quando è al di fuori di noi. Ma il vero terrore di Amityville viene raggiunto quando il passato, come un demone silenzioso, si insidia all’interno dell’animo umano: per quanto tempo George e Kathy, amorevoli genitori, riusciranno a non venire risucchiati dal potere della casa? Quanto è grande lo sforzo che un uomo deve compiere per non cedere al male che lo chiama?
Sicuramente lo spirito dei Lutz dovrà affrontare una sfida più grande di quella che dovranno affrontare i loro corpi. Ed è questo, il vero Orrore di Amityville: se il male è riuscito a corrompere chi è stato qui in passato spingendolo a compiere gesti al di la di ogni umana concezione, può questo male avere la stessa influenza su di me?
Così la casa di Amityville, intrisa del suo passato oscuro, prende vita e diventa il vero nemico da combattere, dentro e fuori. I due occhi rossi e terrificanti che Kathy intravede fuori dalla finestra, ricordano la facciata della e il suo fin troppo umano sguardo, che sembra tradire la sua natura demoniaca.