Rilasciato su Amazon Prime Video: Antebellum, esordio alla regia per Gerard Bush e Christopher Renz, in una storia enigmatica ed affascinante. Un racconto che ci fa capire come anche le atrocità del passato siano sempre pronte a tornare
Dopo aver lavorato per anni tra cortometraggi e videoclip musicali, Gerard Bush e Christopher Renz scrivono la sceneggiatura di un film molto particolare. Antebellum, infatti, è profondamente debitore della tradizione inaugurata da Jordan Peele con Scappa – Get Out, un modo per unire cinema ed impegno sociale verso la condizione della popolazione afroamericana, in particolare in questo turbolento anno. L’approccio dei due registi risulta, però, parecchio innovativo: infatti scelgono di partire con il loro racconto nel passato, durante la Guerra Civile Americana, in una piantagione di cotone di proprietà dell’esercito confederato.
Dagli orrori della schiavitù agli incubi di oggi
Antebellum inizia con un sontuoso piano sequenza che ci introduce nella piantagione, subito dopo che alcuni schiavi lavoratori avevano tentato la fuga e sono stati ripresi. Il muoversi della macchina da presa senza stacchi, l’incalzare della colonna sonora e una bellissima fotografia al tramonto: rendono subito manifesta la bravura dei registi. Ci viene presentata Eden, che faceva parte del gruppo dei fuggitivi nonché preferita del maggiore Blake Denton e sua serva personale. La donna appare spezzata dai continui abusi su di lei e su tutte le persone nere nella piantagione.
Il film dopo più di una ventina di minuti, però, cambia passando al presente dove Veronica Henley (sempre interpretata dalla straordinaria Janelle Monae) si sveglia nel suo letto. La donna ha un dottorato di ricerca in antropologia e deve recarsi a presentare il suo nuovo libro, questo la allontanerà dal marito e dalla figlia per un paio di giorni.
Una serata che cambiò tutto
Lo spettatore risulta confuso nella visione di una storia che ha subito un così brusco cambio di location temporale. Consiglio di fare molta attenzione a tutti i dettagli che ci verranno mostrati durante il viaggio di Veronica. Bambine misteriose in ascensore e messaggi criptici, inizieranno a tormentarla. La cosa che stupisce di più di Antebellum è proprio l’abilità di Bush e Renz di prendersi i propri tempi nel racconto. A noi spettatori non resta che seguire la storia di Veronica, mentre il nostro cervello farà ipotesi su tutto quello visto nei primi 20 minuti di film. Dopo la presentazione del libro, Veronica sceglierà di passare una serata in libertà con Sarah e Dawn, sue amiche di lunga data. Quella serata, però, cambierà per sempre la sua vita!
Una storia innovativa, raccontata con eleganza
Antebellum risulta un progetto molto riuscito. Sicuramente non è un film con tinte horror, ma più con situazioni che potrebbero ricordare un vecchio episodio di Ai Confini della Realtà. Forse, anche un poco Black Mirror, in particolare l’ultimo episodio della quarta stagione: Black Museum. Quello che conta, però, è l’essere riuscito a raccontare una storia coerente e scorrevole, il cui messaggio appare, oggi più che mai, estremamente inquietante.
Il passato non muore mai. Non è neanche passato
L’incipit che appare all’inizio, scritto da William Faulkner, appare emblematico di quello che il film vuole andare a raccontare. Anche perché la soluzione del rompicapo non sarà così semplice come potreste pensare.
Esordio mostruosamente convincente
Come detto, oltre alla sceneggiatura, anche tutto il comparto tecnico di Antebellum è largamente promosso. Bush e Renz riescono a dare ad ogni fotogramma un suo particolare significato, attraverso una composizione dell’inquadratura mirata e costruita bene. L’utilizzo della luce, sia naturale che artificiale, denota bene il momento che sta venendo raccontato. I movimenti di macchina sono sempre studiati e nulla è lasciato al caso. La colonna sonora irrompe in tutti i momenti topici, con eleganza. Tutti gli attori, oltre alla già citata Monae, sono in parte anche se comprimari al racconto della donna.
Antebellum risulta quindi un film consigliato, capace di sorprendere e far riflettere. Una ventata di aria fresca, per far passare un messaggio importante, inquietando lo spettatore in maniera intelligente