I MASBEDO tornano sul grande schermo con un nuovo lungometraggio, ARSA, che verrà presentato in occasione della diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma all’interno della sezione Freestyle Film, venerdì 18 ottobre 2024 alle ore 17.00 presso l’Auditorium Parco della Musica.
Il film – prodotto da Eolo Film Productions di Beatrice Bordone Bulgari, in collaborazione con Alción e Rai Cinema – è il secondo lungometraggio diretto dal duo artistico formato da Nicolò Massazza (1973) e Iacopo Bedogni (1970), dopo il film d’esordio, The Lack (2014), presentato alla 71. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Giornate degli Autori Venice Days (2014), e successivamente nei festival internazionali tra cui: Reykjavik International Film Festival; dal CPH:DOX Copenhagen International Documentary Film Festival all’Art Film Dubai, Lincoln Center New York.
ARSA, la cui sceneggiatura è stata realizzata dallo scrittore italiano Giorgio Vasta in collaborazione con MASBEDO, vede il debutto sul grande schermo di Gala Zohar Martinucci (2004), nei panni della protagonista. Accanto a lei Jacopo Olmo Antinori, Giovanni Cannata, Luca Chikovani, Michele Sinisi, Maziar Firouzi, Matilde Schiaretta e con Lino Musella e Tommaso Ragno.
Arsa è una ragazza indipendente, che si nutre sin da bambina della forza della sua immaginazione. La sua figura fragile e forte, allo stesso tempo, è in perfetta sintonia con la potenza naturale dell’isola. La solitudine di Arsa non è un rifugio, ma una forza creativa, una dichiarazione di indipendenza interiore. Attraverso le lenti di un binocolo, Arsa guarda la vita dell’isola che scorre nella sua normalità.
Arsa vive nel lutto del padre (Lino Musella, 1980), artista costretto dalle vicissitudini della realtà e da un cinico datore di lavoro (Tommaso Ragno, 1967) a creare statue “belle per finta”, piegandosi alle necessità del consumismo. Da lui, e dal conflitto interiore che in lui vive, Arsa assorbe la bellezza dei mostri e il potere delle favole. La ragazza, ereditando il suo sguardo sul mondo, crea piccole sculture nel suo laboratorio-silos con i tanti reperti di archeoplastica che raccoglie sulla costa. Finchè un giorno non sbarca sull’isola Andrea (Jacopo Olmo Antinori, 1997), e sconvolge il suo mondo.
“Ogni immagine è pensata per offrire un’esperienza sensoriale unica, che non cattura solo la bellezza incantata di Stromboli, ma anche i mondi interiori dei personaggi” sottolineano i registi “L’isola, con la sua energia selvaggia e potente, non è solo lo sfondo della storia: è un personaggio vivo, che respira e si evolve insieme ai protagonisti, modellando le loro emozioni e le loro sfide. Le difficoltà incontrate durante le riprese hanno aggiunto ulteriore profondità alla figura di Arsa. Lei incarna la resilienza: come l’isola, trasforma ogni cosa, anche la più difficile, in qualcosa di nuovo e vitale. È il suo canto, che si perde tra le onde, un invito a fare lo stesso.”
SINOSSI:
Arsa ha circa diciotto anni, è bella, chiusa e selvatica. Vive da sola in una casupola fatiscente che guarda sul mare, da qualche parte lungo il perimetro di un’isola. In questo paesaggio si muove sicura, è qui che ha costruito il suo mondo sospeso. Il canneto è la soglia tra il suo spazio di solitudine e la vita sociale dei turisti che osserva a distanza. Un giorno arrivano sull’isola tre ragazzi in vacanza che prendono una casetta in affitto. All’improvviso il mondo di Arsa viene invaso, Andrea, uno dei ragazzi, soggiogato dalla figura enigmatica di Arsa, tenta di migrare nel suo mondo e scopre il suo desiderio sconvolgente…
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