Il 16 gennaio del 1948 nacque a Carthage John Carpenter.
Crebbe a Bowling Green (Kentucky). Qui si sentiva completamente fuori posto, spaventato dal mondo esterno, vedeva il male ovunque guardasse, tanto che in un’intervista paragona sé stesso ad alcuni dei suoi protagonisti.
Fin da bambino dimostrò una grande passione per la musica e la settima arte.
Furono i film di Roger Corman e poi la visione de “Il pianeta proibito” a fargli capire quale sarebbe stata la sua strada.
Gli anni universitari
Frequentò la scuola di cinema alla USC (University of Southern California) e qui ebbe dei docenti di altissimo livello tra i quali: Orson Welles, John Ford, Howard Hawks, il quale fu uno dei suoi più grandi punti di riferimento.
Durante gli anni alla USC, Carpenter si rese conto di amare ogni cosa riguardasse la creazione di un film.
Fu proprio durante gli anni alla USC che il grande regista che allora era solo un ragazzo diede alla luce Dark Star una commedia parodistica fantascientifica che omaggia Kubrick.
Le prime opere
Nel 1976, invece,crea Distretto 13-Le brigate della morte che fu girato in soli venti giorni con un budget di 100.000 dollari, una delle scene più forti del film per me è stata l’uccisione della piccola Kathy (interpretata da Kim Richards) intenta a mangiare un gelato.
In questo film Carpenter ha il totale controllo creativo e crea lui stesso le musiche per il film (come fece diverse volte nel corso della sua carriera).
Dopo il successo di Distretto 13, che lo consacrò come uno dei grandi registi del cinema indipendente, gli venne proposto di lavorare a un film horror con un budget di 250.000 dollari (alla fine ne spese 325.000) che vedesse una babysitter venire stalkerizzata; a questa proposta Carpenter rispose che se avesse avuto il controllo creativo e se avesse potuto mettere il suo nome sopra il film avrebbe accettato, il resto è storia.
Ovviamente la proposta fu per Halloween che diventò un cult assoluto.
In questo film il regista omaggia Profondo Rosso, Mario Bava e il suo Reazione a Catena.
Omaggia anche Psycho. Uno fra gli omaggi alla maestosa pellicola di Hitchcock è la sua protagonista, Jaime lee Curtis figlia di Janet Leigh.
Con Halloween iniziò la collaborazione tra Carpenter e Debra Hill.
Halloween, uscito nel 1978, ebbe un enorme successo.
La figura di Michael Myers, che Carpenter intese come un ibrido tra un essere umano e un essere soprannaturale diventò iconica. La maschera bianca è stata usata proprio per far si che lo spettatore proiettasse su di essa le proprie percezioni.
I primi anni ’80
Nel 1980 uscì The Fog. Anch’esso film a basso costo.
Rivide la collaborazione del regista con Debra Hill e con Jaime Lee Curtis, che venne affiancata dalla mamma Janet Leigh.
Essendo un film di fantasmi Carpenter diede molta importanza alle luci, e questo fu un film difficile da girare, nella fase finale infatti scartò molte scene e le ricreò.
Nonostante il successo che ottenne a livello commerciale la critica non lo esaltò.
Lo stesso creatore non si dice soddisfatto appieno del risultato, non lo considera uno dei suoi lavori migliori.
Nel 1981 lavorò a 1997-Fuga da New York che inizialmente era un soggetto destinato a Clint Eastwood.
Kurt Russell ottenne il ruolo del protagonista Jena Plissken (Snake nella versione originale).
Come in molte delle sue pellicole si nota una profonda critica al capitalismo americano e alla città di New York che era l’emblema di ciò che non piaceva a John Carpenter. Il film ottenne un gigantesco successo.
È il 1982 e Carpenter gira quello che personalmente è il mio suo film preferito: La cosa.
Di nuovo insieme a Kurt Russel, rompe gli schemi dei classici film di fantascienza: paranoia e sospetto sono parte fondamentale della pellicola e poi la messa in scena dell’alieno è qualcosa di estremamente terrificante. Al botteghino fu un flop perché in quello stesso periodo uscì E.T- L’extraterrestre, tutt’altro tipo di alieno.
La cosa, film splatter e grottesco è un vero capolavoro.
Seconda metà degli anni ’80
1986 Carpenter dirige Grosso Guaio a Chinatown. Anche in questo film continua la collaborazione con Kurt Russell. Omaggio ai film di arti marziali, al botteghino è un flop e alla critica non piace.
Nel 1987 esce il signore del male, secondo capitolo della Trilogia dell’apocalisse, uno dei film più pessimisti del regista che ottiene un ottimo successo.
1988 è il turno di Essi vivono, pellicola satirica maestosa, con una pesantissima critica alla società americana, al capitalismo che però non ottiene successo e risulta essere un flop.
Gli anni ’90
Nel 1992 esce Avventure di un uomo invisibile che non ha alcun successo. Nel 1995 conclude la Trilogia dell’apocalisse con l’uscita de il seme della follia. Anche in questo caso la critica stronca il film. Esce anche il Villaggio dei dannati che al botteghino non va bene.
Reduce da molti insuccessi a livello di incassi il grande regista decide di scrivere il sequel di 1997- Fuga da New York e nel 1996 esce Fuga da Los Angeles. Con questo sequel critica in maniera ancora più dura e pesante l’America, il capitalismo e Hollywood e i suoi standard di bellezza totalmente innaturali. Non a caso il film è ambientato a Los Angeles. Nonostante tutto il film non ottiene il successo sperato.
Dopo l’ennesimo fallimento al botteghino Carpenter torna all’horror e nel 1998 esce Vampires con James Woods. Anche in questa pellicola si percepiscono le influenze di Howard Hawks e John Ford.
Il film ottenne un grande successo al botteghino; fu l’ultima volta che un film di Carpenter guadagnò bene.
Il successo fu talmente grande che decise di produrne il seguito.
Gli ultimi film
I suoi due ultimi film sono Fantasmi da Marte del 2001 e The Ward- il reparto uscito nel 2010.
Entrambe le pellicole non hanno successo.
The Ward che ha come protagonista Amber Heard pur non essendo un capolavoro è un ottimo film, da vedere assolutamente; non sarà uno dei film migliori del regista ma considerando che stiamo parlando di uno dei più grandi registi del genere ci troviamo comunque davanti a un ottimo prodotto con un finale niente male.
Conclusioni
Con una filmografia pazzesca e delle doti fuori dal comune Carpenter rientra tra i miei registi preferiti di tutti i tempi.
Con le sue critche e i suoi modi di renderle a livello cinamtografico ha creato un vero e proprio stile tutto suo.
Film da vedere e rivedere per non parlare delle sue colonne sonore.
Un uomo con un talento, uno studio e un amore per la settima arte che pochi anno.
Un uomo che per me è una grande fonte di ispirazione