Nel giorno del 63 compleanno di Sir Peter Jackson abbiamo deciso di omaggiarlo con il primo dei suoi lungometraggi: Bad Taste (in italiano Fuori di Testa). Un omaggio al genere B-movie perfetto per la notte di Halloween!
Trama
Nella piccola e tranquilla cittadina di Kaihoro, tutta la popolazione è sparita senza lasciare traccia. Ciò necessita dell’intervento di un’unità di specialisti, anche noti come The boys, i quali scopriranno che non siamo soli in questo universo.
Recensione
Bad Taste è un film iconico della fine degli anni ’80. Uscito in Nuova Zelanda nel dicembre del 1987, verrà distribuito nelle sale italiane il 26 ottobre del 1989 definendo un nuovo livello di splatter. Potendo girare solo nel week-end, le riprese sono durate la bellezza di quattro anni, dimostrando quanto il regista tenesse al progetto. Il film, infatti, è un omaggio ai B-movie e rappresenta alla perfezione lo spirito satirico del regista. E’ proprio lo stesso Peter Jackson a dichiarare in un’intervista:
Ho un senso dell’umorismo piuttosto ampio, uno dei miei idoli è Buster Keaton, e se guardi alcune cose in “Brain Dead”, è Buster Keaton con il sangue. Non prendo le cose sul serio: l’altro giorno ho visto “Hellraiser 3” a Cannes; è OK, è un bel film, non l’ho odiato o niente del genere, l’ho trovato abbastanza bello, ma era tutto così serio. Un tizio che cammina in giro con degli spilli che gli spuntano dalla faccia, non posso proprio star lì seduto e pensare “Questo fa davvero paura”. Se facessi un film di Hellraiser, vorrei che Pinhead venisse sbattuto contro un muro e che tutti gli spilli gli si conficcassero in faccia.
La dedizione che paga
Il film è il primo lungometraggio di una lunga serie diretti da Peter Jackson (e.g. Il signore degli anelli, King Kong, Lo Hobbit) ed è la dimostrazione che la dedizione e l’inventiva alla lunga ripagano. Bad Taste è, infatti, stato finanziato inizialmente dallo stesso Jackson, con un budget di 25.000 dollari neozelandesi. Solo dopo aver visto parte del girato la New Zealand Film Commission investì nel cortometraggio altri 235.000 dollari, permettendo al regista di concludere l’opera in grande stile.
Lo scarso budget, tuttavia, ha permesso al regista (che in questo caso era anche attore, produttore, sceneggiatore, montatore e addetto agli effetti speciali) di sviluppare il suo ingegno trovando delle soluzioni low budget-big effect. Le maschere degli alieni sono state create dallo stesso Peter Jackson nella cucina della madre, usando del lattice e il forno domestico. Il famosissimo vomito blu è stato creato da un mix di yogurt, muesli e colorante alimentare. I pezzi di alieno (ed esseri umani) sono frattaglie comprate al supermercato. Jackson ha dichiarato di averle scelte “comprando quello che c’era di più disgustoso“.
Bad Taste, un titolo una garanzia
Bad Taste, letteralmente “cattivo gusto”, è un titolo autoesplicativo. Prendete La casa (1981) di Sam Raimi, aggiungeteci una buona manciata dell’iconica serie anni ’80 Supercar, una spruzzatina di vecchio western e una citazione abbastanza esplicita a Non aprite quella porta (1974), et voilà… Les jeux sont faits! Avrete un film estremo sotto tutti i punti di vista. Satira e scene splatter si muovono di pari passo, rendendo il film un capolavoro sopra ogni genere. Senza esclusione di colpi, veniamo presi tutti di mira, cinema compreso. Si perchè Jackson, prima di essere un grande regista è anche un grande cinefilo. La frase “Non ci sono dita luminose su questi bastardi!” è, infatti, un riferimento ad E.T. l’extraterrestre, film del 1982 diretto da Steven Spielger, con cui Jackson collaborerà nel 2011 per il film Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno (The Adventures of Tintin). E’ possibile che ci siano anche dei riferimenti a Doctor Who del 1963: la sciarpa indossata da Derek è simile a quella del Quarto Dottore e, inoltre, si fa riferimento alla possibilità che gli alieni arrivino con una cabina telefonica (ricorda qualcosa il Tardis blu?).
Senza contare i riferimenti ad Arancia Meccanica e alla cultura pop in generale, con una particolare predilezione per l’Inghilterra!
La critica alla società del consumismo
Lungi dall’essere un film che voglia fare la morale, Bad Taste riesce comunque a mandare un messaggio (rimanendo sempre sul piano comico). La cittadina in cui si svolge l’intera vicenda si chiama Kaihoro, una parola maori composta da Kai “cibo” e Horo “villaggio” o “velocemente” (dipende dai contesti). La combriccola di alieni, giunti sulle sue sacre sponde è alla ricerca di nuovi prodotti per una catena di fast-food e gli umani sembrano avere una carne adatta allo scopo. Il messaggio sotteso appare evidente nella scena del vomito blu. Dopo aver elencato tutte le prelibatezze che gli alieni intendono inserire all’interno dei menù, Frank (Mike Minett) viene costretto a bere il vomito blu di uno degli extra terrestri, in una specie di rituale di iniziazione. Frank, inizialmente riluttante, sa di non poter far saltare la propria copertura e decide di favorire. Dal suo volto capiamo che la sostanza ha effettivamente un buon sapore.
Questa sequenza che apparentemente sembra semplicemente gore, è invece un vero e proprio riferimento alla qualità e ai metodi di processazione dei cibi all’interno dei fast-food. Non importa da dove derivi quello che mangiamo e con quale materia prima sia fatto, se ha un buon sapore noi lo mangiamo.
Un’altra palese critica alla società degli anni ’80 (ma che possiamo tranquillamente trasferire ai giorni nostri) è il riferimento al sistema capitalistico. Gli alieni sono tutti dei mentecatti, ad eccezione del loro capo che li comanda e li usa come carne da macello. Emblematica in ciò è la frase che l’alieno apicale dice alla moglie: “è andata bene, la manovalanza è stata tutta uccisa ma io sono salvo“. La vita della forza lavoro, identificata nel film anche tramite la riconoscibile divisa, non ha valore, solo quella del capo ne ha e deve essere preservata. E su questo concetto, Jackson si prende una grossa rivincita nella scena finale.
Qualche piccola curiosità extra
Prima di concludere vi lasciamo qualche piccola, ma divertente curiosità sulla pellicola.
- Bad Taste è stato girato nella città natale di Jackson, Pukerua Bay nella regione di Wellington (Nuova Zelanda).
- Gli attori sono tutti amici del regista e si sono resi disponibili a girare per tutti e quattro gli anni necessari alla realizzazione del progetto.
- Bad Taste è, inoltre, ambientato nel giorno del compleanno del regista, ossia proprio il 31 ottobre.
- Nel film non sono presenti personaggi femminili, nonostante alcuni alieni siano interpretati da attrici.
- Non potendo permettersi una steadicam, il regista ne creò una di fortuna, con un contrappeso e un investimento di 15 dollari.
Per ulteriori chicche, consigliamo la visione del documentario Good Taste made Bad Taste disponibile su YouTube.
Conclusioni
Nella notte di Halloween, consigliarvi la visione o il rewatch di Bad Taste è quasi un passaggio obbligato. Budella, cervella, sangue fatto con sciroppo e colorante sono uno sfondo splendido alla notte più paurosa dell’anno, senza rinunciare a delle grasse e sane risate!
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