Uno tra i 10 film giapponesi con i maggiori incassi, bandito da alcuni paesi per le scene di violenza, Battle Royale di Kinji Fukasaku è un film del 2000 tratto dall’omonimo romanzo di Koushun Takami.
La Trama
In un futuro prossimo gli adulti si sentono minacciati dai giovani, ormai senza più rispetto verso l’autorità e con un totale rigetto delle regole. La criminalità giovanile dilaga e le scuole hanno la più alta percentuale di assenteismo mai registrata. Per questo motivo e a scopo educativo viene istituita la legge Millennium Educational Reform Act, conosciuta anche come BR act. Una classe all’anno sarà sorteggiata, gli alunni abbandonati su un isola deserta e costretti a uccidersi tra loro sino a che ne rimarrà uno soltanto.
Ai partecipanti viene fornito uno zaino al cui interno troveranno un’arma di qualsiasi tipo, offensiva o totalmente inutile, ed una mappa. Hanno tre giorni di tempo per uccidere i compagni o i collari che portano al collo salteranno in aria uccidendo tutti quanti…
Battle Royale è considerato uno tra i più famosi film giapponesi di tutti i tempi, questo grazie anche all’ostracismo che incontrò ancor prima della sua uscita. Alcuni parlamentari cercarono infatti di far interrompere la produzione e, non essendoci riusciti, di vietare l’uscita della pellicola nelle sale. Questa manovra non solo fallì, ma portò anche al risultato contrario in quanto incuriosì ancor di più le persone che vollero vedere il film che aveva suscitato tutto questo scalpore.
Interpretato da giovani attori che hanno recitato tutti senza l’uso di controfigure, tra gli interpreti adulti spicca il grande Takeshi Kitano nei panni del professor Kitano che, assieme ai militari, supervisiona il “gioco” da una sala di controllo.
Horror e Fantasy
Di sicuro la trama vi ha ricordato la famosa saga Hunger Games e, seppur l’autrice Suzanne Collins il cui libro che ha ispirato i film uscì nel 2008, abbia sempre negato, è facile trovare così tante similitudini che in molti hanno ipotizzato il plagio.
Ed in effetti, di diverso c’è ben poco, se non l’epoca storica, la tecnologia e la messa in scena sicuramente più patinata e meno violenta che caratterizza Hunger Games e lo canalizza più nel settore fantasy che in quello horror.
E di horror in Battle Royale ce n’è parecchio. Come in molti film giapponesi il ritmo non è costante ma alterna scene tese e veloci ad altre più narrative e introspettive. Allo stesso modo sdrammatizza uccisioni e sangue con alcune trovate divertenti e volutamente stridenti e fuori luogo, quasi il regista volesse sottolineare il paradosso di rendere normale qualcosa di così atroce.
Sacrificio e onore
Al di là infatti della pura violenza è sull’aspetto psicologico e sulle varie reazioni diverse degli adolescenti che lo spettatore si deve soffermare a riflettere. I personaggi sono volutamente stereotipati (il secchione, la ragazza timida, il ragazzo cattivo, ecc) e dalle reazioni a volte esagerate ma creano delle interazioni interessanti e originali, spesso lontano dal nostro punto di vista occidentale dove senso del sacrificio e onore non sono così sentiti e diffusi.
Battle Royale è invero una critica del regista verso il sistema scolastico giapponese e la sua eccessiva competitività, alla pressione continua alla quale i giovani vengono sottoposti, giovani che devono eccellere e primeggiare per non disonorare la famiglia. Ed a questo meccanismo in cui spesso restano incastrati non trovando altre vie d’uscita se non quella del suicidio, vera piaga del paese nipponico.
Alcune curiosità:
- Battle Royale è uno dei film preferiti di Quentin Tarantino. E’ infatti dopo averlo visto che ha scritturato Chiaki Kuriyama (che nel film interpreta Takako Chigusa) per vestire i panni della micidiale GoGo Yubari in Kill Bill vol. 1;
- Il produttore Roy Lee aveva ottenuto i diritti nel 2006 per girare un remake americano ma, dopo l’uscita di Hunger Games nel 2012, ha rinunciato al progetto dichiarando che “gli spettatori lo avrebbero visto come una copia dei Games in quanto molti non sanno che Battle Royale è uscito prima. Triste, ma vero“;
- Il regista Kinji Fukasaku ha compiuto 70 anni durante le riprese del film. E’ morto due anni dopo durante la produzione del sequel Battle Royale II: Requiem. Il film fu poi completato nel 2003 da suo figlio Kenta Fukasaku e dedicato alla memoria del padre.