Storie vere, leggende urbane o fatti di cronaca che porteranno un po’ di brivido al vostro sabato sera.
Questa sera torniamo a parlare di serial killer. La protagonista di oggi è una donna, Belle Sorenson Gunness (nata Brynhild Paulsdatter Størseth) e si tratta di una delle assassine donne più prolifiche del panorama americano tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.
La vita di Belle Gunness
Belle, conosciuta all’ora come Brynhild, nasce a Selbu, in Norvegia, l’11 novembre 1859. Il padre, Paul Pedersen Størseth ha una fattoria con la quale non riusciva a sfamare totalmente la famiglia; la madre, invece si occupa della casa e dei figli. Brynhild, infatti, ha altri otto fratelli più grandi di lei e si mantiene portando le pecore al pascolo, come spesso si faceva a quei tempi. I suoi datori di lavoro pensano sia una brava ragazza dedita al lavoro e molto capace, in quanto sapeva fare il formaggio e non aveva timore di passare la notte in montagna con il gregge.
Tuttavia, nella vita quotidiana non riscuote molto successo, un po’ per il suo aspetto fisico (1.83 cm e 91 kg), un po’ per il fatto di essere considerata una ragazza bugiarda e di facili costumi. Secondo una storia norvegese mai accertata, Brynhild partecipa a una festa di paese mentre è incinta, ma in quell’occasione perde il bambino dopo che un uomo la calcia al ventre. L’uomo, forse perché di famiglia benestante, non venne mai indagato.
All’età di 23 anni, non potendo più sopportare questa situazione e le continue prese in giro, la ragazza decide di partire e trasferirsi negli Stati Uniti, aiutata dalla sorella Nellie Larson e marito, già residenti nel paese. Proprio in questa occasione la giovane decide di cambiare nome in Belle e inizia a lavorare come cameriera.
La prima vittima
Belle, due anni dopo l’arrivo in America, si sposa con il sorvegliante notturno Mads Sorensen. Nel 1890, in seguito al trasferimento a Austin, Belle prende in adozione Jenny Olsen, abbandonata dal padre che non si sentiva di crescerla da solo dopo la morte della moglie. Qualche tempo dopo, la donna rimane incinta di due bambini, i quali però muoiono nel 1896 e 1898 a causa di coliti acute.
Dopo 16 anni di matrimonio, anche il marito Mads passa a miglior vita. Quel giorno coincide con l’inizio di due assicurazioni sulla vita che l’uomo aveva stipulato in precedenza con un paio di compagnie. Il dottore, nonostante quanto affermato da Belle, afferma che l’uomo sia stato avvelenato da della stricnina. Ad ogni modo, la sospettata del possibile omicidio, riesce a convincere tutti di avergli somministrato solo una polvere per curargli il raffreddore. Il medico firma il certificato di morte e le assicurazioni la pagano. Grazie a questi soldi, Belle, diventa proprietaria di un negozio di abbigliamento che, però, prenderà fuoco misteriosamente, in seguito all’esplosione di una lampada a kerosene mai ritrovata.
Gli omicidi di Belle Gunness
La storia, da questo momento, inizia a diventare sempre più assurda. Con il denaro datole dopo l’incendio al negozio, si trasferisce in una fattoria a La Porte, Indiana, insieme alle figlie Myrtle, Lucy e Jenny. Nel 1902 si sposa con un macellaio norvegese, Peter Gunnes, che inizia a vivere con lei insieme alla figlia Swanhilde. Tuttavia, anche questo marito fa una brutta fine. Infatti, secondo le ricostruzioni dell’epoca, Belle Gunness e il marito hanno abitudine di preparare le salsicce con l’uso di un tritacarne.
La notte dell’omicidio lei ripone l’utensile su una mensola e porta le figlie a letto. Quando, però, torna nell’altra stanza trova il marito con la testa schiacciata dall’attrezzo. Inizialmente, il medico legale pensa che si tratti di un brutale assassinio, ma cruciale è la testimonianza di Jenny. Quest’ultima infatti ha affermato di aver assistito all’incidente e la polizia chiude il caso. Peter, tuttavia, ha un fratello che non crede nell’innocenza di Belle Gunness e fa rapire Swanhilde per tenerla al sicuro. L’assicurazione paga una nuova somma di denaro.
Nel 1906, Jenny non ce la fa più e inizia a raccontare a scuola che la madre adottiva ha ucciso Peter colpendolo alla testa con il tritacarne. La polizia, sentendo queste voci, interroga la ragazza, che però nega tutto. Belle, per non correre altri rischi, racconta di voler mandarla mandare in un collegio del Wisconsin. Jenny, seppur promettendo di salutare i compagni di classe prima di lasciare la città, parte all’improvviso e senza spiegazioni.
Belle, donna molto dura e mascolina, non ama sentirsi da sola e quindi ha molti amanti. Molti di loro lavoravano per lei, come Ray Lamphere, che avrà un ruolo fondamentale nella storia. Ad ogni modo, la donna ha messo un annuncio su un giornale per emigrati norvegesi e sceglie solo uomini senza famiglia o legami. Prima degli incontri, Belle, chiede sempre di depositare una somma di denaro a proprio nome come atto di fiducia.
John Moo si presenta con mille dollari in mano, ma dopo una settimana scopare senza lasciare traccia. In seguito, George Anderson arriva senza i soldi, perché vuole assicurarsi della bellezza della futura sposa. Tuttavia si trova davanti a una quarantottenne vestita come un uomo e che parla con un linguaggio volgare. Belle, però, riesce a convincerlo a restare e i due passano la notte insieme. Durante la notte, George la vede fissarlo con un’aria malvagia e impaurito scappa (salvandosi probabilmente la pelle).
Infine, si presenta Andrew Helgelien nel 1908. Anche lui, dopo aver depositato i soldi in banca scompare. Qui, però, Belle commette un errore, perché l’uomo ha un fratello, Asle, che non si fermerà davanti a nulla per scoprire la verità. Infatti, si reca dallo sceriffo di La Porte per denunciare la scomparsa di Andrew, ma quella stessa notte la fattoria di Belle Gunness brucia in un incendio.
I ritrovamenti e Ray Lamphere
L’incendio porta alla morte Belle e i suoi figli, o almeno così si pensa. Nel porcile vengono rinvenuti molti corpi: Andrew Helgelien, quello di Jenny Olsen (mai partita per il collegio), una donna e due bambini mai identificati e tanti altri. Il numero delle vittime, mai accertato con precisione, si aggirerebbe intorno alle 60 persone.
I sospetti, quindi, ricadono sull’unico rimasto in vita, ovvero Ray Lamphere che condannano a vent’anni di carcere. Ray, prima di morire di tubercolosi, si confessa e ammette di aver aiutato Belle Gunness a seppellire i cadaveri e racconta come avvenivano gli omicidi e dell’incendio.
Per quanto riguarda gli omicidi, Belle faceva la carina con i mariti finché non li avvelenava con la stricnina o uccidendoli con un’ascia. In cucina, poi, sezionava il corpo e li metteva in dei sacchi di tela per seppellirli nel porcile.
Infine, ha raccontato che l’incendio era un piano ideato da Belle. Ray aveva ucciso, con la stricnina, una donna arrivata alla fattoria in cerca di lavoro. In seguito le aveva messo i vestiti di Belle, le aveva tagliato la testa e lasciato vicino i denti finti della vera colpevole. Lamphere uccise anche i figli e poi diede fuoco alla casa. Belle, invece, prese un treno promettendo all’amante di farsi risentire, ma da allora non ne aveva più sentito parlare.
La presunta morte
Molti misteri circondano la figura di Belle Gunness, sia sulla sua morte, sia sulla sua vita. Quando ancora viveva, molti sospettavano che in realtà fosse un uomo. In quanto, durante uno dei parti, non voleva mostrarsi alle donne che cercarono di aiutarla. Inoltre, quando la levatrice arrivò, trovò il bambino già pulito e addormentato, più grande di un neonato. Anche gli uomini sostenevano che Belle non fosse una donna perché l’avevano vista portare sulle spalle dei tronchi di legna senza faticare. Tuttavia, queste affermazioni possono derivare da una mentalità bigotta dell’epoca. Infatti, sappiamo che la donna aveva un fisico molto robusto e un carattere forte, che mal si addiceva alle donne di quel periodo.
Per quanto riguarda la morte, invece, i misteri hanno delle particolarità i più. Secondo la scientifica dell’epoca, se così vogliamo chiamarla, le misure del corpo ritrovato non corrispondevano a Belle. Nonostante la carne bruciata si restringa, la differenza era considerevole. Inoltre, anche se i denti finti appartenevano alla donna, chiunque avrebbe potuto metterli lì. Tutto questo ebbe ancora più valore quando, nel 1909, un uomo disse di averla vista a casa di Almetta Hay, amica di Belle. Dopo la morte di Almetta, nella sua casa si scoprì un teschio di donna avvolto in un materasso. Molti pensano si trattasse della donna morta nell’incendio, ma le indagini non proseguirono.
In conclusione, la data ufficiale della morte della killer norvegese Belle Gunness è il 28 aprile 1908. In casi come questo, molto probabilmente, la verità non la sapremo mai.
Conoscevate la storia di Belle Gunness? Credete sia davvero morta in quell’incendio? Continuate a seguirci per altre storie dal mondo dell’horror.