Bliss è un film di fantascienza, scritto e diretto da Mike Cahill. Disponibile alla visione su Amazon Prime Video, analizza la sottile linea di confine tra mondi e realtà diametralmente opposti. Da un parte: il mondo futuristico della società evoluta, una terra pulita, dove regna la pace e tutti hanno il necessario per vivere in modo agiato. Dall’altra parte, invece, il nostro mondo: inquinamento, delinquenza, povertà… Ma l’unico luogo nel quale esista ancora il rischio. Che cosa sarebbe un’esistenza priva di incognite? Bliss interroga lo spettatore. É bene condurre una vita fatta di piaceri e certezze? O è meglio un’esistenza sfrenata, nella quale niente è perfetto, ma ogni cosa acquisisce valore per la difficoltà che richiede la sua conquista?
“La dottoressa Isabel Clemens ha ideato le simulazioni della Brain Box: terribili mondi simulati in cui catapultare gli utenti, al fine di suscitare apprezzamento per il mondo reale”.
Greg Wittle (Owen Wilson) è un uomo problematico, sull’orlo di una crisi nevrotica. Sarà l’incontro con una donna, Isabel Clemens (Salma Hayek), a cambiargli la vita. Presto Greg scoprirà che la realtà cela dei segreti. Il mondo è diverso da come credeva. Ma la sua condizione mentale non è stabile: qual è il confine tra verità e finzione? Tormentato da questa domanda, inizierà a dubitare dell’onestà di Isabel. E lei, a quel punto, non potrà fare a meno di raccontare ogni cosa: i due sono si trovano in una realtà generata dal Brain Box. Si tratta di un dispositivo che genera terribili mondi simulati. Gli utenti che lo utilizzano si ritrovano in un mondo diverso da quello “reale”, dove miseria, degrado e ingiustizia dilagano. L’obiettivo è quello di suscitare apprezzamento per la realtà. Ma perché le persone non sono più felici in una realtà perfetta?
“Cos’è la felicità? Non è una sensazione. E non è un luogo. La felicità è uno stato mentale che può essere raggiunto solo se comprendiamo il contrasto con lo stato mentale a esso opposto”.
Bliss prende in esame la possibilità che l’essere umano, in un mondo perfetto, non possa essere felice. La mancanza di preoccupazioni indurrebbe l’uomo in uno stato di noia, apatia e facile irascibilità. Come dice Greg: “Mi turba non saper regolare la temperatura della mia piscina. Cioè… quanto cazzo è difficile riscaldarla, cosicché quando ti tuffi non hai l’impressione di fare il bagno in un lago ghiacciato?”
Bliss: un film non pienamente riuscito
Il film trasmette un messaggio profondo. La componente fantascientifica è soltanto un espediente per esprimerlo. Il contrasto tra tema ed antitema è reso egregiamente. Il conflitto del protagonista, pian piano, si allarga, per portarlo infine a compiere una scelta che deciderà il suo destino. La fotografia gioca un ruolo interessante: il mondo “reale” appare più luminoso e dipinto con colori caldi, a differenza dell’altra realtà, immersa invece un’atmosfera cupa, cui lo spettatore fa caso soltanto dopo il primo salto nel mondo perfetto. I dialoghi, talvolta, appaiono stereotipati. Alcuni brevi discorsi tra i personaggi, al contrario, sono degni di nota. Le interpretazioni di Owen Wilson e Salma Hayek – in particolare quella di Owen – sono notevoli.
Uno dei punti deboli di Bliss è la modalità con cui si snodano gli eventi iniziali. Il film fa fatica a decollare: bisogna attendere cinquanta minuti prima di scoprire cosa stia accadendo davvero. Da quel momento in poi, scene e plot twists si succedono a ritmi incalzanti. Prima di allora, però, lo spettatore potrebbe storcere il naso, credendo che Bliss sia un film fantascientifico di serie B, con effetti speciali mediocri e una trama sconclusionata. In ogni caso, non mancano i cliché.
Bliss offre diversi spunti di riflessione, sia a chi approccia la vita con ottimismo, sia a chi lo fa con pessimismo.
Sul serio: guardami, siamo inseguiti dai poliziotti, e noi corriamo e beh… tutti fanno la loro parte, e siamo tutti… non sappiamo come andrà a finire, un attimo stiamo pattinando e ridendo a crepapelle. E l’attimo dopo non possiamo neanche permetterci un panino, e poi l’attimo dopo chi lo sa. É la cosa che amo di questo posto. Non sai mai quello che ti aspetta. Ed è un casino di merda. Ed è… bello!
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