Disponibile sulla piattaforma CG Digital, Blood Bags: ultimo film di Emiliano Ranzani, ambientato in un’antica e misteriosa villa nei pressi di Torino. Una storia che mescola sangue e dramma famigliare, in un crescendo d’orrore.

 

Molto spesso, nel cinema d’orrore, sono proprio i palazzi oppure i vecchi castelli ad essere i primi protagonisti di una storia di atmosfera. Emiliano Ranzani ha scelto una misteriosa villa, situata a Carignano in provincia di Torino, per ambientarvi il suo ultimo lavoro. Blood Bags, infatti, deve molto a questa ambientazione fatiscente, tra le cui pareti si svolge un racconto che unisce l’orrore ad una tragica storia famigliare.

 

Le belle e la bestia

Protagoniste della storia sono Tracy (Makenna Guyler) e Petra (Marta Tananyan), due studentesse straniere venute in Italia per perfezionare il proprio percorso universitario. Tracy è una grande appassionata di fotografia, in particolare dell’architettura di molti palazzi presenti a Torino e dintorni. Un giorno convincerà l’amica ad accompagnarla per fare alcune foto, fino al momento in cui si imbatteranno in una villa fatiscente ed apparentemente abbandonata. Trovando il cancello aperto, decideranno di esplorarne l’interno, senza potersi immaginare le tragiche conseguenze. Infatti il il figlio dei proprietari della villa ha nascosto proprio all’interno di quelle mura quello che all’apparenza è un essere mostruoso.

 

Malattia e sacche di sangue

Centrale nella trama di Blood Bags sarà il morbo di Gunther o porfiria eritropoietica congenita, una terribile patologia di cui fino a poco tempo fa si conosceva ancora poco. Ne è affetta la misteriosa creatura che vive all’interno della villa, che ha uno stretto rapporto con Vittorio (Alberto Sette), l’attuale proprietario. Per molto tempo si è anche paragonato questo morbo al vampirismo. Infatti, chi ne è affetto è anemico e bisognoso di una sempre maggiore quantità di sangue, nonché fotosensibile e quindi costretto a vivere nascosto. Vittorio si avvale anche della collaborazione del vicino Bruno (Franco Olivero), per attirare gente all’interno della villa. Il sangue fresco non è mai facile da reperire, soprattutto in grandi quantità.

 

Una storia semplice ma raccontata con grande eleganza

Blood Bags non presenta una trama particolarmente complessa, anche se non mancheranno alcuni colpi di scena, in particolare nel finale. Non ho voluto lo stesso raccontare alcuni risvolti di trama che avrebbero potuto togliervi la sorpresa durante la visione. Nonostante questo però, la regia e la fotografia di Ranzani sono molto pulite e mai confusionarie. Anche perché la maggior parte delle scene sono girate in ambienti chiusi e poco illuminati. Molta anche la cura del dettaglio o del particolare: che sia l’ombra della creatura oppure qualche oggetto abbandonato. Interessanti anche alcune svolte oniriche nella seconda parte della pellicola, che hanno il pregio di instillare più di un dubbio nella mente dello spettatore, in cui ho trovato dei rimandi ai primi due capitoli di Insidious di James Wan. Convincenti anche tutti gli attori coinvolti ed il make-up utilizzato per la creatura. Interessante anche la visuale in bianco e nero, quando noi siamo con la creatura a braccare le giovani.

 

Blood Bags è un ottimo film di intrattenimento, che riesce a dare a questa piccola produzione italiana un appeal internazionale anche per l’estero. Una sorta di fiaba nera in cui il fantastico si mescola al reale, in una discendente spirale di orrore.