Bodies Bodies Bodies è uscito all’inizio del mese sulla piattaforma Netflix, alla regia Halina Reijn, un’attrice e regista olandese. Prodotto da A24, il film è stato presentato al South by Southwest il 14 marzo 2022 ed è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire da agosto dello stesso anno, per poi arrivare in Italia questo luglio 2024.
Trama
Sophie e Bee sono una giovane coppia che si prepara a passare il weekend con gli amici in una villa durante una tormenta. Durante la notte decidono di giocare a un gioco chiamato “Bodies Bodies Bodies”, in cui uno di loro finge di essere un assassino e gli altri devono scoprire chi sia. La situazione degenera rapidamente quando uno dei partecipanti viene trovato morto per davvero, innescando una serie di eventi che mettono in luce segreti e tensioni nascoste all’interno del gruppo. Mentre la paranoia e il panico aumentano, ognuno cerca di sopravvivere e scoprire l’identità del vero assassino.
“I tuoi genitori sono alto-borghesi”
La satira del film è tutta basata sulla costruzione di personaggi giovani, ricchi, tik tok addicted. E quale migliore espediente per criticare la categoria se non farli parlare tra loro, istigare confronti, litigi, facendogli esternare intimità e pregiudizi? Se aggiungiamo agli ingredienti un linguaggio estremamente giovanile la formula è completa. Non manca nessun termine all’appello, si toccano tutti gli argomenti più attuali: inclusione, dismorfia, salute mentale, dipendenze, discriminazione razziale, differenze tra classi sociali. L’unico punto a sfavore potrebbe essere che nessuno di questi temi venga approfondito, ma al tempo stesso si potrebbe controbattere che non ce ne sia bisogno. Il modo in cui se ne parla li porta infatti sì ad un livello superficiale, ma anche naturale. Questo fa sì che si percepiscano come argomenti quotidiani, parte integrante della nostra realtà, nella norma.
Un cast molto azzeccato
Un aspetto simpatico è che il cast sembra quasi appositamente scelto per gli argomenti trattati. É composto infatti da attori giovani, emergenti, che spesso hanno scelto di lavorare in produzioni che analizzano temi molto vicini a quelli presenti in Bodies Bodies Bodies. Saltano all’occhio principalmente tre nomi: Pete Davidson, Amandla Stenberg e Rachel Sennott. Il primo è comico e attore, ex membro del cast del Saturday Night Live. Si distingue nel 2020 co-sceneggiando e recitando nel film semi-biografia della sua vita The King of Staten Island, in cui si occupa di concetti come la perdita, l’abuso di sostanze, problemi relazionali. La protagonista Sophie è interpretata da Amandla Stenberg, non a caso forte sostenitrice e voce della comunità LGBTQ+ che nel 2018 ha recitato come protagonista nel commovente The Hate U Give, film che affronta il traumatico rapporto dei neri con le autorità in America. Ultima chicca la presenza di Rachel Sennott, giovanissima attrice protagonista in Shiva Baby, dove i traumi adolescenziali fanno da padroni, ma anche in Bottoms, altro freschissimo teen-comedy esagerato che potete trovare su Prime. Insomma un cast decisamente non indifferente alle tematiche esposte in quest’ultima produzione Netflix.
In conclusione fatevi trovare pronti alle critiche brillanti di questo comedy horror molto attuale, che usa la tensione come espediente per parlare direttamente agli adolescenti con voce forte e chiara e che non ha paura delle esagerazioni. Una visione che rimane comunque molto leggera, godibile e con un finale decisamente inaspettato, su Netflix dal 2 luglio.
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