Poche ore fa Charisma Carpenter, interprete di Cordelia in Buffy e il suo spin-off Angel, ha rilasciato delle dichiarazioni contro Joss Whedon, regista e showrunner delle due serie
“Per vent’anni mi sono morsa la lingua e ho persino trovato delle scuse per certi eventi che ancora oggi mi traumatizzano. Joss Whedon ha abusato del suo potere più volte sul set di Buffy l’ammazzavampiri e Angel. Il suo comportamento scorretto, che lui reputava spiritoso, è solo servito a far crescere in me l’ansia da prestazione, la debolezza e ad allontanarmi dai miei colleghi. Gli spiacevoli episodi hanno innescato una patologia fisica cronica della quale soffro ancora adesso. A malincuore dico che ho affrontato la solitudine, a volte in maniera devastante. La scorsa estate, quando Ray Fisher ha accusato pubblicamente Joss di avere un comportamento offensivo e poco professionale nei confronti del cast e della troupe durante le nuove riprese sul set di Justice League nel 2017, mi sono sentita distrutta. Joss è noto per il suo essere disinvoltamente crudele.
Sin dall’inizio della sua carriera ha creato un ambiente lavorativo ostile e nocivo. Ne so qualcosa visto che l’ho vissuto in prima persona e più volte. Ad esempio le sue ripetute minacce passivo-aggressive di licenziarmi, che devastano l’autostima di un giovane attore. E cinicamente mi ha chiamato “grassa” di fronte ai miei colleghi quando ero incinta di 4 mesi e pesavo 57 chili. Era apertamente rude, pungente e denigratorio, e spesso faceva favoritismi, mettendo contro le persone l’una all’altra in una competenza per ottenere la sua attenzione e il suo consenso.
Mi ha chiamata in riunione per interrogarmi e sgridarmi riguardo un rosario che mi sono tatuata per sentirmi più legata alla spiritualità in un ambiente lavorativo sempre più instabile che mi ha colpita a livello fisico. Joss ha rifiutato volutamente varie chiamate dai miei procuratori, impedendomi di contattarlo per dirgli che ero incinta. Quando finalmente Joss fu al corrente della situazione mi chiese un colloquio con lui. Durante quel colloquio a porte chiuse, mi ha chiesto se “volevo tenerlo” e ha usato la mia femminilità e la mia fede contro di me in maniera manipolatoria. In seguito ha attaccato il mio personaggio, ha deriso le mie credenze religiose, mi ha accusata di aver rovinato la serie e infine, senza tante cerimonie, mi licenziata durante la stagione seguente, una volta che ebbi partorito.
Mi è stato chiesto di andare al lavoro all’una di notte, dopo il consiglio del mio medico di ridurre le ore di lavoro. A seguito delle lunghe giornate che richiedevano uno sforzo fisico, e dello stress dovuto alla mia battaglia per i miei diritti in quanto donna lavoratrice incinta, ho cominciato a sentire delle contrazioni premature. Era evidente che la chiamata all’una di notte aveva uno scopo punitivo.
In quel periodo mi sentivo debole e sola. Senza altra scelta ho incassato i maltrattamenti e sono andata avanti. Dopotutto stavo per avere un figlio ed ero la principale guida della mia crescente famiglia. Sfortunatamente, tutto ciò stava accadendo durante uno dei periodi più belli della nuova maternità. Tutte quelle promesse e quelle felicità sono state succhiate via.
E Joss era il vampiro responsabile. Nonostante il maltrattamento, una parte di me cercava ancora la sua conferma. Ho inventato scuse per il suo comportamento e ho represso il dolore. Ho persino affermato pubblicamente alle convention che avrei lavorato ancora con lui. Solo da poco, dopo anni di terapia e il campanello d’allarme arrivato dal movimento Time’s Up, ho capito la complessità di questo pensiero demoralizzato. È impossibile comprendere la psiche senza subire delle violenze. La società in cui viviamo e il nostro settore lavorativo denigrano le vittime e glorificano gli aggressori per raggiungere i loro traguardi.
Chi subisce ha l’obbligo di accettare ed adeguarsi ad essere impiegabile. Nessuna responsabilità per il trasgressore che la fa franca. Impenitente. Senza scrupoli.
Questi ricordi e molto altro hanno pesato come mattoni sulla mia anima per quasi metà della mia vita. Avrei voluto parlarne prima. Avrei voluto avere la compostezza e il coraggio durante tutti quegli anni. Invece mi sono taciuta nella vergogna, abbandonandomi in un silenzio condizionato. Con le lacrime agli occhi, sono estremamente grata a Ray e agli altri per aver tenuto privata la mia esperienza con Joss e la sofferenza che mi ha causato. È palese che Joss abbia continuato con i suoi comportamenti dannosi lasciando una scia di distruzione. Quello che spero, ora che ho finalmente superato quegli eventi, è di aiutare altre persone che conosco a guarire da esperienze serializzate di abuso di potere simili alla mia.
Di recente ho partecipato all’inchiesta di Justice League della WarnerMedia perché credo che Ray sia una persona integra che sta dicendo la verità. Il suo licenziamento dal ruolo di Cyborg in The Flash è stata l’ultima goccia per me. Nonostante non sia sorpresa, ne sono profondamente addolorata.
Mi preoccupa e mi rattrista il fatto che nel 2021 i professionisti debbano ancora scegliere tra il segnalare delle irregolarità sul posto di lavoro e la sicurezza sul lavoro. Mi ci è voluto tantissimo a trovare il coraggio per rendere pubblica questa dichiarazione. La gravità della cosa non mi sfugge. In quanto madre single e dato che la sopravvivenza della mia famiglia dipende dal mestiere che faccio, ho paura. Nonostante io tema che ciò possa influire sul mio futuro, non posso più rimanere in silenzio. Tutto ciò è necessario e atteso da tempo. È ora“.