Cattiverie a domicilio (Wicked Little Letters in originale) di Thea Sharrock (Io prima di te) è nelle sale italiane dal 18 aprile 2024.
Il film, che vede come protagoniste Olivia Colman e Jessie Buckley di nuovo insieme dopo “La figlia oscura”, è stato presentato in anteprima mondiale il 9 settembre 2023 in occasione del Toronto International Film Festival. Successivamente è stato distribuito nelle sale britanniche dal 23 febbraio 2024, prima di arrivare nelle sale italiane il 18 aprile.
La trama
Il film segue la storie di due vicine: Edith Swan (interpretata da Olivia Colman), una residente locale con forti valori tradizionali, e Rose Gooding (interpretata da Jessie Buckley), un’irrequieta immigrata irlandese. Quando Edith e altre donne del quartiere iniziano a ricevere lettere volgari e involontariamente comiche, i sospetti cadono su Rose, la cui personalità spregiudicata la rende sospetta del crimine. Le missive anonime scatenano una protesta nazionale che sfocia in un processo. Tuttavia, quando le donne, guidate dall’agente di polizia Gladys Moss (interpretata da Anjana Vasan), decidono di indagare, sorgono dubbi sul coinvolgimento di Rose e sulla veridicità delle accuse.
La storia vera dietro a Cattiverie a domicilio
La narrazione si concentra su due ex amiche diventate nemiche, entrambe vicine di casa, e su una comunità bigotta e conservatrice che viene totalmente sconvolta dall’arrivo di lettere anonime piene di veleno. Ciò che potrebbe sembrare incredibile diventa realtà in “Cattiverie a domicilio”, un film che mette al centro le vicende di queste due donne, ognuna con il proprio modo di reagire, che alla fine trovano la forza e il coraggio di sfidare gli uomini. La realtà supera di gran lunga la finzione, evidenziando la malvagità umana attraverso missive cariche di insulti e oscenità, come suggerito dal titolo originale, “Piccole Lettere Malvagie”.
Il femminile in Cattiverie a domicilio
La storia di Cattiverie a domicilio ne contiene altre al suo interno: quella della famiglia alternativa e “diversa” che viene subito incolpata pur essendo innocente, quella della poliziotta poco considerata perché donna che vuole indagare, e quella di Olivia Colman, la più “per bene” tra le vittime delle lettere, che vive in un nucleo molto maschilista e represso. Sono tre donne messe da parte da una società che non vuole starle ad ascoltare.
Soffermiamoci un attimo sul personaggio della poliziotta, interpretato da Anjana Vasan, il quale è ispirato a Gladys Moss, che è stata la prima agente di polizia donna nella storia del Sussex. La poliziotta con la sua determinazione nel rivestire un ruolo precedentemente considerato esclusivamente maschile, diventa un simbolo di sfida alle norme sociali dell’epoca e di progresso per le donne nel campo dell’applicazione della legge. Ciò si trasferisce a livello linguistico in Cattiverie a domicilio quando la poliziotta si identifica con orgoglio (in originale) come “woman police officer” e lo stesso epiteto viene utilizzato anche dai suoi superiori ma con tono dispregiativo.
Anjana Vasan a questo proposito ha dichiarato: “Nei primi anni di costituzione della forza di polizia, l’idea di un agente di polizia donna era un concetto decisamente nuovo nel Paese, figuriamoci nel Sussex e a Littlehampton. Era l’unica donna in quella centrale e nel film la incontriamo all’indomani di questa nuova e insolita investitura: entrare a far parte della polizia per una donna era una novità, come era nuovo in generale il concetto di una donna istruita con un ruolo di quel peso. C’è un immediato senso di tensione quando una donna con il suo aspetto si trova circondata da uomini che preferirebbero che stesse a servire il tè e a vedersela con sue consimili isteriche…”.
Il cast
Il cast annovera due tra le attrici più forti del momento: Olivia Colman e Jessie Buckley, i cui personaggi però vengono però replicano senza grande originalità lo stereotipo più collegato alla loro carriera. Olivia Colman è sorridente ma intrinsecamente perfida e falsa, come in Fleabag o nel capolavoro La Favorita. Timothy Spall è burbero retrogrado e Jessie Buckley è aggressiva, forte e vivace. Dal mio punto di visto ciò non aiuta questi grandi attori a dare il meglio, anzi, li relega a uno stereotipo recitativo già ben noto agli spettatori.
Cattiverie a domicilio è senz’altro un film divertente ma discreto e con poca voglia di osare. La cattiveria presente nel titolo è assente nel film, il quale rimane troppo elegante ed educato. La sceneggiatura di Jonny Sweet ha poca paura di scomporsi e questo è il problema più grande di Cattiverie a domicilio.