Storie vere, leggende urbane o fatti di cronaca che porteranno un po’ di brivido al vostro sabato sera.
Questa sera parliamo di un altro serial killer americano, il quale a un certo punto della sua vita ha avuto una vera e propria ossessione per l’attore James Dean; questo assassino si chiama Charles Starkweather e questa è la sua storia.
L’infanzia di Charles Starkweather
Charles Starkweather nacque in Nebraska il 24 novembre 1938, terzo di sette figli, da Guy e Helen. La famiglia era povera, ma non mancava mai nulla ai bambini tanto ben educati quanto erano lui e i suoi fratelli. Il padre, che per molto tempo lavorò come carpentiere, a causa dell’artrite reumatoide dovette fermarsi, così la moglie iniziò a lavorare come cameriera.
Il protagonista della nostra storia nacque con una malattia congenita al ginocchio e questa gli rendeva le gambe deformi. Inoltre, soffriva di problemi nel linguaggio e i suoi compagni di scuola lo prendevano spesso in giro. Altro problema era la forte miopia che non venne mai curata. L’unico aspetto in cui eccelleva a scuola, che frequentò fino alle superiori, riguardava la ginnastica. Il ragazzo sfruttò proprio quei momenti per rilasciare la rabbia nei confronti di chi lo sottometteva, tanto che cominciò a prendersela anche con chi gli faceva il minimo sgarro. Un amico delle superiori lo ricorda così:
Poteva essere la persona più gentile che aveste mai incontrato. Avrebbe fatto qualunque cosa per voi, se gli andavate a genio. Era anche molto divertente la sua compagnia. Tutto sembrava essere una grande barzelletta per lui. Ma aveva quest’altro lato. Poteva essere cattivo, crudele. Se vedeva un tipo per strada che era più grande di lui, più bello o meglio vestito, provava a ridimensionarlo.
Charles Starkweather, dopo aver visto Gioventù bruciata con James Dean cominciò ad acconciarsi i capelli e a vestirsi come lui. Si identificava nel personaggio ribelle, qualcuno che avesse sofferto quanto lui e che potesse ammirare. Allo stesso tempo, però, soffrì di un forte complesso di inferiorità che lo portò a odiarsi.
Caril Ann Fugate
A 18 anni, nel 1956, Charles conobbe la tredicenne Caril Ann Fugate. Dopo aver abbandonato gli studi iniziò a lavorare in un magazzino di giornali, luogo vicino alla scuola della fidanzata. Il ragazzo le insegnò anche a guidare, ma un giorno si schiantarono contro un altro mezzo e il padre di lui dovette pagare i danni. Questo evento causò molti attriti tra i due e l’uomo cacciò il figlio di casa a causa del suo comportamento eccessivo. Così, dopo aver lasciato anche il lavoro si fece assumere come spazzino. Nel suo percorso di pulizia progettava rapine in banca e concepì la teoria che lo accompagnò fino alla fine: “I morti sono tutti allo stesso livello“.
Il primo omicidio di Charles Starkweather
Il primo omicidio compiuto da Charles Starkweather avvenne nel 1957, quando si arrabbiò con Robert Colvert, un impiegato della stazione di servizio, perché aveva rifiutato di vendergli un peluche a credito. Quella stessa notte tornò più volte per comprare piccoli oggetti e, infine, con un fucile tra le amni lo indusse a dargli 100 dollari e lo condusse in un posto isolato. Dopo una breve lotta lo uccise con un colpo alla testa. Tornato a casa confessò subito a Caril Ann di aver derubato Colvert, ma che l’omicidio lo aveva compiuto un’altra persona, cosa alla quale la ragazza non aveva creduto.
Gli omicidi di Charles Starkweather
Le altre vittime del serial killer sono state i genitori della ragazza e la sorellina, che ha ucciso soffocando e pugnalando, in quanto questi non gli avevano dato il permesso di vederla. All’arrivo di Caril Ann i due nascosero i corpi dietro la casa e vi stettero finché la nonna di lei non chiamò la polizia dopo aver avuto alcuni sospetti. La coppia, quindi, fuggì in un altro paese dove aveva dimora un amico di famiglia, il settantenne August Meyer, che uccisero insieme al cane.
Durante l’ennesima fuga si impantanarono con la macchina e quando due adolescenti del posto, Robert Jensen e Carol King, si fermarono per dare loro un passaggio, li costrinsero a portarli in un luogo sicuro. Lì uccisero Jensen con un colpo alla testa, mentre Caril mutilò i genitali della King in preda a uno scatto di gelosia. In seguito si introdussero nella casa di C. Lauer Ward e della moglie Clara. Quest’ultima e la governante furono pugnalate, mentre all’uomo venne sparato un colpo di pistola al suo rientro. Presero tutti i gioielli che poterono e rubarono la Packard nera di Ward.
Avendo bisogno di una nuova auto perché quella era troppo vistosa, trovarono un commesso viaggiatore che dormiva nella sua Buick e dopo avergli sparato la rubarono. Quell’automobile aveva un pedale per il freno d’emergenza e non avendolo mai usato la macchina si spegneva spesso. Un motociclista si fermò per aiutarli, ma Charles Starkweather lo intimorì col fucile e ne scaturì una liti. Uno sceriffo, intanto, aveva visto tutto e la Fugate corse verso di lui urlando: “Aiuto, è Starkweather! Vuole uccidermi!“. L’uomo tentò di fuggire, ma un proiettile della polizia frantumò il parabrezza che lo ferì e lo costrinse a fermarsi. Lo sceriffo disse in seguito:
Pensava di sanguinare a morte. Ecco perché si è fermato. Questo è il genere di codardia per il figlio di puttana che è.
Il processo e la condanna
Starkweather inizialmente affermò che la Fugate era stata catturata da lui e che non avesse nulla a che fare con gli omicidi; in seguito però cambiò la sua versione più volte, fino a testimoniare al processo che lei era una partecipante volontaria. La Fugate ha sempre sostenuto che il killer la teneva in ostaggio minacciandola di ucciderle la famiglia, dicendo che lei non sapeva che erano già tutti morti. Il giudice non credette che la Fugate fosse tenuta in ostaggio da Starkweather, poiché aveva avuto molte occasioni per scappare.
Charles Starkweather, dopo essere stato dichiarato colpevole, fu condannato alla pena di morte per l’omicidio di Robert Jensen, l’unico provato. Il 25 giugno 1959 venne giustiziato sulla sedia elettrica. Caril Ann, invece, dopo essere stata condannata all’ergastolo, è stata rilasciata sulla parola nel 1976, in seguito a 17 anni di reclusione. La donna ha cambiato nome e lavora come portinaia. Nel 2007 ha preso come marito Frederick Clair, morto nel 2013. Oggi sembra ancora in vita e vivere in Ohio.