In occasione di quello che sarebbe stato il 96esimo compleanno dell’iconico Stanley Kubrick, abbiamo deciso di riproporvi uno dei grandi classici della sua filmografia, Il dottor Stranamore, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba. Una dark-commedy sulla possibilità di un olocausto nucleare e sulla eccentricità (e illogicità) dell’animo umano.

Trama

Quando il Generale Ripper (Sterling Hayden) perde la testa e decide di sferrare un attacco nucleare verso la Russia, l’intero governo degli Stati Uniti va nel panico e deve cercare di riparare al danno. Tra allusioni sessuali, discorsi deliranti e improbabili conversazioni tra il Presidente USA (Peter Sellers, che qui interpreta anche il Dottor Stranamore e il Maggiore Mandrake) e il presidente Russo, Kubrick riesce a definire un nuovo livello di black humor, portando l’umorismo a livelli altissimi.

Recensione

Fare la recensione di Il dottor Stranamore, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba è quello che si può definire un onore. Il film è considerato uno dei migliori film satirici di sempre e nel 1998 era alla 26esima posizione nell’elenco dei 100 migliori lungometraggi di sempre, stilato dall’American Film Institute (oggi al 39esimo).

Il Dottor Stranamore, interpretato da Peter Sellers

Il contesto storico

Inizio anni 60, siamo in piena Guerra Fredda e alle porte della prossima rivoluzione sessuale del 1968. E’ un periodo di grande fermento, sia politico che culturale il quale ha, innegabilmente, avuto una grandissima influenza sulla sceneggiatura e la messa in scena di questo capolavoro. Infatti, come emerge dal documentario Inside the Making of Dr. Strangelove (disponibile su YouTube), Kubrick era fortemente terrorizzato dalla possibile escalation degli eventi sul piano atomico. Dopo aver letto non meno di 15 libri sul tema, alla fine la sua attenzione si focalizzo su Red Alert o Two Hours to Doom del quale decise di proporre una versione cinematografica. Il film fu girato nel corso del 1962, durante la crisi dei missili cubani, e venne portato in sala solo a gennaio del 1964. Ne era prevista l’uscita nel 1963, ma venne ritardata a causa della morte del Presidente Kennedy. Questo perchè, nella pellicola, viene riportata una versione macchiettistica della figura del capo di stato e sarebbe risultato troppo irriverente, anche per una personalità come Stanley Kubrick.

Generali e statisi (e Il Dottor Stranamore)

La prima grande critica di questo Il dottor Stranamore, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba è fatta contrapponendo le figure dei generali (militari) a quelle degli statisti. Una frase resta iconica in tal senso:

La guerra è troppo seria per lasciarla fare ai generali diceva il primo ministro Clemanceau. Questo forse poteva essere vero cinquant’anni fa, ora è troppo importante per farla fare agli statisti. Non hanno nè il tempo nè l’esperienza!

Frase del Generale Ripper al Capitano Mandrake

La contrapposizione tra le due tipologie di figure è evidente lungo tutta la pellicola. Da una parte abbiamo i militari, nelle figure del Generale Ripper, del Generale Turgidson e del Maggiore King Kong, tutti e tre dediti alla guerra e al desiderio belligerante. Dall’altra abbiamo gli statisti, nelle figure de il Presidente degli Stati Uniti, il presidente russo e l’ambasciatore russo, i quali cercano disperatamente un approccio che non sia distruttivo. Entrambi gli schieramenti sembrano avere un approccio delirante, benché quello degli statisti sembri quantomeno più logico. Iconico è, infatti, il discorso che avviene tra i due presidenti:

Militari, statisti e il Dottor Stranamore

Dispiace anche a me, Dmitrij. Mi dispiace molto. Va bene, dispiace più a te che a me, però dispiace anche a me. A me dispiace quanto a te, Dmitrij. Non dire che a te dispiace più che a me, perché io ho il diritto di essere dispiaciuto quanto lo sei tu, né più né meno. Ci dispiace ugualmente, va bene? D’accordo.

Presidente Muffley

L’intento di Kubrick è, evidentemente, quello di evidenziare come, in una situazione di crisi, la componente umana abbia la prevalenza, rendendo la situazione ingestibile. Ancor più, nel dialogo tra i presidenti si evince il desiderio di sottolineare l’ipocrisia della guerra fredda. Il Presidente Muffley e il Presidente Dimitri appaiono in grande confidenza, come se fossero due vecchi amici. Dimitri si lamenta del fatto che Muffley lo chiami solo in situazioni di pericolo, e Muffley cerca di giustificarsi del piccolo “inconveniente”.

Machismo e sessualità

Oltre all’analisi dei diversi ruoli e della loro contrapposizione (generali v. statisti) Kubrick compie della satira anche sul rapporto esistente tra violenza, machismo e sessualità. Fin dalla prima inquadratura, infatti, vediamo due B-52 rappresentati in una specie di rito di accoppiamento. Successivamente scopriamo come tutti i membri del team militari (generali, maggiori, ma anche soldati) siano praticamente ossessionati dal sesso. Il generale Turgidson (Turgid in inglese significa turgido), ha una relazione con la segretaria (Tracy Reed), la quale è anche la modella che compare sul numero di Playboy presente nell’aereo. Il generale Ripper ammetterà di aver innescato il conflitto a causa della contaminazione che i russi stanno compiendo sulle sostanze nutritive. Contaminazione che lo porta ad avere una perdita di vitalità dei fluidi corporei (leggi spermatici). Se ciò non bastasse, sempre il generale Ripper, afferma di essersi accorto degli effetti negativi, mentre si dedicava al rituale dell’amore.

King Kong e il razzo

Le allusioni al legame tra violenza e sessualità sono diversi e ripetuti all’interno della pellicola, la quale termina con la rappresentazione del maggiore King Kong a cavallo di un missile dalla chiara forma fallica, mentre il Dottor Stranamore, con fare allusivo, parla del suo piano di ripopolazione della terra e del sacrificio che gli uomini dovranno compiere poiché in rapporto numerico con le donne 1:10.

Iconologia fallica dei missili e bombardieri, segretarie amanti e fluidi vitali più o meno fecondi, equazioni per calcolare la sopravvivenza erotica e previsioni di accoppiamenti: la virilità tutta yankee dell’attacco a sorpresa è raddoppiata da quella più esplicitamente sessuale

Enrico Ghezzi, critico cinematografico

Il machismo viene ampiamente schernito e ridicolizzato, rendendolo una caratteristica al contempo macchiettistica e potente. Guida il mondo alla sua completa distruzione, e da essa ne riesce a trarre beneficio. Un’analisi lucida ed avanguardistica di un tema che, ai giorni nostri e con un cambiamento climatico in atto, è più attuale che mai.

L’uso della satira come mezzo per esorcizzare la paura

Iniziai a lavorare alla sceneggiatura con tutta l’intenzione di fare un trattamento serio del problema di una incidentale guerra atomica. Mentre cercavo di immaginare il modo in cui le cose sarebbero avvenute nella realtà, continuavano a venirmi in mente delle idee che scartavo perché ridicole. Ripetevo a me stesso: ‘Non posso farlo. La gente riderà’. Ma dopo circa un mese iniziai a rendermi conto che le cose che stavo eliminando erano quelle più veritiere. Dopotutto che cosa c’è di più assurdo dell’idea di due megapotenze disposte a spazzare via ogni forma di vita umana a causa di un incidente, reso più piccante da differenze politiche che alle persone che vivranno tra cento anni sembreranno tanto insensate quanto appaiono a noi oggi i conflitti teologici del Medioevo?

Così cominciai a pensare che mi stavo accostando al problema nel modo sbagliato: l’unico modo per raccontare la storia era una commedia nera o, meglio ancora, una commedia da incubo, dove le cose delle quali si ride di più sono proprio gli atteggiamenti paradossali che rendono possibile una guerra nucleare. La maggior parte dell’umorismo del Dottor Stranamore scaturisce dalla descrizione del comportamento umano quotidiano, calato in una situazione da incubo.

Stanley Kubrick

Stanley Kubrick

In questa sua dichiarazione, il regista spiega in modo diretto e lineare lo stile comunicativo utilizzato ne Il dottor Stranamore, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba. Il continuo e ossessivo riferimento al comunismo, con uno stile che oggi potremmo definire Berlusconiano, l’accostamento di ossimori quali “Peace is our profession”, presente in una base militare, sono l’approccio che meglio riesce a rappresentare l’illogicità della situazione descritta. Come ben definisce il regista, tutte le parti interessanti della dinamica, sono racchiuse all’interno della satira della pellicola. Una frase su tutte:

«Gentlemen, you can’t fight in here. This is the War Room!» (letteralmente: signori, non potete combattere qui! Questa è la sala della guerra!)»

Presidente Muffley

Kubrick critica non solo l’irrazionalità umana, ma anche la cieca obbedienza militare. Ne è un esempio il momento in cui il Maggiore Mandrake cerca di telefonare al presidente, per avvisarlo di aver trovato le lettere del prefisso (che potrebbe consentire di mandare un messaggio ai piloti NdR). In quel momento, l’unica preoccupazione del colonnello “Bat” Guano (Keenan Wynn) è di preservare una proprietà privata (il distributore della Coca-Cola) dalla possibilità di un furto. In questo breve, ma significativo passaggio, il regista non solo critica la cecità del corpo militare, ma anche l’assurdità della difesa cieca della proprietà privata (capo saldo della propaganda capitalistica del tempo, in contrapposizione al comunismo).

Il generale Turgidson

Esiste anche un messaggio di satira più nascosto, che purtroppo non è visibile allo spettatore. All’interno della War Room, il tavolo attorno al quale è riunito il consiglio di guerra è verde come quello dei tavoli da poker. Purtroppo, pare per questioni di budget, si sia deciso di registrare la pellicola in bianco e nero, perdendo questo dettaglio. L’idea del regista era quella di mostrare uomini potenti che “si giocavano” il destino dell’umanità su un tavolo da poker.

Conclusioni

Il dottor Stranamore, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba è veramente uno dei capolavori del cinema. Grazie all’abile utilizzo del black-humor e dei dialoghi, Kubrick riesce a mettere in scena un film di estrema attualità. Cambiando, infatti, il tema della guerra nucleare, con quello del cambiamento climatico, ci troveremmo di fronte un’analisi lucida e tragicomica del disastro cui stiamo andando incontro. Una perla da recuperare, perchè se non lo avete ancora fatto non potete definirvi dei veri cinefili!

Classificazione: 5 su 5.

Leggi anche: Eyes Wide Shut – Analisi del “Doppio Sogno” di Stanley Kubrick; 2001: Odissea nello spazio – Un’opera d’arte alla ricerca della conoscenza tra la filosofia di Nietzsche e il paradosso di Polanyi