La fine è l’inizio e l’inizio è la fine: con queste parole partiamo per l’ultimo ciclo di paradossi temporali in Dark, serie Netflix ormai iconica nel Mondo. Dopo aver viaggiato indietro nel tempo ed aver visitato un futuro post-apocalittico, scopriamo cosa riserverà la fine del viaggio per Jonas e tutti i suoi amici
Quando la serie iniziò nel 2017 attirò subito l’attenzione del pubblico, che vedeva in quella storia di viaggi nel tempo ed intricati legami famigliari, un nuovo modo di raccontare la fantascienza. Le sfumature nostalgiche degli anni ’80 (lanciate da Stranger Things) e qualche elemento che strizzava l’occhio all’horror: le diedero ancora più successo. E’ riduttivo però parlare di similitudini per una serie che, nei prossimi anni, sarà presa più da modello che derivazione. Infatti, Dark, con i suoi paradossi e le svolte di trama, può essere definita un piccolo cult. La serie ha saputo trattare argomenti conosciuti, non solo in maniera innovativa, ma anche intrigante. I creatori Baran Bo Odar e Jantje Friese hanno creato un perfetto microcosmo nella cittadina di Winden che può essere paragonato ad esempi più illustri, ad esempio Twin Peaks. Una serie che non riscrive la storia come Lost, ma che rimarrà nella memoria per molti anni.
Mondi paralleli e molteplici realtà
Diciamo pure che Dark non è una serie per tutti. Per essere seguita richiede un alto grado di concentrazione ed una partecipazione attiva al dipanarsi delle varie sotto-trame. Nelle prime due stagioni abbiamo visto paradossi ed incredibili legami tra i personaggi che ci avevano presentato all’inizio. Se volete potete leggere qui come iniziava la storia di Jonas e la sua ricerca dei bambini scomparsi. Il cliffhanger della seconda stagione ci lasciava a bocca aperta, quando scoprivamo che una Martha, proveniente da un’altra dimensione, salvava Jonas il giorno dell’esplosione. Infatti, il 27 giugno 2020 (giorno in cui è stata rilasciata la stagione finale, bella giocata Netflix!) la centrale nucleare di Winden esplodeva. Un evento che era costante anche nell’universo alternativo di quella Martha. Però, come la fantascienza ci insegna, molti elementi erano differenti rispetto alla nostra realtà. Insomma, in quella dimensione sarà Martha ad avere il destino di tutti nelle mani, così come nella nostra solo Jonas ne è responsabile.
Una sfida per il controllo del Tempo
Come già accennato nelle precedenti stagioni, il fulcro della vicenda è una vera e propria guerra per il controllo del Tempo tra due opposte fazioni. Nel loop che coinvolge più epoche e più dimensioni a Winden, saranno Adam ed Eva gli antagonisti. I nomi biblici, simbologia che spesso torna nella serie, rappresentano due protagonisti della storia, che per varie ragioni alla fine del loro viaggio avranno assunto quelle identità. Il continuo gioco di paradossi non ci permetterà, fino alla fine, di capire chi sia dalla parte della Luce e chi dell’Oscurità. Ed esiste per davvero questa dicotomia, oppure è solamente un’altra illusione e la realtà è ancora più complessa?
Ultimo ciclo a Winden per Jonas e Martha
La realtà degli eventi porterà tutti i paradossi a completarsi nel penultimo episodio, per poi aprire ad un nuovo sconvolgimento all’inizio della puntata finale. La scelta, a mio avviso azzardata, è riuscita però a convincermi. Forse, avrei preferito un’introduzione graduale degli eventi dell’ultimo episodio nel corso della stagione. Invece la situazione ricorda quasi l’intervento di un deus ex machina (metafora perfetta per rendere l’idea) che con il suo intervento può sconvolgere gli equilibri fin qui costruiti. Il significato profondo del finale e la sua simbologia l’ho molto apprezzata. I legami affettivi e le perdite, le implicazioni che essi generano e l’epilogo finale con quello che potrebbe essere un nuovo inizio di qualcosa di diverso: sono tutti tratti distintivi della serie. Fondamentale sarà poi il destino di Jonas e Martha, il loro legame a doppio filo in più dimensioni, da artefici a semplici pedoni sulla scacchiera di un Dio di cui non percepivano l’esistenza.