David Lynch oggi compie 77 anni, celebriamo il Maestro con la nostra rubrica.
Non era inizialmente interessato al Cinema
David Lynch non era proprio attratto dal Cinema, la sua principale ispirazione era la pittura ed è proprio grazie ad essa che ha voluto sperimentare. Ha capito che poteva rendere viva la pittura e nel 1966 realizza Six Men Getting Sick, corto di un minuto che é stato proiettato in loop.
Senza questa sensibilità pittorica, le scene, i colori e le inquadrature, create da Lynch, non sarebbero le stesse che hanno portato.
Rene Magritte, Edward Hopper, Arnold Böcklin e il maestro dell’horror-psyco Francis Bacon, sono gli artisti che hanno influenzato i lavori di Lynch. Ha, poi, usato le opere di Bacon come ispirazione, per creare la Red Room in Twin Peaks. Invece, splendidi omaggi del regista ai suoi pittori preferiti, si trovano, oltre nell’ultima stagione di Twin Peaks, in Eraserhead e Velluto blu.
Ereaserhead è stato realizzato in 5 anni
David Lynch iniziò una scuola di Cinema come progetto finale doveva consegnare un cortometraggio. Lynch chiese troppi fondi che portò la scuola a bloccarglieli ed è qui che fu costretto a finanziare il film da solo. Racimolò soldi tra parenti e amici e lavorando consegnando i giornali. Non ebbe il contributo del padre che non vedeva di gran occhio lui e questo progetto e cercava di convincerlo a dedicarsi ad altro.
Nel 1974, durante una delle pause forzate dalla lavorazione, Lynch gira il cortometraggio The Amputee, scritto e realizzato in un solo giorno sfruttando due videocassette di prova che il suo amico Frederick Elmes doveva testare per conto dell’AFI. Il macabro cortometraggio dura soltanto 5 minuti e Lynch vi figura anche come attore.
Durante le riprese del film, i problemi finanziari portano Lynch anche a perdere la casa, costringendolo a dormire sul set.
Una volta terminato il film viene inizialmente giudicato impossibile da distribuire, ma grazie all’aiuto del distributore Ben Barenholtz viene proiettato negli spettacoli di mezzanotte, dove venivano proiettati film fuori dagli schemi e che hanno trasformato il modo in cui i film vengono girati e guardati (hanno proiettato El Topo ( 1970 ), La notte dei morti viventi (1968), The Harder They Come (1973) , Pink Flamingos (1972), The Rocky Horror Picture Show) e ottiene un sorprendente successo di critica, che lancia Lynch come rappresentante dell’avanguardia cinematografica postindustriale.
La realizzazione di Eraserhead crea già una profonda unione nel gruppo di attori e tecnici che vi hanno partecipato e che continuerà a lavorare con Lynch negli anni successivi, in particolare l’operatore Frederick Elmes, il tecnico del suono Alan Splet e l’attore Jack Nance.
David Lynch e Stanley Kubrick
Eraserhead lo portò all’attenzione di Mel Brooks, che sarà colui che gli farà iniziare la carriera da regista affidandogli la regia di The Elephant Man, e da Stanley Kubrick, il quale fece vedere Eraserhead prima delle riprese di The Shining per far entrare il cast e la troupe in quel mondo inquietante.
Successivamente in una festa a casa di Kubrick, in cui Lynch entrò per puro caso, e appena seppe della sua presenza il grande Stanley fece un annuncio dicendo che quella sera avrebbero visto il suo film preferito: Eraserhead.
La prima vera serie tv come la conosciamo oggi
La televisione non veniva vista di buon occhio, ti consideravano con la carriera finita se lavoravi in televisione.
Twin Peaks non solo ha dimostrato la capacità del racconto televisivo facendo vedere al pubblico qualcosa che non aveva mai visto ma ebbe pure il primo scontro con la piaga principale della televisione: il pubblico.
Il pubblico era impazzito per Twin Peaks e voleva a tutti i costi sapere tutto, anche il segreto principale. Lynch non avrebbe mai voluto svelare nulla ma fu costretto dai produttori, una volta rivelato il segreto principale Lynch venne allontanato e la serie dalla metà della seconda stagione ebbe un crollo di qualità e degli spettatori. Per cercare di salvarla richiamarono Lynch per il bellissimo episodio finale in cui gli diedero carta bianca ma non risollevò la serie.
Lynch, innamorato di quel mondo, cercò di riscattarsi e vendicarsi del pubblico realizzando il controverso Twin Peaks – Fuoco Cammina Con Me mostrando quel mondo come lo vedeva lui e allontanandosi dalle aspettative del pubblico che lo odiò, venne tuttavia elogiato da tantissime donne vittime di abusi che hanno scritto a Lynch ringraziandolo per aver affrontato la tematica in modo così curato e crudo.
Lynch lottò per ottenere la totale libertà creativa e realizzare, nel 2017, Twin Peaks The Return (a parer mio la migliore esperienza che abbia mai vissuto in televisione, fu un’estate piena di ansia, teorie, emozioni che non dimenticherò mai) che oltre a sperimentare di nuovo con il mezzo televisivo, questa volta dello streaming, cerca di regalare di nuovo al pubblico un’esperienza che non avevano mai visto prima e si puo’ considerare sia una maturazione di Twin Peaks che dell’intera carriera artistica di Lynch.
Dicevo che da Twin Peaks in poi le serie tv non furono più le stesse. Ci furono X-Files, I Soprano, Lost che seguirono gli schemi di fondere i generi e di dare una grandissima complessità ai personaggi e da lì il mondo delle serie tv di qualità continuò con quelle che abbiamo oggi.
Mulholland Drive come serie tv
Mulholland Drive, da molti considerato il Capolavoro di Lynch e secondo la BBC il miglior film del 21esimo secolo grazie ai giudizi di 177 critici nel mondo, fu inizialmente concepito come una serie tv.
Lynch reallizò un episodio pilota di 90 minuti prodotto per Touchstone Television e destinato alla rete televisiva ABC. Tony Krantz, l’agente responsabile dello sviluppo di Twin Peaks, era “entusiasta” all’idea di fare un’altra serie televisiva.
Lynch vendette l’idea ai dirigenti della ABC basandosi solo sulla storia di Rita che sopravvive all’incidente automobilistico con la sua borsa contenente 125.000 dollari in contanti e la chiave blu, e Betty che cerca di aiutarla a ricordare la sua identità. Un dirigente della ABC disse:
“Ricordo l’inquietudine di questa donna in questo orribile, orribile incidente, e David che ci prendeva in giro con l’idea che delle persone la stessero inseguendo. Non è solo “nei” guai, è i guai. Ovviamente, abbiamo chiesto, ‘Cosa succede dopo?’ E David ha detto: ‘Devi capire il tono perché io te lo dica.'”
Lynch mostrò alla ABC un montaggio preliminare del pilota. La persona che l’ha visto, secondo Lynch, l’ha guardato alle sei del mattino bevendo del caffè in piedi. Questi ha dichiarato di odiare il pilota e la ABC lo ha immediatamente cancellato. Pierre Edleman, un amico parigino di Lynch, venne a trovarlo e iniziò a parlargli della possibilità di trasformare l’episodio in un lungometraggio, per poi tornare a Parigi.
Canal+ propose a Lynch di finanziarlo per realizzare un film dal pilota e ci volle un anno per negoziare.
Lynch descrisse l’attrattiva dell’idea di un pilota, nonostante la consapevolezza che il mezzo televisivo sarebbe stato costrittivo:
“Sono un fanatico di una storia continua … Teoricamente, puoi ottenere una storia molto profonda e puoi andare così in fondo e aprire il mondo in modo così bello, ma ci vuole tempo per farlo.”
La storia includeva elementi surreali, molto simili a Twin Peaks. Venivano gettate le basi per archi narrativi, come il mistero dell’identità di Rita, la carriera di Betty e il progetto cinematografico di Adam Kesher.
L’attrice Sherilyn Fenn ha dichiarato in un’intervista del 2014 che l’idea originale venne durante le riprese di Twin Peaks, come film spin-off per il suo personaggio di Audrey Horne.
INLAND EMPIRE e la sua realizzazione
INLAND EMPIRE, così vuole che si scriva Lynch, iniziò per puro caso da un incontro con Laura Dern che non vedeva da tempo. I due iniziarono a girare dei video ma appena seppe della presenza di Justin Theroux, con cui aveva già lavorato in Mulholland Drive, nelle vicinanze gli è venuta subito l’idea nel connettere queste scene con lui e da lì una serie di coincidenze che combaciavano perfettamente per un film.
Lynch ha descritto il film come «un mistero su una donna in pericolo». In un’altra intervista ha parlato del metodo che ha usato per girare il film:
«non ho mai lavorato ad un progetto come questo prima. Non so esattamente come si rivelerà alla fine… Questo film è molto diverso perché non ho un copione. Ho scritto le cose scena per scena e molte di loro sono già state girate, ma non ho molto se non qualche indizio su come finirà. È un rischio, ma ho questa sensazione che tutto sia collegato, questa idea in questa stanza è in qualche modo legata a quella idea in quella stanza».
L’idea per il titolo e per il luogo dove svolgere le riprese venne al regista durante una conversazione con Laura Dern in cui nominò l’omonima area metropolitana ad est di Los Angeles, luogo dove abita il marito Ben Harper. Un giorno suo fratello John gli spedì un album di ritagli che il regista era solito collezionare quando aveva cinque anni. Aprendolo, la prima fotografia che vide fu una veduta di Spokane sotto la quale c’era scritto “Inland Empire“. Questo fatto confermò ulteriormente la scelta del titolo, che secondo Lynch dovrebbe essere scritto in maiuscolo (INLAND EMPIRE).
Avrebbe potuto dirigere Star Wars – Il Ritorno Dello Jedi
George Lucas pure vide Eraserhead e, subito, chiamò Lynch, per dirigere l’epica conclusione della sua saga, Return of the Jedi.
David però, in viaggio per incontrarlo, non gli piacque affatto l’esperienza vissuta a Los Angeles, gli veniva un forte mal di testa e lo considerava un mondo fuori dalla sua portata, alla fine rifiutò l’offerta, dicendo:
“Dovresti dirigerlo tu, è la tua cosa, non è la mia cosa”.
E proseguì nel dirigere Dune che ebbe tantissimi problemi con la produzione limitando la creatività di Lynch che lo fece allontanare ulteriormente da Hollywood e dal suo metodo produttivo andando più per la libertà artistica, tematica che affronterà più approfonditamente in Mulholland Drive e nei successivi lavori.
Non divide i DVD dei suoi film
Lynch non permette mai che DVD e Blu-Ray dei suoi film vengano divisi in capitoli. Questo perché è convinto che i film vadano visti dall’inizio alla fine senza interruzioni. Allo stesso modo, non registra mai commenti audio per i suoi film, perché sostiene che debbano parlare da soli.
Nel suo Cinema non c’è solo la regia
Lynch non si è mai limitato a dirigere, ma spesso ha dato un’impronta più estesa ai suoi film, dal sound design, dove studia attentamente il sonoro per suscitare determinate emozioni, alla fotografia. A volte, come in Strade perdute, ha persino progettato e costruito personalmente i mobili che si vedono nei set dei suoi film.
Lynch e la meditazione trascendentale
Pratica meditazione trascendentale per venti minuti al giorno dal 1973. Nel 2002 pagò addirittura 1 milione di dollari per studiare meditazione in Olanda, con il leggendario Maharishi Mahesh Yogi. Inoltre, ha dato vita alla David Lynch Foundation For Consciousness-Based Education and Peace per raccogliere fondi per la diffusione della Meditazione Trascendentale.
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