Demon Driver ripercorre tutto il cinema di Nicolas Winding Refn, è una monografia (che trovate sul sito di Shatter Edizioni) che mira ad avvicinare il lettore al mondo di Refn e alla sua particolare visione dell’universo cinematografico.
Nicolas Winding Refn è senza dubbio uno dei registi più innovativi della scena contemporanea. Nel corso degli anni, il lavoro del regista danese è diventato iconico, grazie al suo stile post-moderno caratterizzato da luci al neon, colori accesi e musica elettronica/synth pop.
Per comprendere e apprezzare il lavoro di Refn è essenziale avere una conoscenza completa della sua carriera professionale. Nel corso degli anni il regista è riuscito a trovare un suo stile che oggi lo contraddistingue, anche andando contro le aspettative del pubblico.
I Film di Refn
Il suo primo film, Pusher (2003), diventa di culto in breve tempo, grazie all’estremo realismo con cui viene mostrato il mondo della droga. In seguito Refn dirige altri due film (Bleeder e Fear X), che nonostante un cast internazionale, si rivelano un flop al botteghino. Il regista decide quindi di tornare a dirigere due sequel di Pusher. Nel 2008 in Inghilterra gira il film Bronson, con Tom Hardy, e nel 2009 Valhalla Rising. Due film apprezzati da molti suoi fan, ma che non segnano ancora il punto di svolta nella carriera di questo regista.
Il vero exploit infatti arriva nel 2011, l’anno della sua regia di Drive, che gli farà guadagnare il premio come miglior regista al Festival di Cannes. Drive rappresenta un chiaro punto di rottura nel cinema di Refn: simboleggia la sua transizione verso un cinema più introspettivo e silenzioso, fatto di sguardi profondi, amore e violenza.
Tutto questo è adornato da una fotografia al neon impeccabile che da questo momento in poi caratterizzerà l’intera produzione del regista danese.
Nel 2013, mentre tutti si aspettano una grande produzione, Refn gira un film a basso budget, con pochissimi dialoghi, ambientato nella periferia di Bangkok: stiamo parlando di Solo Dio perdona. La pellicola ha diviso drasticamente pubblico e critica con quelli che applaudono l’opera d’arte e quelli profondamente annoiati o semplicemente poco convinti.
Il neon domina ogni scena
E qui arriviamo al 2016, l’anno della sua ultima uscita cinematografica. Presentata a Cannes, questa può essere considerata un vero e proprio manifesto della sua recente carriera The Neon Demon. Come dice il titolo stesso, il neon diventa una presenza fondamentale nel film. È la storia dello spietato percorso professionale che una ragazza provinciale pura e onesta deve percorrere per affermarsi come modella in una luminosa e grottesca Los Angeles che incombe sulla sua popolazione come un demone famelico, sembra di assistere ad una rivisitazione delle streghe in chiave molto moderna, con il narcisismo e l’arrivismo di queste giovani modelle.
Qui il regista riprende lo stile della fotografia profondamente anti-naturale, inizialmente mostrato in Drive e poi portato in eccesso nelle seguenti produzioni, grazie a una direzione seducente ma allo stesso tempo ripugnante, in cui i personaggi appaiono quasi come manichini privi di personalità. A mio parere (e anche secondo molti altri fan), The Neon Demon è il suo lavoro migliore.
Nel 2019 invece si dedica alla serie tv Too Old To Die Young composta da 10 episodi, disponibile su Amazon prime video.
Nel cast come protagonista nella parte di un poliziotto c’è Miles Teller (Whiplash). In questa serie Refn sembra non curarsi troppo dei tempi televisivi, e ci mette dentro tutto il suo cinema. Si parla soprattutto della rivalità fra il Cartel messicano e altre bande di Los Angeles, e riesce a mischiare il B-movie (di cui è sempre stato un fan) ad un cinema per certi versi simile a quello di Lynch in Strade Perdute.
Qualche curiosità
Refn ha dichiarato di essere daltonico e di non distinguere bene le tonalità medie, motivo per cui predilige colori così accesi. È molto amico con Hideo Kojima, che nel suo videogioco Death Stranding, gli ha fatto interpretare il ruolo di Heartman. Dice di essere astemio e di aver avuto una sola donna (che ora è sua moglie) in tutta la vita.