Jason Reitman dirige un film con la passione che un fan avrebbe nel parlare degli Acchiappafantasmi: Ghostbusters Legacy colpisce al cuore gli spettatori
Avevo grande timore misto a grande fiducia in questo terzo capitolo sugli Acchiappafantasmi. Nel primo caso dovuto al fallimentare tentativo di rilancio del brand nel 2016 con il film di Paul Feig, mentre nel secondo per la regia affidata al figlio del grande Ivan Reitman, qui in veste di produttore. Dopo aver visto il film posso dire che i miei dubbi sono svaniti come nebbia ectoplasmatica e la visione del film in sala ha portato me e tutti gli altri ad emozionarci, sorridere ed anche piangere. Perché questo Ghostbusters Legacy prima che un’operazione nostalgia è soprattutto la chiusura di una trilogia mai completata. Ed è nel ricordo di Harold Ramis, che co-scrisse i primi due capitoli ed inventò le trovate iconiche che ancora oggi tutti conoscono, che questo film è dedicato. Lui è il cuore della storia, che permea con il suo spirito (non è solo un gioco di parole) le due ore di visione.
Summerville: dove non succede mai nulla di strano
Una madre single si trasferisce, a causa dei molti problemi economici, in una cittadina dell’Oklahoma insieme ai suoi due figli adolescenti. Phoebe (Mckenna Grace), una ragazzina appassionata di scienza e con un particolare senso dell’umorismo, e suo fratello maggiore Trevor (Finn Wolfhard). Presto Phoebe farà la conoscenza di Podcast, ragazzino asiatico che si chiama così per il suo continuo registrare dei podcast sul paranormale. Mentre Trevor si prenderà una cotta per Lucky, cameriera nel diner dove troverà un lavoretto estivo. La cittadina viene costantemente scossa da terremoti, la fonte sembra essere la vecchia miniera costruita di Ivo Shandor.
Shandor era il famoso occultista che costruì anche il palazzo a New York in cui viveva Dana Barrett. Lui e la sua setta, gli adoratori di Gozer, volevano aprire un portale per il ritorno dell’oscura divinità. Questa ripresa della mistica figura era già nei piani di un terzo film alcuni anni dopo il termine delle riprese del secondo. Inutile dire, che il mistero nella miniera di Summerville riguarderà il culto di Gozer, divinità sumera che necessita del Guardia di Porta e del Mastro di Chiavi per prendere forma tangibile. Ghostbusters Legacy riprende tutta questa mitologia in maniera convincente e come ottimo pretesto narrativo per la partenza del film.
La passione di famiglia per gli ectoplasmi
In Ghostbusters Legacy non si parla solo dei legami famigliari dei protagonisti con una figura importante degli Acchiappafantasmi, ma è un film realizzato da chi sul set del padre regista ci è cresciuto. Jason Reitman ha seguito con gli occhi di un ragazzino la lavorazione dei primi due capitoli. Questo aspetto traspare nel cuore e nella passione che ci ha messo per raccontare questa nuova storia.
La pellicola risulta un ottimo film per famiglie, in puro stile anni’80. Non si rivolge solo al pubblico adolescente, che può immedesimarsi nei nuovi protagonisti, ma anche ai loro genitori e fratelli cresciuti con i vecchi film. Il senso dell’avventura, della scoperta uniti alla commedia e a qualche spavento: rendono Ghostbusters Legacy un film estremamente piacevole. Sembra quasi uscito negli anni in cui le sale ospitavano titoli come: I Goonies, Indiana Jones, Stand by me (riferimenti non a caso). Inoltre sono presenti due omaggi a cult horror anni ’80 mostrati su vecchie VHS dal professor Grooberson ai ragazzi in classe, che non potranno che rendervi felici.
Tanta nostalgia e graditi ritorni
Uno dei difetti che può avere il film è il presentare esseri già visti nel primo capitolo, con qualche piacevole variazione. Nell’intreccio narrativo la soluzione risulta coerente, avrei però preferito vedere anche altri fantasmi e mostri. Nonostante questo la regia è precisa e pulita, mentre la fotografia aiuta a ricreare alcune atmosfere iconiche del passato. I temi musicali dei primi due film sono ben riarrangiati anche qui.
Ottimi anche gli effetti visivi ma anche qualche effetto speciale. In questo caso l’utilizzo di animatronic aumenta ancora di più il fattore nostalgia. Ambientare poi la storia non a New York ma in campagna è stato il giusto compromesso per Retiman nel far sembrare il film quasi uscito dagli anni ’80, mentre sappiamo che il film è ambientato nel 2021 (compare anche l’anno in un incisione, per levare qualsiasi dubbio).
Senza entrare troppo nello spoiler posso dire che il terzo atto del film vi farà venire gli occhi lucidi. Si rumoreggiava del ritorno di Peter, Ray e Winston, ma non svelerò in che contesto. Voglio lasciare che l’emozione prenda possesso di voi come Zuul con un essere mortale. Inoltre non saranno gli unici graditi ritorni, su questo punto Reitman ha dimostrato coraggio ma soprattutto rispetto (non sarebbe stato facile per chiunque altro).
Come dice anche Fabio Rovazzi, autore del furto della mitica Ecto-1 al Lucca Comics, il film doveva convincere appieno il pubblico perché il mezzo venga restituito. Dalle reazioni in sala sembra proprio che il pubblico, non solo i fan, stiano apprezzando questo nuovo capitolo. Solo gli incassi ci diranno quale sarà il futuro del franchise. Quello che voglio anche ricordare è di non alzarvi prima della fine dei titoli di coda. Infatti sono presenti due scene, la seconda alla fine dei titoli, molto importante per possibili sviluppi futuri. Se così sarà però, si tratterà di nuove storie: un passaggio di testimone, dopo aver chiuso il cerchio con un mitico passato.
Ghostbusters Legacy è un film che poteva rimanere solo nei cassetti di milioni di fan, ma dopo che lo si è visto non si può non apprezzare il cuore con cui è stato realizzato da chi, fin da piccolo, ha sognato di imbracciare un fucile protonico