Nel quinto capitolo del Monsterverse ritroviamo ancora Godzilla e Kong, ma questa volta dovranno unire le forze contro un’antica minaccia proveniente dalla Terra Cava
Sono passati 3 anni dal primo vero incontro/scontro tra i due Titani, e questa volta Adam Wingard torna ad espandere ancora di più la lore del Monsterverse. Dopo aver dovuto fronteggiare la minaccia di Mecha-Godzilla e salvare la Terra, le strade dei due mostroni si sono divise. Kong si è stabilito nella Terra Cava, un regno sotto la crosta terrestre (molto più vasto di Skull Island), mentre Godzilla nuota in superficie. Il lucertolone è sempre pronto ad intervenire in caso di attacchi di altri kaiju, costantemente monitorato dalla Monarch (l’agenzia segreta che ha il compito di vigilare sui Titani).
Un pericolo sepolto in profondità
Ritroviamo la dottoressa Ilene Andrews (Rebecca Hall) che, insieme alla figlia adottiva Jia (appartenente alla tribù Iwi, originari di Skull Island) monitora l’ingresso alla Terra Cava di Kong per la Monarch. Quando uno strano segnale mettere in allarme i ricercatori, capiranno che là sotto c’è qualcosa di pericoloso che si sta muovendo. Qualcosa che percepisce anche Godzilla, che andrà alla ricerca di nuova energia nucleare per accrescere il suo potere. A loro si uniranno il podcaster complottista Bernie (Brian Tyree Henry) e l’eccentrico veteriniario Trapper (Dan Stevens), pronti a recarsi nella Terra Cava per risolvere il mistero.
Un re caduto
Il villain del film sarà Skar King, un gigantesco scimmione esiliato con la sua tribù nelle profondità della Terra secoli addietro. Sarà Kong ad avere il maggiore spazio nel film. Il suo sarà il classico percorso dell’eroe che trova suoi simili (resi schiavi dal tiranno) e deciderà di combattere, anche per aiutare i suoi amici umani contro il pericolo che Skar King torni alla luce del sole. La caratterizzazione del villain è abbastanza scarna, ma l’avergli dato il controllo di un altro kaiju creduto perduto, ne aumenta il fascino.
Emblematico per Kong sarà anche l’incontro con un cucciolo di scimmia, che da nemico diventerà suo alleato. Instaurando quasi un rapporto padre-figlio, che permetterà al gigantesco primate di trovare la famiglia che tanto cercava in quel sotterraneo regno di solitudine. Il design e i movimenti delle scimmie risultano curati, li ho preferiti alla CGI di altri kaiju. Anche se per molte sequenze, perché ambientate in un luogo privo dell’uomo, sembrava quasi di vedere un capitolo de Il Pianeta delle Scimmie.
Godzilla ama Roma
La sequenza iniziale vede, niente meno, che uno scontro a Roma tra Godzilla e Scylla. Vedere il lucertolone atomico passeggiare nel Tevere o distruggere i resti romani mi ha anche divertito. Soprattutto la scelta di trovare rifugio all’interno del Colosseo per dormire, un enorme cuccia! Se da questo punto di vista, alcune trovate di Wingard risultano riuscite, dall’altro manca la caratterizzazione dei personaggi umani. Tutti, più ancora che negli altri film del Monsterverse, risultano poco più che macchiette con lo sguardo al cielo durante i combattimenti dei Titani. Forse solo Jia risulta un personaggio leggermente più affascinante. Però ho amato la componente di avventura e di esplorazione che Wingard trasmette soprattutto nella prima parte. Lo stesso viaggio di Kong risulta epico, pur senza veri dialoghi umani.
Dal punto di vista delle ambientazioni della Terra Cava, il film risulta quindi riuscito. Andando ad esplorare quasi un “pianeta alieno”. Anche se, per chi ha visto la serie Monarch: Legacy of Monsters su Apple TV+ (legata a questo universo), sa che il concetto di tempo che passa è diverso tra questo Mondo e la superficie. Per tutta la durata del film questa cosa non viene nemmeno accennata, mostrando parecchia incongruenza. Invece, le incursioni di Kong e Godzilla nelle grandi città risultano epici, ma che mancano di sottolineare come le persone siano formiche che vengono spazzate via insieme alla distruzione totale.
Effetto Barbie?
Già dai trailer si vedeva come Godzilla avesse le scaglie di colore rosa e non più azzurro. Molti già parlavano di nuovo stile dovuto al fenomeno cinematografico del 2023: Barbie. In realtà il motivo viene spiegato nel film, dopo che il lucertolone si è scontrato con un altro kaiju. Uno scontro, per me, troppo frettoloso che però spiega il nuovo look di Godzilla. Inoltre in tutti gli scontri non mancano mai brani iconici, sia originali che già famosi, grazia alla bravura di Junkie XL.
Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero risulta un film capace di intrattenere, con una buona componente di avventura e giganteschi scontri, ma che manca dell’elemento umano e di eccessive semplificazioni nella seconda parte. Nonostante questo non riesco a non essere un filo generoso con i miei amati Titani!
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