Luca Guadagnino, il grande ospite dell’ultimo giorno della 60° edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro dove ha ricevuto il Premio Pesaro Nuovo Cinema 60, ha partecipato alla presentazione della monografia a lui dedicata, la prima al mondo, edita nella collana Nuovocinema di Marsilio, a cura di Simone Emiliani e Cecilia Ermini, dal titolo Spettri del desiderio. Il cinema e i film di Luca Guadagnino.
Molti gli argomenti trattati durante l’incontro. A proposito di quello che pensa rispetto al cinema horror Guadagnino ha commentato: “A me non interessa fare un certo genere di cinema horror, inteso come codificazione realizzata con una determinata ricetta di elementi. Quello che invece il cinema horror che amo mi ha insegnato è una riflessione devastante e profonda sul reale che descrive, è un’analisi sulla scomposizione dei corpi, ed è quello che ho cercato di realizzare con Suspiria e Bones and all. Per me il cinema horror esiste nello spazio in cui diventa una visione metafisica e allora i due opposti che si toccano e che sono simili sono Bergman e Romero, il primo che si pone in una posizione filosofica esplicita, il secondo che con grande umiltà sonda delle profondità inesplorabili”.
Luca Guadagnino è stato premiato con il Premio Pesaro Nuovo Cinema 60 prima di presentare al pubblico l’ultimo suo lavoro Challengers, grande successo di pubblico e critica.
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