Il 30 Settembre 2022 è arrivato su Disney+ Hocus Pocus 2, un sequel atteso per quasi trent’anni dai fan del primo capitolo. Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimi sono tornate a vestire i panni delle sorelle Sanderson, mentre la regia è passata da Kenny Ortega a Anne Fletcher.
Sarà riuscita la pellicola a mantenersi sui livelli del primo, amatissimo Hocus Pocus?
TRAMA
Salem, 31 Ottobre 2022. E’ il compleanno di Becca, giovane appassionata dell’occulto che ogni anno celebra la ricorrenza organizzando un “rituale magico” nei boschi assieme alle amiche Izzy e Cassie. Tuttavia quest’ultima decide di venire meno alla tradizione, preferendo passare del tempo con il proprio ragazzo.
Gilbert, proprietario di un negozio di articoli magici, regala a Becca una candela in vista della giocosa cerimonia. Ciò che la ragazza e l’amica non sanno è che il rituale riporterà in vita le sorelle Sanderson, motivate più che mai a realizzare un potente e proibito incantesimo, il Magicae Maxima.
RECENSIONE
Hocus Pocus 2, forse ancor più del primo, è un film costruito attorno alle figure (e alle interpreti) delle sorelle Sanderson.
Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimi interpretano il ruolo con la stessa esuberanza e stravaganza del 1993, facendo sembrare che non sia passato nemmeno un giorno. Viene ripreso in toto il repertorio di gag, stacchi musicali e bizzarri modi di dire che avevano reso iconico il trio di villain. Viene poi riproposto uno degli aspetti più funzionanti del primo film, ovvero lo shock culturale a cui le tre streghe del XVII secolo vanno incontro una volta catapultate nella modernità. Si passa dal considerare l’asfalto per un fiume solido e nero allo scambiare delle lozioni di giovinezza per pozioni di giovinezza, ma il divertimento rimane il medesimo.
Interessante è poi la sequenza prequel con cui si apre la pellicola, che anticipa la tematica cardine della vicenda e ci offre uno scorcio nella vita di tre giovanissime Sanderson. Il timore era quello di andare a riscrivere la caratterizzazione da villain delle tre a favore di una giustificazione delle loro azioni, come avvenuto di recente con altre produzioni Disney (es. Maleficent, Cruella). Ciò, per fortuna, non si verifica. Come nel primo film, viene sì sottolineato il bigottismo che circondava le tre streghe, ma esse ci vengono comunque presentate in un modo che si conforma perfettamente a quella che è la personalità che mostreranno in seguito.
Fa poi piacere vedere come vengano affrontate le vicende del 1993 in questo sequel. Il primo ritorno delle sorelle Sanderson è infatti divenuto una leggenda in tutta Salem, regalando alle tre una rinnovata celebrità. Non a caso, sono diverse le scene in cui il trio di streghe si confronta con persone che hanno deciso di vestire proprio i loro panni per Halloween.
Si sfocia addirittura nel territorio del meta-cinema, quando viene mostrato il passaggio di un film che riproduce uno degli avvenimenti del primo Hocus Pocus. Possiamo pertanto supporre che nell’universo della pellicola esista una trasposizione cinematografica di quanto avvenuto.
Anne Fletcher fa un buon lavoro nel raccogliere il testimone da Ortega e riprodurre le atmosfere spooky del primo capitolo. Bellissima è l’entrata in scena delle streghe, fra lampi di luce e momenti di oscurità.
Gli effetti digitali, di per sé, lasciano molto a desiderare ma, per assurdo, creano un’ottima continuità con l’aspetto da b-movie di alcune scene del primo film.
Punto debole della pellicola sono, purtroppo, le sue protagoniste. Esclusa Becca, Izzy e Cassie non ricevono pressoché alcuna caratterizzazione, risultando monodimensionali e anonime. Ciò fa sì che il secondo atto del film, che segue un percorso molto simile a quello del primo (alla stregua di un remake), risulti poco avvincente e scarsamente creativo. E’ senza dubbio un piacere rivedere un numero musicale delle sorelle Sanderson, ma le tre non possono tenere sulle spalle il peso dell’intera vicenda.
Anche la connessione fra il sindaco di Salem e il reverendo che perseguitò le tre streghe risulta abbozzata e non sfruttata a dovere. Occasione sprecata è poi l’utilizzo, anche nella porzione di film ambientata nel presente, della parte storica di Salem, limitato a un’unica scena di breve durata.
L’unica delle new entries a risultare veramente convincente è Gilbert, il proprietario del negozio di magie. La rivelazione sul suo passato riesce ad essere una maniera originale e funzionale per giustificare il (nuovo) ritorno in vita delle sorelle Sanderson.
Il ritorno di Doug Jones nei panni dello zombie Billy Butcherson è ridotto a poche scene dalla scarsa rilevanza, ma farà comunque la gioia dei fan di vecchia data.
Il finale del film sa essere commovente e appropriato all’atmosfera da fiaba Disney in salsa dark dell’universo di Hocus Pocus. Inoltre, esso va a gettare una nuova luce sul rapporto che lega le sorelle Sanderson, rivelando una diversa sfaccettatura della più amata dai fan, Winifred.