Titolo: Rivista di letteratura weird e fantastica n.13 Illustrazione di copertina: Elena Furlan
Collana: Hypnos
ISBN: 9791280110206
Prezzo: 9,90 €
Pagg. 100
Disponibilità: 24/02/2022
In questo tredicesimo numero di Hypnos il maestro inglese dell’horror Ramsey Campbell ci presenta uno dei suoi racconti più terrificanti, “Lo schema”; altro classico del perturbante è “Egnaro” di M. John Harrison, uno storia fuori dagli schemi, così come il bizzarro “Macchina d’acqua” dell’americano Michael Cisco. “Chiaro di luna” di Valentina Ramacciotti è il racconto vincitore del premio Hypnos 2021, mentre per i classici è la volta di Hugh Walpole con “La maschera d’argento”. A chiudere il numero l’ultimo capitolo della Strana Storia dell’Arte, di Ivo Torello, recensioni a cura di Laura Sestri e un articolo di Francesco Ceccamea sull’antologia “Il colore del male”.
Hypnos: Rivista di letteratura weird e fantastica n.13 indice completo:
• Lo schema delle cose, editoriale di Andrea Vaccaro
• Egnaro, racconto di M. John Harrison
• Strana storia dell’arte V: Del Sogno e del Sublime, di Ivo Torello
• Per una discesa oscura. Il colore del male, di Francesco Ceccamea
• Macchina d’acqua, racconto di Michael Cisco
• Chiaro di Luna, racconto di Valentina Ramacciotti
• Intervista a Ramsey Campbell
• Lo schema, racconto di Ramsey Campbell
• Weird Library
• La maschera d’argento, racconto di Hugh Walpole
Da Lo schema, racconto di Ramsey Campbell :
C’erano motivi e armonie ovunque. Bastava trovarli, trovare l’angolo da cui risultavano chiari. Se n’era accorto un giorno, dipingendo il microcosmo di motivi in una macchia verdeggiante. Ora dipingeva soltanto barlumi di armonia, quei momenti in cui echi lontani di colore o movimento davano senso a un intero paesaggio; dipingeva soltanto le armonie, astratte. Spesso sentiva che erano tracce di uno schema complessivo che comprendeva lui, Di, il suo quadro, la vita di scrittrice di lei, il mondo: il suo essere lì e vedere era parte dello schema. Sebbene fosse impossibile percepire la totalità dello schema, l’impressione era lì. Forse quell’impressione era lo scopo di tutta la vera arte.
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