I geni del male

Uscirà in libreria, per casa editrice Longanesi, il 29 agosto I geni del Male di Valter Tucci, un saggio che illustra con rigore e chiarezza le ultimissime scoperte scientifiche sui comportamenti malvagi che mettono in pericolo la nostra vita e l’umanità intera, un affascinante viaggio tra scienza e storia per scoprire perché «non esiste un cervello che sia immune dal male».

Il fascino del male

Perché il nostro livello di attenzione aumenta ogni volta che sfogliamo le pagine della cronaca o veniamo a conoscenza di un delitto? Perché ai ragazzi piacciono così tanto i videogiochi violenti? Da cosa nasce l’impulso a uccidere nei serial killer? Perché, insomma, l’essere umano è così attratto dal male? A queste e a molte altre domande risponde Valter Tucci in quello che si profila come un vero e proprio viaggio alla
ricerca dei geni del male.

Partendo dalla domanda più importante di tutte – cosa ci rende umani, visto che condividiamo con altre
specie un numero elevatissimo di geni e molti comportamenti istintivi? – Tucci delinea l’origine primitiva del
male e il suo ruolo nell’evoluzione della nostra specie, chiarendo il funzionamento dei geni e dei meccanismi
epigenetici e come entrambi controllino le nostre ansie, il nostro livello di aggressività e la nostra
intelligenza. Scopriremo così che i confini tra fare del bene e fare del male sono molto meno solidi di quel
che si pensa: i nostri comportamenti dipendono infatti da processi biologici che derivano sia dal nostro
patrimonio genetico sia dagli eventi esterni, al punto che un trauma subìto dopo la nascita può influenzare
lo sviluppo del cervello fino a scatenare comportamenti antisociali da adulti.

Dove la scienza aiuta la psicologia

“Ma a prescindere dal fatto che le nostre azioni dipendano dai geni o dall’ambiente in cui viviamo, è pur sempre attraverso un processo biologico che il nostro cervello distingue tra bene e male.
Il concetto di male ha acquisito un valore morale nel corso della storia della nostra specie proprio grazie al funzionamento del nostro cervello, l’organo che in ogni istante processa di gran lunga il più alto numero di informazioni sul nostro ambiente e prende decisioni, alcune buone e alcune cattive. Attraverso lo sviluppo di tecnologie avanzate per lo studio dei meccanismi molecolari che sono dentro di noi e il lavoro sperimentale di laboratorio è stato possibile arrivare, negli anni, a un corpus di informazioni che ci permette oggi di ragionare sul male come se stessimo discutendo di un qualsiasi fenomeno biologico, e possiamo addirittura identificare porzioni specifiche di DNA, la molecola della vita, e cercare di capire se e quanta influenza queste brevi sequenze genetiche hanno su pensieri e azioni di tutti i giorni.”

L’autore

Valter Tucci, laureato in psicologia, dopo una specializzazione in medicina ha vinto una borsa di studio del Cnr per
gli Stati Uniti che lo ha portato a lavorare nel Dipartimento di Anatomia e Neurobiologia della Boston University e
presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT). Nel 2003 è tornato in Europa e dopo un lungo
periodo a Oxford è diventato direttore del laboratorio di genetica ed epigenetica del comportamento dell’Istituto
Italiano di Tecnologia di Genova.

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