Una rimpatriata tra vecchi amici. Una casa sperduta in una valle dimenticata dal mondo. Tanti ricordi, piombo, e storie d’amore dall’abisso.
I giganti è un flm nato da diverse congiunture e suggestioni inevitabilmente legate al triste e sconvolgente periodo che tutti insieme stiamo afrontando con immense difcoltà. È una storia densa di rabbia, dolore, tenerezza, fragilità, furore, ironia, cinismo e violenza. Una violenza a volte nascosta, velata, a volte evidente, cristallina, subdola e premeditata.
La violenza, nei gesti e nei pensieri, negli sguardi e nelle parole, è motore invisibile delle azioni dei personaggi e, attraverso il ritratto di un piccolo mondo autodistruttivo, forma elementare dell’agire umano. L’idea del flm nasce dall’urgenza di mettere a nudo le fragilità dei rapporti umani e di mostrarne il disequilibrio, cercando attraverso il mezzo cinematografco di illuminarne i lati più oscuri, nostalgici, sinistri e malinconici. Il tempo è passato inesorabile, e ai nostri personaggi non è rimasto nulla tranne che il vuoto e la nostalgia per una giovinezza che non tornerà più, anche se si trovano a vivere un’età in cui sono tutto tranne che vecchi dal punto di vista anagrafco.
I giganti è un flm di fantasmi, di perdenti, che cercano attraverso gesti maldestri di vivere ancora un attimo di leggerezza, per poter godere di una vita in cui nessuno di loro è riuscito a capire l’essenza di quel momento che si chiama, sempre con un certo timore, felicità.
La vita è tutta un’illusione in cui, tra le stelle, si cercano comete che non passano mai, stelle cadenti che si schiantano nel buio, senza darci nemmeno il tempo di esprimere l’ultimo desiderio.
Mi piace defnire questo racconto come fosse un’opera flosofca scritta da un cialtrone, che nell’imbarazzo, nella vigliaccheria di un auto-sabotaggio, inconsapevolmente, è riuscito a parlare dei massimi sistemi senza che gli venisse richiesto. I giganti è un sogno perduto, un sogno di cinema dimenticato, che con tutta la mia forza ho tentato di far riaforare sullo schermo. E anche se le mie parole appaiono così pessimiste – e di sicuro lo sono – il mio più grande amore, il cinema, si è fatto vivo ancora una volta per salvarmi. Mi ha dato la forza di sorridere, di gioire e di essere consapevole che la parola “fne” non può essere scritta, anche se siamo a terra e pensiamo di non poterci più rialzare.
Nasce così un racconto arioso, profondo, sagace, sincero, dolce, e sì, crudele. Ma d’altra parte la vita cos’è? È una grande avventura dai mille volti, in cui non ci si può sottrarre dal provare ogni brivido, positivo o negativo, o addirittura neutro, futtuante nell’abisso del dubbio dell’esistenza. E mi dà speranza sapere che nonostante tutto, se lo vai a cercare, si trova sempre qualcosa di positivo, si trova sempre un nuovo sogno da realizzare. E che, anche nel buio di questo ingorgo, si può provare a dare ancora un colpo di coda, per cercare di rinascere più forti di prima.
Il regista, Bonifacio Angius
Bonifacio Angius è nato a Sassari il 12 giugno 1982. Regista, sceneggiatore, attore, direttore della fotografa e produttore, ha realizzato diversi cortometraggi premiati in numerosi festival internazionali. Il suo primo lungometraggio, Perfdia, è stato presentato come unico flm italiano in concorso al 67° Festival Internazionale del Film di Locarno nel 2014, dove si aggiudica il Premio della Giuria Giovani e ottiene uno straordinario successo di critica. Perfdia, il cui copione è stato fnalista al prestigioso premio per sceneggiature inedite dedicato al maestro Franco Solinas, ha partecipato, tra gli altri, in selezione ufciale ai festival di Montreal, Amburgo e Annecy (Menzione Speciale della Giuria) ed è stato inserito tra i trenta flm d’eccellenza usciti nell’anno solare 2014/2015 dal MiBACT. Il suo secondo lungometraggio, Ovunque Proteggimi, è stato presentato con ottima accoglienza da parte di critica e pubblico al 56° Torino Film Festival, al Festival internazionale di Santa Barbara (California USA), a Londra, Barcellona, Lisbona, Buenos Aires, Bangkok, Varsavia, Los Angeles, Berlino, e al Karlovy Vary International Film Festival. Ovunque Proteggimi ha inoltre ricevuto nel 2019 il premio come Miglior Film assegnato dalla giuria popolare della Cineteca di Bologna al festival Visioni italiane, ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’argento come Miglior soggetto e una nomination a Francesca Niedda, come Miglior Attrice protagonista dell’anno ai Globi d’Oro. Il suo ultimo flm breve dal titolo Destino, di cui è anche attore protagonista, è stato presentato alla 76a Mostra internazionale d’arte cinematografca di Venezia – Settimana Internazionale della critica come Evento speciale di chiusura. Dal 2013, Bonifacio Angius è amministratore della società di produzione cinematografca Il Monello Film. I giganti è il suo ultimo lungometraggio di funzione.
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