Il 16 novembre 1984 il guanto tagliente di Freddy Krueger squarciava gli schermi delle sale cinematografiche americane. Quarant’anni dopo rimane ancora un cult assoluto del genere slasher. “One, two, Freddy’s coming for you”; tutti ci ricordiamo di questa filastrocca inquietante con cui si apre e si chiude il film. Ci sono però molti aneddoti non noti al pubblico riguardanti la produzione e il cast. Qui di seguito esploriamo dieci curiosità che forse non sapete sul regno degli incubi più famoso del cinema horror.
La genesi di Freddy Krueger
Per dare vita al villain più iconico e spietato di sempre, Wes Craven prende spunto da un suo ex compagno di scuola, Fred Krueger, che l’ha bullizzato per anni. A ispirare il suo look trasandato, composto dal famigerato maglione a strisce e il cappello, è invece un senzatetto che Craven aveva visto dalla finestra di casa sua quando aveva dieci anni. Inizialmente, i colori del maglione dovevano essere rosso e giallo, riprendendo quelli del supereroe mutaforma di DC Comics Plastic Man.
Dopo aver letto un articolo scientifico che spiegava che i colori più contrastanti fossero il rosso e il verde, il regista li scelse per il maglione. Inoltre, nella sceneggiatura originale Krueger era descritto come un pedofilo, cambiato poi in “infanticida” per evitare analogie con alcuni casi di cronaca nera della California di quel periodo.
Incubi fra realtà e finzione
L’idea per Nightmare nacque da un fatto di cronaca nera che colpì profondamente Wes Craven. Una serie di articoli pubblicati sul Los Angeles Times raccontava di un gruppo di rifugiati laotiani, gli Hmong, morti in circostanze misteriose. Questi giovani venivano tormentati da incubi così terrificanti da preferire l’insonnia alla morte nel sonno. Gli Hmong credevano che uno spirito maligno, il dab tsuam, fosse responsabile di queste tragedie. Secondo le credenze della tribù, si sarebbe manifestato a coloro che avrebbero rifiutato l’incarico di sciamano. Tre ragazzi morirono nel sonno gridando, e la curiosità sta nell’esito delle autopsie: nessun problema fisico diagnosticato. Fu proprio l’incapacità della scienza di spiegare questi decessi che incuriosì Wes Craven e gli diede uno spunto in più per dare vita al personaggio di Freddy.
Ad ogni villain la sua scream queen
A candidarsi per il ruolo di Nancy, prima di Heather Langenkamp, c’erano Demi Moore, Courtney Cox e Jennifer Grey. Nonostante la sua breve parentesi di scream queen, Heather è riapparsa di recente nella serie The Midnight Club di Mike Flanagan e quasi irriconoscibile nella stagione Freakshow di American Horror Story.
Stanze rotanti e vasche bucate
Per realizzare alcune sequenze come la morte di Tina (Amanda Wyss) fu utilizzata un’apposita stanza rotante. La cinepresa era fissata al muro e il cameraman legato ad una sedia. Per le scene in cui compaiono insieme Tina e Rod (Jsu Garcia), lei era in realtà sdraiata sul pavimento e lui appeso a testa in giù (dovettero infatti usare del gel per far aderire alla testa i capelli dell’attore).
Un altro caso curioso è quello della sequenza di Nancy addormentata nella vasca da bagno. Venne utilizzata una vasca bucata e l’intero set della stanza fu costruito sopra una piscina.
L’esordio di sangue di Johnny Depp
C’era una volta un ragazzo di appena vent’anni, appassionato di musica tanto da avere già una propria band. Il sogno nel cassetto era andare ad Hollywood, e infatti così fu. Johnny Depp si presentò ai provini per il ruolo di Glen su consiglio di Nicolas Cage. Quest’ultimo era stato considerato per la parte accanto a John Cusack, Brad Pitt, Charlie Sheen e Kiefer Sutherland. Il verdetto finale lo diede la figlia di Craven, che scelse Depp dopo averlo definito “bellissimo”. Inizia così la carriera cinematografica del futuro Jack Sparrow, che in Nightmare darà un contributo non indifferente alla componente gore.
Tuttavia, la sequenza della cascata di sangue del povero Glen diede non pochi problemi sul set. La stessa stanza rotante utilizzata per la sequenza della morte di Tina, girò nella direzione sbagliata facendo finire il sangue finto – ottenuto con acqua e colorante alimentare – sull’attrezzatura vicino alle prese elettriche. Un corto circuito fece saltare la corrente in tutto il set senza causare danni ad attori e troupe. Furono utilizzati più di 1800 litri di sangue finto.
Un guanto assassino
L’arma che avrebbe accompagnato Freddy nella sua cavalcata onirica doveva essere pratica ma al tempo stesso d’impatto, secondo il regista. Facendo ricerche sulle paure primordiali in diverse culture, Craven scoprì che una delle più comuni era l’essere attaccati da qualcosa che avesse degli artigli. Intervenne qui Charles Belardinelli, esperto degli effetti speciali, che progettò e costruì il guanto di Freddy. Era l’unico sul set a sapere come montarlo e maneggiarlo. Quando poi Robert Englund lo indossò per la prima volta si tagliò.
Il mistero di Elm Street
Il titolo del film catapulta subito lo spettatore nell’ambientazione della vicenda. Tuttavia, la famigerata Elm Street non viene mai nominata durante il film. Inizialmente pensato per Los Angeles, il film omette ogni riferimento specifico alla città. Solo nei sequel scopriremo che i fatti si svolgono a Springwood, in Ohio. La casa di Nancy, in particolare, si trova al 1428 di North Genesee Avenue, a Los Angeles, mentre il nome Elm Street è un omaggio a una strada di Wheaton, Illinois, dove Craven ha studiato. Un gioco di rimandi geografici che rende ancora più affascinante l’universo di Freddy Krueger.
Il film che nessuno voleva produrre
Una volta terminata la sceneggiatura, Wes Craven si mise alla ricerca di un produttore per il suo film. Dopo essere stato rifiutato da diverse case di produzione, il progetto di Craven trovò finalmente casa alla New Line Cinema con Robert Shaye. Una piccola compagnia, fino ad allora specializzata in film destinati ai campus universitari, che decise di scommettere su questo horror. Il successo inaspettato di Nightmare fu talmente grande da riscrivere la storia della New Line, salvandola dalla bancarotta e trasformandola in un punto di riferimento nel panorama cinematografico e facendo nascere il celebre slogan “The house that Freddy built“.
Intrecci cinematografici
Un divertente easter egg collega Nightmare e La casa (1981). Mentre Nancy tenta di distrarsi guardando il film di Sam Raimi, quest’ultimo le risponde in modo inaspettato. Nel primo sequel de La casa, infatti, fa una comparsa il guanto di Freddy, lo stesso utilizzato nelle prime riprese di Nightmare. Un cameo ironico che in qualche modo anticipa quello che poi farà Scream negli anni Novanta citando in chiave comica diversi villain del mondo horror.
Il finale alternativo
Le intenzioni iniziali per il finale di Nightmare erano diverse da quelle che abbiamo visto al cinema. La New Line Cinema aveva infatti commissionato una scena in cui Freddy, alla guida dell’auto, terrorizzava i protagonisti. Wes Craven, insoddisfatto di questa soluzione, girò anche un finale alternativo, più in linea con la sua visione. Quest’ultimo, in cui la mano di Freddy emerge dalla porta, fu giudicato più efficace dal pubblico e adottato per la versione definitiva del film. L’idea di Freddy come autista demoniaco, tuttavia, non fu del tutto abbandonata, in quanto riproposta nel sequel Nightmare 2 – La rivincita.
Insomma, che lo riguardiate ad Halloween o in una qualsiasi altra giornata dell’anno, Nightmare vivrà nei vostri sogni…o incubi, a vostra indiscrezione.
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