Storie vere, leggende urbane e fatti di cronaca che porteranno un po’ di brivido al vostro sabato sera.
Tutti noi conosciamo Bambi, Pinocchio o La bella addormentata nel bosco. Esiste sempre un “vissero per sempre felici e contenti“. I grandi classici hanno tenuto, e tengono ancora oggi grazie ai live action, compagnia agli adulti e ai più piccini. Tuttavia, forse, non sapete che dietro a tutte queste favole si nasconde un’origine oscura. Ecco, quindi, i veri finali delle fiabe.
Veri finali delle fiabe: Pinocchio
Pinocchio è la storia di un burattino che vuole diventare un bambino vero. Nel film, dopo una serie di peripezie, la fata gli permette di realizzare il suo desiderio, per la gioia di tutti. Il creatore, Carlo Collodi, aveva pensato a un qualcosa di totalmente diverso, all’inizio. Infatti, la storia veniva pubblicata su un giornale come striscia a fumetti, mostrando ai bambini le conseguenze del comportarsi male.
Il Pinocchio originale era davvero cattivo. Pensate che quando il Grillo parlante cerca di dargli un consiglio per diventare più buono, la marionetta lo uccide con una mazza. La storia, così, prosegue con il protagonista torturato in svariati modi e si conclude con la sua morte per impiccagione. Tuttavia, i lettori hanno protestato per questa scelta e Collodi ha deciso di farlo continuare a vivere, ma infierendoli sempre terribili punizioni.
La bella addormentata nel bosco
Tra i veri finali delle fiabe, che forse non conoscete, troviamo anche La bella addormentata nel bosco. Nella versione Disney la principessa Aurora si punge il dito con un fuso durante il suo sedicesimo compleanno, facendo avverare una maledizione di Malefica. Tuttavia, alla fine, il bacio del vero amore da parte del principe la risveglia e tutto il regno festeggia la buona notizia.
La versione del 1600, però, è un po’ diversa e decisamente più macabra. L’inizio risulta abbastanza simile: una principessa di nome Talia si punge il dito un fuso, cosi o me diceva un’antica profezia. A un certo punto arriva un re, ma il suo bacio non la risveglia. Decide così di cogliere i frutti del suo amore, ovvero la violenta mentre dorme. Nove mesi dopo nasce una coppia di gemelli e uno di loro succhia via la spina dalla madre, la quale si risveglia. Il re e Talia si innamorano, ma la moglie di lui va su tutte le furie e ordina di rapire i gemelli, suoceri e darli in pasto all’ignaro uomo. Per fortuna, il piano fallisce, consentendo una sorta di lieto fine.
I veri finali delle fiabe: Cenerentola
La versione originale di Cenerentola, forse, è tra quelle più conosciute, scritta dai fratelli Grimm. La Disney, nel primo film ci ha mostrato la protagonista tormentata dalle sorellastre, che poi si redimono nel sequel del 2002, avendo anche loro degli interessi amorosi.
I Grimm, tuttavia, non sono stati così gentili. Nel momento in cui il principe arriva a casa loro per testare la scarpetta di cristallo, Anastasia e Genoveffa, scelgono di tagliarsi parte dei piedi, cosi che possano calzare a pennello. Però, alcune colombe gliele sfilano e le portano al principe, in modo che non possa essere ingannato. Alla fine Cenerentola e il suo amatoriescono a sposarsi, ma per le sorelle non c’è pace. Infatti, la colombe tornano all’attacco davanti loro gli occhi.
La Sirenetta
La storia originale de La Sirenetta, oltre a essere macabra, è tra i veri finali delle fiabe più tristi. Il racconto della Disney vede Ariel fare un patto con Ursula per ottenere delle gambe e sposare il principe Eric.
Tuttavia, Andersen aveva in mente un percorso del tutto diverso per la protagonista. Infatti, Ariel, nonostante vada dalla strega del mare per chiederle un paio di gambe, lei le chiede in cambio la sua lingua. Parte dell’accordo sta nel fatto che a ogni passo fatto le sembrerà di camminare su schegge di vetro. Se riuscirà a farsi dare il bacio del vero amore resterà umana, altrimenti morirà.
Il principe, non avendola mai vista in faccia quando l’ha salvato dal naufragio, finisce per sposare un’altra donna. Adesso, alla Sirenetta resta solo una cosa da fare, morire oppure uccidere il suo amato e tornare a vivere in acqua. L’amore è troppo forte e decide di buttarsi in mare e trasformarsi nella schiuma delle onde.
I veri finali delle fiabe: Bambi
Già, come se la morte della madre di Bambi non fosse abbastanza, esiste un’altra versione della storia ancora più terribile. Il racconto dal titolo originale Bambi, a Life in the Woods, racconta di un cerbiatto che vive nel bosco. Fin dall’inizio la vicenda si mostra violenta. Infatti, durante la prima passeggiata, ilprotagonista, assiste all’assassinio di un topolino e sente gli altri animali minacciarsi di morte gli uni con gli altri. Più tardi, un cacciatore spara a Bambi e a un altro cervo, The Great Prince. Questo gli insegna a spargere il suo sangue in cerchio per depistare gli umani. Inoltre, alla fine, vedono cadavere del cacciatore, il che vuol dire che glissare umani non sono così potenti come credono.
Il gobbo di Notre Dame
Il gobbo di Notre Dame disneyiano ha già uno tra i finali più oscuri delle fiabe. Alla fine Quasimodo getta dal campanile della chiesa Frollo. I due erano entrambi innamorati della bella Esmeralda, ma la malvagità dell’arcidiacono gli è costata la vita.
La versione di Victor Hugo, invece, termina con Frollo che fa sì che Esmeralda venga incastrata per un omicidio per vederla giustiziare per impiccagione. Quasimodo, per vendetta, getta il nemico dal campanile. Poi, va a piangere sulla tomba della sua amata. Il dolore, però, ė troppo e si lascia morire di fame piuttosto che abbandonarla.
I veri finali delle fiabe: Biancaneve
La Disney ha optato solo per la mela avvelenata, ma nella storia originale dei fratelli Grimm, Gertrude prova a uccidere Biancaneve anche con un nastro e un pettine avvelenati. Nonostante tutto, però, la protagonista si sposa con il principe. Nel frattempo erano state fatte arroventare sulle braci due scarpe di ferro, che la malvagia matrigna di Biancaneve viene costretta ad indossare. A causa del dolore procuratole dalle calzature incandescenti, la Regina cattiva è costretta a ballare finché non cade a terra morta.