La parola Thanos è stata palesemente ripresa da Thanatos (greco), che altro non è che la personificazione della morte. E’ il figlio della Notte per partenogenesi, nonché fratello di Ipno, Dio del sonno.
Se andiamo a rovistare nella vastissima gamma di nemici targati Marvel, forse Thanos, insieme a Galactus il divoratore di mondi, è quello che spaventa di più. Per la sua forza, la sua possenza e semi invincibilità, il suo essere ineluttabile, come lui stesso si definisce essere nel film.
Un connubio tra onnipotenza e paura.
Sia per il suo potere distruttivo, in grado di mettere in ginocchio da solo (praticamente) tutti gli Avengers in Infinity War, sia per quel suo ghigno sempre impresso sul volto, che fa capire a qualsiasi avversario gli si pari di avanti di non avere possibilità contro di lui. Questo lo sommiamo anche al suo saper essere perfetto, calcolatore. Sa che non c’è modo di porre fine al suo folle piano di mettere la mano su tutte le gemme del potere e di eliminare la metà degli essere viventi dell’universo per porre fine alla sovrappopolazione e ristabilire così il giusto equilibrio.
Quello che colpisce di più lo spettatore quando si interfaccia con il Thanos riproposto sul grande schermo dai fratelli Russo (hanno già diretto della Marvel Capitan America: The Winter Soldier, Capitan America Civil War e Avengers Infinity War) è l’intuire subito la sua estrema pericolosità, che fa capire che stavolta nemmeno il connubio tra gli eroi più potenti della Terra può farcela, e chiaramente anche il suo aspetto tenebroso, quanto mistico e surreale.
Nei due film dove compare (Infinity War e Endgame) dà subito l’idea di una terribile minaccia che va a sovrastare l’aspetto che dovrebbe essere prettamente fantasy delle pellicole in questione. Lo avevamo già visto, in due piccoli cameo al termine del primo Avengers e poi nel secondo film dedicato ai Vendicatori (Age of Ultron) ma con tutt’altro alone… Che non colpiva come quello impressogli dai Russo, con tutto il rispetto per le due precedenti fatiche targate Josh Whedon. E poi sicuramente anche la magnifica interpretazione di Josh Brolin dà il suo contributo.
Uno dei primi nemici che aggiunge anche un po’ di horror al fantasy, che lascia intendere che le cose non possono finire sempre bene, o che possono finire in un certo modo, pagando un caro prezzo. Questa volta l’incombenza di un personaggio del genere, apportando distruzione, ha scalfito un mondo positivo come quello che fino a questo momento caratterizzava i film della Marvel: sempre disposto ad esporre lo spettatore a sofferenze, ma che si risolvevano sempre alla maniera …e vissero tutti felici e contenti.
Questa volta invece le cose si intuiscono in maniera diversa, dove la cattiveria del nemico è fin troppo grande anche per un mondo che vive di colori fantastici, dove gli eroi le sbrogliano sempre tutte.