Storie vere, leggende urbane o fatti di cronaca che porteranno un po’ di brivido al vostro sabato sera.
Oggi parliamo di una nave mercantile olandese, la SS Ourang Medan, naufragata nelle acque indonesiane dopo la scomparsa in circostanze poco chiare del suo equipaggio.
Partiamo con ordine: il primo riferimento a questo strano incidente è datato maggio 1952, nell’edizione degli Atti del Consiglio della Marina Mercantile pubblicato dalla United States Coast Guard. In seguito altri tre articoli sul quotidiano olandese-indonesiano ne hanno ripreso la storia, chiamando la nave Ourang Medang, cioè Uomo di Medan, tradotto in maniera approssimativa dall’indonesiano.
La storia parla di un avvistamento dell’imbarcazione a 400 miglia nautiche a sud-est dalle Isole Marshall. Due navi americane in navigazione a non molta distanza, raccolsero i messaggi di soccorso dalla Ourang Medang: un operatore radio annunciava la morte del capitano della nave e di tutti gli ufficiali e dell’equipaggio, dopo di che alcuni messaggi incomprensibili e una sola frase finale, urlata ad alta voce:
io muoio.
Una volta arrivate in soccorso, le imbarcazioni americane trovarono cadaveri sparsi per tutta la prua della nave, compreso quello di un cane: tutti dallo sguardo terrorizzato ma senza nessun segno di violenza sul corpo. Prima di poter scoprire di più, un incendio scoppiò nella sala motori e costrinse i soccorritori alla fuga, impedendo ulteriori indagini. Poco dopo la nave esplose.
Facciamo un po’ di chiarezza: la storia è un’ottima ispirazione per un bel film horror, ma è molto meno misteriosa di quanto si pensi. Le teorie più accreditate parlano del coinvolgimento della Ourang Medan in contrabbando di sostanze chimiche tossiche, come cianuro di potassio e nitroglicerina. Dell’acqua di mare entrata nella stiva avrebbe reagito a contatto con il carico prima rilasciando gas tossici, causa della morte dell’equipaggio, e poi causando l’incendio e l’esplosione una volta arrivata alla nitroglicerina.
Tutto questo rimane comunque un mistero, visto il poco tempo avuto dai soccorritori per trovare delle prove che spiegassero il perché di quell’evento. E di quelle smorfie di terrore sul volto dell’equipaggio.
Quando realtà e fantasia si incontrano nascono storie che possono turbare l’animo di qualsiasi persona: sta a voi decidere quali parti del racconto considerare leggenda e quali realtà.