Il pozzo e il pendolo (The Pit and the Pendulum) del 1991 è un film horror diretto da Stuart Gordon (Re-Animator), ispirato all’omonimo racconto di Edgar Allan Poe, da cui sono stati prodotti molti adattamenti cinematografici. Il primo fu in lingua francese, Le Puits et le pendule del 1909, di Henri Desfontaines. La prima versione in lingua inglese invece fu diretta da Alice Guy-Blaché nel 1913. Forse il più celebre adattamento dal racconto di Poe fu però l’omonimo film del 1961 diretto da Roger Corman (I vivi e i morti, Sepolto vivo, I racconti del terrore).
Il racconto di Edgar Allan Poe
“Il pozzo e il pendolo” (The Pit and the Pendulum) è un racconto breve scritto da Edgar Allan Poe, pubblicato per la prima volta nel 1842 nella raccolta The Gift: A Christmas and New Year’s Present for 1843. La storia è ambientata in una cella di prigione a Toledo, in Spagna, durante l’Inquisizione spagnola.
Narra delle torture inflitte a un prigioniero che, giudicato colpevole di crimini non specificati, viene rinchiuso in una cella completamente buia. Nel tentativo di misurare le dimensioni della stanza, a causa della profonda e opprimente oscurità, inciampa e cade, scoprendo di essere sfuggito a una morte terribile: una caduta in un pozzo situato al centro della cella, dalla profondità ignota.
Al suo risveglio, riceve del cibo drogato e perde conoscenza. Quando riprende i sensi, si ritrova legato a un basso telaio di legno, con la testa e un braccio liberi, circondato da topi e con a disposizione solo poca carne speziata, che acuisce la sua sete. Dopo un po’, si accorge che una grande lama affilata è sospesa sopra di lui: il suo movimento, sempre più rapido e inesorabile, minaccia di tagliargli il petto.
Il pozzo e il pendolo è quindi un racconto breve, in cui in pochissime pagine si racconta in prima persona l’agonia di un condannato dall’Inquisizione, legato a un lettino di legno in attesa che una mezzaluna affilata, appesa al soffitto e diretta verso il suo cuore, scenda lentamente con movimento ondulatorio (proprio come fosse un pendolo), fino a lacerarlo.
Il racconto è particolarmente efficace nell’ispirare paura al lettore perché si concentra molto sui sensi, come il suono (se ci pensiamo, il più difficile da trasmettere con un testo scritto), enfatizzandone la realtà, a differenza di molti racconti di Poe che sono favoriti dal soprannaturale.
Le differenze tra il racconto di Poe e il film di Gordon
Stuart Gordon, meglio noto per le trasposizioni cinematografiche di Lovecraft (Re-Animator), si butta a capofitto sul racconto di Poe, ma manca clamorosamente il bersaglio e non convince.
Il regista inventa una storia che con Poe non ha praticamente nulla a che fare: basti pensare che il protagonista è Torquemada (Lance Henriksen), il Grande Inquisitore, personaggio che nel racconto di Poe non è nemmeno presente.
La storia di Gordon non ha nulla a che vedere con il soggetto originale, se non per alcune vaghe citazioni e per qualche minuto dedicato al diabolico meccanismo immaginato da Poe. Questi pochi momenti valgono probabilmente più dell’intero film, ma sono insufficienti nel contesto generale.
La trama narra di una coppia giovani panettieri incarcerata senza motivo da un’Inquisizione maligna, in cui Torquemada, il crudele aguzzino, tortura innocenti per consolidare il suo potere. Vedendo Maria (Rona De Ricci), ne rimane ammaliato e, non riuscendo a sfogare la propria passione, la accusa di stregoneria. Il film si riduce a questo e la mezzaluna tagliente di Poe diventa un accessorio secondario.
Adattamento fiacco
“Il pozzo e il pendolo” di Gordon è fiacco e deludente, nonostante ci siano anche buone interpretazioni, soprattutto di Lance Henriksen (il Grande Inquisitore Torquemada), davvero espressivo nelle sue mille contraddizioni e nella sua sadica passionalità.
Il riferimento alle pagine del racconto di Poe è un accenno di pochi istanti, ai limiti dell’accettabile. Ci sono alcune suggestioni, come una piccola mezzaluna tagliente e qualche ratto, ma nella frenesia con cui sono mostrati, fanno sembrare il titolo ridotto a un misero cartellone pubblicitario.
Il pozzo e il pendolo di Stuart Gordon è un adattamento deludente. Manca completamente l’atmosfera inquietante e suggestiva di Poe, che Roger Corman è sempre riuscito a mantenere nonostante i bassi budget. Gli effetti speciali sembrano datati e poco convincenti, e molte scene risultano involontariamente comiche (giusto per citarne una, la scena della telepatia tra i due amanti). Gli scagnozzi di Torquemada, per esempio, sono ridicoli e non incutono timore. Ci ricordano più che altro il celebre sketch di alcuni geni chiamati Monty Python e intitolato Spanish Inquisition.