Tra i più celebrati dal fandom dell’horror, Wes Craven rappresenta un caso unico all’interno del panorama hollywoodiano e non solo, a partire dalla sua biografia.
Cresciuto in una famiglia fortemente religiosa, scopre la Settima Arte soltanto al college, dove si innamora di autori europei come Bergman e Antonioni.
Consegue studi prettamente umanistici e diventa docente di lettere, ma sceglie di abbandonare una strada sicura dopo una folgorazione avuta in una piccola sala di proiezione.
Ricordato dagli appassionati di cinema dell’orrore per le due saghe di Nightmare e Scream, il cineasta americano ha prodotto una filmografia vasta e variegata.
Il saggio «Wes Craven – Il regista dell’incubo» di Mariano Mesti, pubblicato da Edizioni NPE, passa in rassegna tutte le sue opere: partendo dagli esordi indipendenti nella scena newyorkese con L’ultima casa a sinistra fino ad arrivare a Scream 4, l’ultimo lavoro realizzato.
Un omaggio che approfondisce la poetica di un fine conoscitore di psicanalisi e narratologia, in grado di fare dell’horror un veicolo ideale per un cinema fortemente umanista. In libreria dal 15 marzo.
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