Disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video dal 18 novembre 2020, Il talento del calabrone, thriller tutto italiano diretto da Giacomo Cimini, esordì lo scorso febbraio con un trailer dalle succulente premesse che ci lasciò tutti in trepidante attesa. Oggi, finalmente, possiamo parlarne insieme e chiederci: in un periodo più che mai infelice per le sale, stiamo forse assistendo alla rinascita del cinema italiano di genere?
La trama
Il giovane e affascinante Steph (Lorenzo Richelmy) è un DJ all’apice del suo successo: seguitissimo sui social e apprezzato da tutti, è lo speaker di punta di un’importante radio per la quale trasmette dalla vetta di un lussuoso grattacielo che apre la vista su una Milano notturna illuminata da mille luci… Niente sembra impossibile per Steph, che mostra sempre di avere il controllo della situazione. Ma qualcosa sta per interrompere questa sua spavalderia: il ragazzo riceve in radio una misteriosa telefonata da un uomo, Carlo (Sergio Castellitto), che ha solo un annuncio per lui: è alla guida di un’autobomba e ha intenzione di suicidarsi.
Da quel momento la partita inizia: Carlo ha Steph sotto scacco, ascoltato da tutta Italia, e può iniziare ad avanzare le sue pretese…
Al telefono col nemico – un testa a testa
Il talento del calabrone si presenta come un thriller dalla struttura semplice: un tete a tete tra protagonista e antagonista, tra bene e male, inseriti all’interno di una scenografia quasi teatrale. Questo sì può sembrare un paradosso, essendo la pellicola ambientata in una spettacolare Milano notturna, ma per via del loro collegamento, che avviene esclusivamente attraverso la “cornetta” e la radio, il regista riesce abilmente a darci l’idea della grandiosità della città come elemento, giocando in realtà solo su due location: l’auto del nemico, minaccia in costante movimento, e l’emittente radio dalla quale risponde Steph, che si trovava in cima al mondo (letteralmente e metaforicamente) e che adesso invece è in pugno al suo nemico.
Spesso abbiamo visto, soprattutto all’interno del genere thriller internazionale, il bene e il male comunicare attraverso un media, elemento molto ricorrente nelle grandi produzioni di genere thriller e horror. In questo caso Il talento del calabrone si porta a casa una doppia vittoria: da una parte porta all’interno di una produzione e un cast italianissimi dei modelli internazionali, e secondo lo fa con un risultato ottimo. Perché per quanto efficace possa essere la premessa di una struttura semplice, questa deve essere portata avanti da una scrittura altrettanto efficace e da una performance attoriale non da meno che, in questo caso, non manca.
(Un piccolo consiglio extra: se vi piacciono i film di questo genere vi consigliamo, sempre disponibile su Amazon Prime Video, il Colpevole)
Il talento del calabrone non è solo un tentativo di internazionalizzare un buon prodotto, ma un’efficace realizzazione di un film di genere con elementi classici e decisivi tipici del mercato estero, portati invece a compimento con successo anche nei nostri schermi.
Il risultato finale del film, che arriva alle sorprendenti rivelazioni finali senza mai annoiare nonostante appunto la storia di sviluppi seguendo sempre il dualismo Steph-Carlo, è senz’altro entusiasmante. Un’opera che intrattiene e affascina, utilizzando elementi che, solitamente, non siamo abituati a vedere all’interno del panorama del thriller italiano: come per esempio l’utilizzo di Milano come una grande metropoli internazionale, sorprendendoci con una skyline mozzafiato che diventa parte integrante della vicenda, bellissima e costantemente minacciata.
Ma ancora la scelta di un villan cervellotico e preparatissimo, magistralmente interpretato da Castellitto, l’utilizzo del media come strumento di minaccia globale che arriva si in maniera capillare ovunque, ma che permette con altrettanta facilità di seminare terrore.
Altro interessantissimo elemento è senz’altro l’utilizzo della musica. Per tutto il suo terribile viaggio infatti Carlo, avanzerà delle richieste musicali ben precise, che si accompagnano alla perfezione con la tensione e la drammaticità della vicenda.
Un gioco a due ma che coinvolge tutti, in una città mostrata sotto una nuova luce.
Il talento del calabrone è un film che arriva in un momento molto difficile per il panorama cinematografico, in terribile perdita. Ma in questa situazione porta una boccata d’ossigeno, di freschezza, di novità. Arriva infatti, tramite piattaforma streaming, questa storia semplice ma realizzata ad hoc, curando ogni minimo dettaglio, donandoci un risultato che, come si suol dire “non sembra italiano”.
Allora forse viene da pensare che siamo sulla buona strada per smettere di utilizzare questo modo di dire in quanto, finalmente, anche il cinema italiano contemporaneo, sta trovando il suo spazio all’interno dei generi.