Il 18 dicembre segna il compleanno di Steven Spielberg, uno dei registi più influenti e innovativi della storia del cinema. In occasione di questa ricorrenza, è impossibile non rendere omaggio a uno dei suoi capolavori più iconici e amati: Lo Squalo (1975). Questo thriller marino, che ha definito il genere horror e segnato un’epoca per il cinema mondiale, ha riscritto le regole del cinema d’avventura e dell’horror, dando vita al concetto di “blockbuster”.
Ma oltre alla trama avvincente e alla famosa colonna sonora di John Williams, Lo Squalo è anche un film intriso di curiosità e aneddoti che rivelano le difficoltà, le intuizioni creative e le soluzioni improvvisate che hanno portato alla realizzazione di un’opera leggendaria
1. L’Idra Meccanica che Non Funzionava
Quando si pensa a Lo Squalo, la prima immagine che viene in mente è quella del gigantesco squalo bianco, che terrorizza le acque di Amity Island. Ma ciò che molti non sanno è che la creazione dello squalo meccanico fu una vera e propria sfida. Il progetto iniziale prevedeva l’uso di tre squali meccanici chiamati Bruce, in onore del legale di Spielberg. Purtroppo, questi modelli erano così complessi che si rivelarono poco affidabili, e molte delle riprese dovettero essere rinviate a causa dei guasti. Il film ne risentì, ma in realtà questa situazione si rivelò una benedizione travestita da disastro. La mancanza di squali visibili ha costretto Spielberg a rivedere la sua visione, spingendolo a fare ampio uso della suspense e a ricorrere al famosissimo e inquietante punto di vista dello squalo, il che ha reso il film ancora più terrorizzante.
2. Il Ruolo di John Williams: Musica che Fa Paura
La celebre colonna sonora di Lo Squalo, composta da John Williams, è tra le più riconoscibili nella storia del cinema. La famosa melodia, con il suo inquietante “dun-dun, dun-dun“, è riuscita a entrare nell’immaginario collettivo come il simbolo di ogni pericolo imminente. Tuttavia, la composizione della colonna sonora non è stata priva di difficoltà. Williams ha creato una musica che era volutamente semplice ma straordinariamente efficace, sfruttando solo due note per evocare tensione e paura. Spielberg, inizialmente, non era sicuro che la musica funzionasse, ma alla fine fu convinto che fosse proprio quella ripetizione ossessiva a generare il terrore che il film richiedeva.
3. Un Finanziamento Iniziale “Non Proprio” da Blockbuster
Nonostante Lo Squalo oggi venga considerato uno dei più grandi successi di tutti i tempi, inizialmente non era visto come un progetto promettente. La produzione aveva un budget limitato e la storia di uno squalo che terrorizzava una piccola isola sembrava rischiosa. Spielberg, in particolare, veniva da un’esperienza fallimentare con il suo film precedente, Duello (1971), e non tutti credevano che Lo Squalo potesse fare breccia. Nonostante ciò, il film fu un successo globale, tanto da diventare il primo vero “blockbuster” della storia del cinema, battendo ogni record d’incasso dell’epoca.
4. Le Riprese sotto l’Acqua: La Sfida dell’Oceano
Girare Lo Squalo non fu certo una passeggiata. Una delle difficoltà maggiori fu la location, con le riprese che si svolgevano nelle acque dell’oceano vicino alla California. La tecnica di girare sott’acqua fu complicata, e il team dovette affrontare numerosi problemi tecnici. Inoltre, molti degli attori, tra cui Roy Scheider (Brody), non erano esperti nuotatori, il che rendeva le scene in acqua ancora più complesse da realizzare. Ma il vero colpo di genio fu l’idea di Spielberg di limitare la visibilità dello squalo, creando suspense e aumentando l’intensità della paura. La scena in cui il capitano Quint (Robert Shaw) racconta la storia del suo incontro con uno squalo, e in cui vediamo per la prima volta il mostro in tutta la sua grandezza, è diventata una delle più iconiche del cinema.
5. Il Finalissimo di Quint: Una Scelta Senza Copione
La morte di Quint, il burbero capitano interpretato da Robert Shaw, è una delle scene più indimenticabili del film. La sua tragica fine, in cui viene inghiottito dallo squalo durante il climax finale, è divenuta una delle sequenze più terribili e allo stesso tempo affascinanti del film. Ma sapevate che la scena non era completamente copiata nel copione? Spielberg ha lasciato che Shaw improvvisasse una parte del suo monologo mentre si trovava in mare, riuscendo a rendere ancora più autentico e crudo il momento della sua morte. La tensione e la paura sono palpabili, e il risultato finale è stato uno dei momenti più intensi della pellicola.
Conclusioni
Lo Squalo non è solo un film che fa paura: è un capolavoro della suspense, della tensione e dell’intensità emotiva, che ha avuto un impatto profondo sul modo in cui raccontiamo storie di paura al grande schermo. Con queste curiosità, speriamo di avervi fatto scoprire qualche dettaglio nascosto che rende questo film ancora più straordinario, un’opera che, proprio come lo squalo stesso, continua a incutere timore e a conquistare il pubblico, anche dopo quasi 50 anni.
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