INLAND EMPIRE – L’impero della mente, l’ultimo lungometraggio (ad oggi) di David Lynch è stato anche il suo primo film interamente girato in digitale. Come ad inizio carriera si occupa di quasi tutti gli aspetti tecnici, con una troupe molto contenuta.

David Lynch mentre si occupa delle riprese

Un approccio simile a quello di inizio carriera

Nel 2006 sono sorte diverse discussioni a causa del modo in cui è stato girato il film, con una videocamera digitale Sony DSR-PD150, decisamente poco costosa per gli standard a cui si era abituati. Lynch era entusiasta della libertà del video digitale: non c’è bisogno di aspettare per vedere cosa è stato girato, e si è liberi di avere tutte le riprese possibili senza troppe perdite di tempo. In post-produzione hanno poi riversato tutto il girato su pellicola 35mm. In un altro articolo sulla filmografia di David Lynch (trovate il link alla fine), consiglio di recuperare un bellissimo documentario su di lui del 2016, David Lynch: The Art Life. Se invece volete guardare velocemente qualcosa su Youtube, allora trovate Lynch (One) del 2007, sottotitolato in italiano, e ci sono diverse parti con il backstage di INLAND EMPIRE.

Inland Empire
David Lynch e Laura Dern

Lynch ha lavorato su INLAND EMPIRE per 3 anni, finanziando il progetto di tasca propria insieme alla sua fedelissima collaboratrice Mary Sweenye. Il film è stato realizzato senza una sceneggiatura, partendo solo da un incipit: un mistero su una donna in pericolo. In un’altra intervista ha parlato del metodo che ha usato per girare il film: «non ho mai lavorato ad un progetto come questo prima. Non so esattamente come si rivelerà alla fine… Questo film è molto diverso perchè non ho una sceneggiatura. Ho scritto le cose scena per scena e molte di loro sono già state girate, ma non ho molto se non qualche indizio su come finirà. È un rischio, ma ho questa sensazione che tutto sia collegato, questa idea in questa stanza è in qualche modo legata a quell’idea in quella stanza».

Inland Empire
Laura Dern e Justin Theroux, gli attori nel ruolo di attori

Le location e il titolo

Gran parte del progetto è stato girato a Łódź, in Polonia, con attori locali, come Karolina Gruszka, Krzysztof Majchrzak, Leon Niemczyk, Piotr Andrzejewski e artisti del circo locale Cyrk Zalewski. Altre riprese sono state fatte a Los Angeles, nelle strade che hanno da sempre ispirato il regista. Nel 2006 riesce ad ultimare le riprese e il film viene presentato a Venezia il 6 settembre del 2006. Per quanto riguarda la distribuzione in sala, è uscito da noi il 9 febbraio 2007.

L’idea per il titolo e per il luogo dove svolgere le riprese venne al regista durante una conversazione con Laura Dern, quando nominò l’omonima area metropolitana ad est di Los Angeles, luogo dove abita suo marito Ben Harper. In seguito il fratello John Lynch spedì a David un album di ritagli che era solito collezionare quando era bambino. La prima fotografia che vide fu una veduta di Spokane sotto la quale c’era scritto Inland Empire. Questo fatto confermò ulteriormente la scelta del titolo, che secondo Lynch deve essere scritto tutto in maiuscolo (INLAND EMPIRE).

Inland Empire
David Lynch sulla Hollywood Boulevard

Siamo come un ragno. Intrecciamo la nostra vita e poi ci muoviamo in essa. Siamo come il sognatore che sogna e poi vive nel sogno. Questo è vero per l’intero universo.David Lynch

Il cast e le riprese

Laura Dern interpreta un’attrice con un ruolo destinato ad essere maledetto, ne consegue una discesa psicologica nella follia che confonde la realtà. Laura Dern era sicuramente pronta a tutto visto che aveva lavorato già con David Lynch, e si è sempre mostrata disponibile nei suoi confronti. Nel cast si aggiunge per la prima volta in un’opera di Lynch l’attore Jeremy Irons, con un’ottima prova nel ruolo del regista del film. Tornano invece Justin Theroux (Mulholland Drive), con il personaggio di Devon, Harry Dean Stanton, nel ruolo dell’assistente alla regia, e Grace Zabriskie, impossibile dimenticarla nel ruolo di Sarah Palmer, madre di Laura in Twin Peaks.

Inland Empire
Jeremy Irons, David Lynch e Harry Dean Stanton

Un altra figura curiosa che torna dopo Fuoco cammina con me (e in seguito nel corto What did Jack do?) è la simpatica scimmietta, nel backstage riportiamo anche una curiosa richiesta di Lynch alla produzione:

“Voglio una ragazza di 16 anni con una gamba sola… Voglio una ragazza giapponese, che sia un bel mix Europa-Asia… 23 anni… Voglio una scimmia da compagnia, una scimmia ragno.”

Inland Empire
Masuimi Max e la scimmietta sulla poltrona.

Creatività senza vincoli

Con questo film Lynch è tornato alle sue radici, quelle dei primi corti e di Eraserhead, realizzando praticamente tutto, produzione, fotografia, montaggio, musica ed effetti sonori. Senza una sceneggiatura, nuove pagine di copione arrivavano ogni giorno per il cast e la troupe, e la sensazione di improvvisazione si riflette nella trama impenetrabile di questo film, che ne fa uno dei suoi lavori più criptici e oscuri da interpretare, anche dal lato intuitivo.

Rabbits

Per il film ha usato anche delle sequenze tratte da una serie di corti realizzati nel 2002: Rabbits. Una sorta di sitcom surreale caratterizzata da dialoghi apparentemente casuali, una quotidianità che viene sottolineata dalle risate registrate. Il dialogo fra i tre conigli, che in un primo momento sembra essere completamente privo di senso, in realtà fa intendere qualcosa. Il coniglio Jane assistette a qualcosa di violento vicino a un porto quando aveva 15 anni. Ma sembra implicito che si sia trattato del suo tentato stupro da parte di un uomo a cui ha cavato l’occhio (gambe all’aria, orbita gocciolante…). In quella che può sembrare una parodia di un mondo distopico, piovoso e solitario, i conigli fungono da osservatori degli esasperanti eventi di Inland Empire.

Inland Empire
Rabbits

Considerazioni

Inland Empire è un film dentro un film, dentro un film, dentro un film. Dopo che la scena di Rabbits è passata attraverso la televisione, siamo catapultati nella storia della ricca attrice Nikki (Laura Dern), che è pronta per il ruolo di una vita girando un film intitolato On High and Blue Tomorrows. Film che è esso stesso un remake di un vecchio film europeo intitolato 47, che è anche il numero dell’appartamento in cui vivono i conigli. Prima di ottenere la parte, Nikki incontra la sua nuova vicina polacca (Grace Zabriskie) che racconta a Nikki la storia di un ragazzino che esce per giocare e lascia un riflesso malvagio nello specchio della porta da cui passa. Durante il film vedremo Nikki lottare con la sua ombra, con il suo doppio, e anche le varie donne in difficoltà (un altro tema ricorrente nel lavoro di Lynch) hanno a che fare con le ombre dei vari uomini nelle loro vite.

Inland Empire
L’inquietante vicina di casa interpretata da Grace Zabriskie

L’ambiguità è sempre voluta da Lynch che accentua la psicosi che affiora in Nikki durante la progressione del film. Seguiamo la protagonista mentre studia il copione del film On High e Blue Tomorrows, con il suo co-protagonista Devon (Justin Theroux). Si intuisce che il film originale, 47, ha una sorta di maledizione perchè entrambi i protagonisti del progetto originale sono morti in circostanze misteriose. Terminato il film l’attrice si allontana quasi ipnotizzata, entra in una sala cinematografica, attraversa corridoi, sale e scale, ritrovandosi infine nella stanza dei conigli vista nella sitcom.

“Eccolo, è quello a cui piace provare a spiegare tutti i miei film.”

Per non offendere David Lynch ci sono andato piano con le spiegazioni, come molti già sapete, Lynch ha dichiarato spesso di non amare l’approccio razionale ai suoi film. Come anche altre sue opere, funzionano soprattutto a livello inconscio e subconscio, e per questo diventa riduttivo individuarne un solo significato. Per quanto mi riguarda INLAND EMPIRE è un’opera grandiosa che migliora dopo ogni visione.

Per David Lynch il processo creativo inizia da un’immagine, e da lì segue un sentiero per ampliare quell’idea. Ecco perchè in questo film si è sentito davvero libero di creare, seguendo un vero e proprio flusso di coscienza. Anche se tutte le cose che il cinema produce sono illusorie, le emozioni che producono nello spettatore non lo sono. Da spettatori siamo abituati a sospendere la nostra incredulità, anche di fronte alle trame più assurde che comunque posso essere realizzate in modo credibile.

Inland Empire
Laura Dern e David Lynch

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