Sono passati trent’anni dall’ uscita di Intervista col Vampiro, film diretto da Neil Jordan (In compagnia dei lupi, Greta, Byzantium) e tratto dal libro omonimo di Anne Rice del 1976. Una favola gotica che vanta un cast stellare, un racconto sull’ impatto dell’ immortalità sulla mente umana che mostra i vampiri da un punto di vista diverso e per quell’epoca assolutamente nuovo. Non solo mostri assetati di sangue ma creature i cui sensi e sentimenti vengono amplificati, e che devono fare i conti con essi per l’eternità.

Sono sicura che tutti voi abbiate visto, almeno una volta, questo gioiellino dall’animo dark e romantico, ma conoscete tutti i suoi segreti?

  • Il cast vanta nomi eccellenti, e questo è risaputo. Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas, Christian Slater e Kirsten Dunst sono stati scelti ad interpretare i protagonisti eppure non rispecchiano in pieno l’ aspetto dei loro personaggi nel libro. Primo tra tutti il personaggio di Armand. Descritto come un angelo, un cherubino dai capelli biondissimi dell’ Europa dell’ est e con le sembianze di eterno adolescente è l’ esatto opposto dell’ attore scelto per interpretarlo, ovvero il latino (e già maturo) Banderas. Ma anche Claudia, interpretata dalla Dunst, nel film è visivamente più grande di quanto narrato nel libro dove, infatti, aveva solamente 5 anni.
  • Anne Rice non era d’accordo con la scelta del cast. Dopo aver appreso che Tom Cruise era stato scelto per il ruolo di Lestat si arrabbiò tantissimo e dichiarò che l’attore non poteva assolutamente interpretare il protagonista. Definì il casting “così bizzarro; è quasi impossibile immaginare come funzionerà” e “il peggior crimine in nome del casting dai tempi de Il falò delle vanità (1990)“.
    Per questo la Rice si rifiutò di partecipare alla produzione e non vide il film fino a quando un produttore non le inviò una copia VHS. La scrittrice fu così colpita dalla performance di Cruise che gli scrisse una lettera di scuse e registrò un video di due minuti a sostegno del film che fu incluso come pre-feature nelle versioni VHS della metà degli anni ’90.
  • Il ruolo del giornalista Daniel Malloy era stato pensato per River Phoenix ma fu dato a Christian Slater dopo la prematura morte del giovane attore. Slater donò il suo stipendio di $ 250.000 a due degli enti di beneficenza preferiti di Phoenix.
  • Una curiosità bizzarra riguarda il processo di make up. Tutti gli attori che interpretavano i vampiri dovevano stare appesi a testa in giù per un massimo di trenta minuti alla volta durante il trucco. Questo per costringere tutto il sangue a fluire verso le loro teste, causando il rigonfiamento dei vasi sanguigni nei loro volti. I truccatori tracciavano poi le vene gonfie, creando l’aspetto inquietante e traslucido della pelle. Sfortunatamente per gli attori, avrebbero dovuto ripetere il processo più volte, poiché il sangue sarebbe rapidamente defluito dalle loro teste. Questo spiega in parte il lungo processo di trucco dei protagonisti ed anche il loro disagio nel sottoporsi alle lunghe sessioni preparatorie.
  • Girare il film nei panni di un vampiro, dopo le sessioni di trucco estenuanti, le lenti a contatto fastidiose e il buio non era affatto facile. In un’intervista nel settembre 2011, Brad Pitt ha infatti rivelato di aver avuto un’ esperienza terribile durante la realizzazione di questo film. Ha ricordato il disagio del trucco e delle lenti a contatto colorate, in particolare durante le riprese in un’area interna buia e chiusa. Pitt ha ammesso che ad un certo punto ha chiamato il suo amico e produttore David Geffen e lo ha implorato di trovare una via d’uscita. Apprendendo però che abbandonare gli sarebbe costato 40 milioni di dollari di penale, ha resistito per i mesi rimanenti. E visto il risultato, meno male!
  • Intervista col Vampiro è stata la prima produzione cinematografica a cui è stato concesso il permesso di chiudere due corsie di traffico sul Golden Gate Bridge. Lo vediamo nella scena finale, mentre Daniel Malloy guida tornando a casa dopo l’ intervista ignaro di quanto gli accadrà.
  • Nel romanzo, il motivo per cui Louis diventa depresso, è che si sente in colpa per la morte di suo fratello Paul. Non perché, come narrato nel film, avesse una moglie e un figlio che sono morti. In effetti, il personaggio di Louis descritto da Anne Rice, non è mai stato sposato.
  • Il libro Intervista col vampiro è parte della collana “cronache dei vampiri” che vanta 13 volumi, due dei quali inediti in Italia. Anne Rice ha anche iniziato (contemporaneamente alla scrittura della principale) le “nuove cronache dei vampiri” che conta ad oggi due volumi, uno solo uscito nel nostro Paese.
  • Intervista col Vampiro ha un “sequel” cinematografico: La regina dei dannati. Film del 2002 diretto da Michael Rymer vede infatti il ritorno di Lestat, qui interpretato da Stuart Townsend, che risveglia Akasha, interpretata dalla cantante e attrice Aaliyah, scomparsa alla fine delle riprese. Il film è un miscuglio del secondo e del terzo libro delle cronache dei vampiri, rispettivamente Scelti dalle tenebre (The Vampire Lestat) del1985 e La regina dei dannati (The Queen of the Damned) del1988.
  • C’è una scena verso la fine del film in cui Louis sta guardando Superman (1978) in un cinema. Questa scena non appare nel romanzo perché il libro è stato scritto nel 1976, due anni prima che il film fosse realizzato.

Insomma, nonostante le innumerevoli differenze, ve ne ho riportate solo alcune, tra Intervista col Vampiro film ed il suo omonimo letterario, questa rimane per atmosfera ed essenza una trasposizione a mio parere ben fatta. Sebbene stravolga alcuni fatti, alcuni personaggi e persino parte della trama originale, Neil Jordan riesce a riprodurre fedelmente l’ animo tormentato e romantico dei vampiri di Anne Rice, e l’ atmosfera crepuscolare, decadente e barocca narrata nelle sue pagine. Il regista, tra l’altro, tornerà sull’ argomento vampiresco con il raffinatissimo Byzantium, che vi consiglio di recuperare se lo avete perso.

Intervista col Vampiro è affascinante e seducente, cosi come i protagonisti che lo popolano. Dono o maledizione, immortalità o caducità, odio o amore, narra di contrasti e dilemmi rendendo la figura del vampiro sovrannaturale ma, allo stesso tempo, estremamente umana.