Firenze, 25 marzo – Com’era il cinema in Corea del Sud negli anni ‘60? Sarà una delle domande a cui risponderanno i critici cinematografici Jeon Chanil (uno dei giornalisti di cinema più importanti in Corea del Sud) e Federico Frusciante nella masterclass ““Il meraviglioso decennio del cinema coreano: gli anni ‘60” nell’omaggio organizzato dal Florence Korea Film Fest martedì 26 alle 11 al cinema La Compagnia a Firenze (via Cavour 50r.)
Quali storie si raccontavano? Chi erano i divi che si vedevano sul grande schermo? Sono alcune delle domande dell’incontro in questione che aprirà la sesta giornata del festival moderato da Caterina Liverani, curatrice del catalogo del FKFF 2024 alla presenza di Riccardo Gelli, direttore del festival. Un periodo d’oro che ha fatto registrare risultati notevoli, di gran lunga superiori a quelli dei precedenti decenni in termini di contenuto e forma. I fenomeni del divismo e della distinzione tra i generi cinematografici, insieme all’affermarsi di autori sempre più talentuosi, sono stati cruciali per questa buona riuscita. Ciò ha portato anche al consolidarsi di una sempre maggiore e rigorosa attività di critica cinematografica.
L’omaggio trova la sua trasposizione cinematografica nella proiezione delle ore 15 con il film The North and South (1965) di Kim Kee-duk: protagonista il tema della guerra e del rapporto tra Corea del Nord e del Sud, in una vicenda che vede protagonisti un maggiore dell’esercito e sua moglie.
La giornata inizia alle 15 nella sala piccola del cinema La Compagnia con “Corto, corti!” e prosegue alle 17 con “Promise” di Min Byung-hun, una vicenda familiare segnata da speranza e amore, un viaggio emotivo di crescita.
Poi, alle 20 arriva l’atteso “Not heaven, but love”, il film della regista Han Jay, che sarà presente in sala per incontrare il pubblico: in un mondo dove la violenza è in costante aumento, due adolescenti, Joo-young e Ye-ji, trovano conforto l’una nell’altra. La loro amicizia si trasforma gradualmente in una storia d’amore intensa che diventa la loro forza per affrontare le sfide della vita.
La serata si conclude alle 22,30 con “Dr. Cheon and the lost talisman” di Kim Seong-sik, per Orizzonti Coreani: il Dottor Cheon non crede agli spiriti, ma nonostante questo si guadagna da vivere eseguendo falsi esorcismi davanti alle telecamere. Quando un misterioso cliente arriva alla sua porta Cheon viene coinvolto in una serie di eventi strani e inspiegabili che metteranno alla prova tutto ciò in cui ha sempre creduto.
Leggi anche: Sympathy for Mr. Vengeance – La vendetta come mezzo per appianare la differenza sociale