Tra tutti i remake dei grandi classici horror, non poteva certamente mancare il ritorno di Chucky, anche se si è fatto attendere e non poco.
Nel lontano 2008, furono proprio i due sceneggiatori/produttori Don Mancini e David Kirschner a parlare di un eventuale riavvio de La Bambola Assassina, che avrebbe dovuto essere decisamente più spaventoso e terrificante (in chiave ‘gore’), ma che purtroppo fu cancellato a seguito delle pessime recensioni che spettarono ai remake di Venerdì 13 (2009) e Nightmare (2010).
Così molti anni dopo, nel 2018, arriva l’annuncio dell’effettivo remake de La Bambola Assassina, con il titolo originale ‘Child’s Play’, che sarà poi prodotto da un team creativo completamente differente dal passato, con il promettente regista norvegese Lars Klevberg alla regia (già regista del film Polaroid) e come produttori il duo Grahame-Smith/David Katzenberg (gli stessi di IT e IT Capitolo due).
La pellicola questa volta viene decisamente stravolta rispetto ai filoni passati: innanzitutto Chucky non viene posseduto da uno spirito di un defunto serial killer come nei precedenti film, ma in questo caso è proprio a causa di un indotto malfunzionamento del giocattolo stesso, che sarà poi portato ad essere uno spietato carnefice.
Il film funziona bene nel complesso: molto bravo il regista a saper alternare momenti di humor a puro terrore, dando decisamente una boccata d’aria fresca alla sceneggiatura che risulta ben orchestrata e amalgamata alla trama principale, proponendoci una pellicola niente male che si lascia vedere con piacere, senza annoiare.
Aspetto negativo da sottolineare forse la troppa surrealitá dei fatti: siamo ai giorni nostri e trovare giocattoli pensanti con una coscienza vera e propria altera la credibilità di quanto sta accadendo, e quindi dal canto nostro, sarebbe stato meglio forse continuare con il filone dello spirito del serial killer che si impossessa della bambola. Detto ciò, è anche l’idea nuova in sé e per sé di riproporre questo grande classico che lo rende appetibile.
Considerato anche il lavoro svolto in poco tempo, questo rifacimento riesce a convincere senza comunque risultare un eccellente lavoro per le troppe ‘ovvietà’ tipiche di certi film horror che preferiscono non osare.
Tuttavia, la pellicola viene promossa, e siamo curiosi di vedere i prossimi lavori di questo regista, che come altri suoi omologhi nordeuropei sta facendo bene.