Scritto e diretto da Rob Zombie, La Casa del Diavolo è il seguito de La Casa dei Mille Corpi nonchè il secondo capitolo della trilogia dei reietti del diavolo, appellativo dei protagonisti e titolo originale del film. Opera senza dubbio diversa dal film precedente, Rob Zombie cambia totalmente registro in quello che, a mio parere, si rivela essere il miglior capitolo della serie. Trova una sua identità stilistica e sembra aver raggiunto una maggior maturità dietro la cinepresa regalandoci un sequel che non delude ma che rende l’incubo plausibile e possibile. Si discosta infatti dai mostri dell’horror fantastico a cui appartiene il Dr Satana e porta lo spettatore ad un livello di violenza più reale, forse meno urlata ma sicuramente più sentita.

I Firefly sono tornati e grazie a questo capitolo si consacrano icone dell’horror moderno.

LA TRAMA

La casa della famiglia Firefly è circondata e dopo un sanguinoso scontro a fuoco la polizia riesce a fare irruzione catturando Mamma Firefly e uccidendo Rufus, uno dei fratelli. Otis e Baby riescono a fuggire e mentre la polizia porta alla luce tutti i segreti custoditi dalla casa dei mille corpi i due si ricongiungono con il padre, il Capitano Spaulding. In fuga tra motel e strade polverose non mancheranno di lasciarsi alle spalle una scia di omicidi e sevizie dando sfogo al sadismo che li contraddistingue. Solo arrivati al bordello di zio Charlie si sentiranno al sicuro. Ma lo sceriffo John Wydell non ha nessuna intenzione di lasciar perdere. Deciso a vendicare la morte di suo fratello per mano dei maniaci ai quali da la caccia, Wydell assolda The Unholy Two, un duo di spietati sicari. E non ha nessuna intenzione di far prigionieri…

la casa del diavolo

Io sono il diavolo. E sono qui per fare il lavoro del diavolo

Quale è il bene e quale è il male?

Questa è la domanda che permea il film in un confine tutt’altro che netto tra protagonisti ed antagonisti.
Ottima l’interpretazione del compianto Sid Haig, mezzo gradino sopra gli altri anche grazie alla lunga esperienza. Molto buono il lavoro di Bill Moseley e Sheri Moon Zombie, i due riescono a rendere credibili le dinamiche familiari ed i loro scambi tra fratello e sorella regalano più di qualche sorriso. Forse leggermente sopra le righe Leslie Easterbrook che ha preso il posto di Karen Black morta nel 2013 dopo aver interpretato Mamma Firefly nel primo film.
Ma senza dubbio tutti e quattro gli attori definiscono meglio carattere e sfaccettature donando più spessore ai loro personaggi e riuscendo a renderli membri credibili di questa famigerata famiglia.

Loro dovrebbero essere i cattivi, eppure i reietti passano da carnefici a vittime, da persecutori a perseguitati e nello splendido finale ci vengono rappresentati anche in chiave familiare sorridenti e spensierati nella loro quotidianità. E’ impossibile allo spettatore non simpatizzare per il trio quando quel che dovrebbe essere il bene, diventa il male. William Forsythe è perfetto nei panni dello sceriffo e ben dipinge il suo cambiamento personale da uomo di legge ligio alle regole a piscopatico disposto a tutto per vendicare il fratello, vittima della famiglia Firefly.

la casa del diavolo

Le strade del Texas…

La provincia americana dipinta dal regista non ne esce molto bene. Sembra ruotare attorno a redneck, topaie polverose e topless bar, in questo viaggio che segue i protagonisti in fuga verso la libertà ma senza una reale meta. E non offre molto altro in quel territtorio aspro e soffocante come a non voler lasciare nemmeno uno spiraglio di speranza.
Le atmosfere anni ’70 ben si sposano con la scelta dei colori che Rob Zombie utilizza per questa pellicola. La fotografia riesce a immortalare perfettamente il sud degli states, gli ampi spazi del deserto, lo sporco, e quell’afa opprimente e appiccicosa che ti toglie il respiro.

La colonna sonora è un altro pezzo forte di questa pellicola e da un artista che nasce come musicista non mi aspettavo di meno. Non si poteva scegliere scaletta migliore, ogni canzone è perfetta e la struggente Free Bird dei Lynyrd Skynyrd che sottolinea, in maniera egregia, le scene finali del film è la ciliegina sulla torta.

La casa del diavolo è un on the road polveroso dal forte sapore southern e colpisce duro buttandoti in faccia una realtà cruda ma veritiera. Perchè non sempre i mostri sono riconoscibili a prima vista.