La centenaria con la pistola, un vero caso editoriale in Francia

Un piccolo villaggio nel Massiccio Centrale francese. L’alba. Risuonano degli spari. Un’anziana signora ha imbracciato la doppietta e si è messa a far fuoco contro il vicino di casa, poi contro i poliziotti sopraggiunti. È così che l’ispettore André Ventura incontra la centoduenne Berthe Gavignol, cinque volte vedova, ancora piuttosto arzilla e ancora dotata di buona mira. Nell’interrogatorio che segue, l’ispettore e il lettore impareranno a conoscere la vivace vecchietta dalla lingua affilata e dal grilletto facile, indotta a ripercorrere gli episodi principali della sua lunga vita e della sua carriera criminale. Chi è stata davvero Berthe: una serial killer, una sorta di Barbablù al femminile o una donna libera, una femminista ante litteram, capace di conquistarsi l’emancipazione a colpi di pistola? Di certo “la centenaria con la pistola” raccontata nel romanzo è un personaggio memorabile; e Benoît Philippon, dandole voce, è riuscito a creare un giallo unico, che avvince il lettore dalla prima all’ultima pagina, fa molto ridere, commuove a volte e dà anche parecchio da riflettere.

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L’autore

Benoît Philippon (1976) è scrittore, sceneggiatore e regista. È cre-sciuto tra Costa d’Avorio, Antille, Canada e Francia. La centenaria con la pistola, suo secondo romanzo, l’ha imposto come uno dei migliori autori di polar francesi.

«Leggete La centenaria con la pistola, e non guarderete più con gli stessi occhi il vostro anziano vicino di casa»

Le Figaro littéraire

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