A rivedere un film come La Finestra sul cortile non sembrano passati 65 anni, eppure era il 14 aprile del 1955 quando uscì nelle sale italiane. Un vero classico del maestro della tensione Alfred Hitchcock.
Trama
Jeff è un fotoreporter interpretato da James Stewart è costretto sulla sedia a rotelle da un incidente sul lavoro, che gli ha procurato la frattura di una gamba, e passa il tempo spiando con il binocolo e con il suo teleobiettivo i vicini di casa. Insospettito dai movimenti di un uomo che abita di fronte, e da un urlo di donna, inizia una sorta di indagine dai risvolti imprevisti.
Il film è basato su un racconto di Cornell Woolrich, famoso scrittore di romanzi e racconti noir.
La scena d’apertura di questo Rear Window (La Finestra sul cortile) è già da manuale del cinema, infatti Hitchcock riesce a dirci tutto quello che sta succedendo mostrandoci subito il voyeurismo del protagonista, e la sua condizione attuale viene spiegata semplicemente inquadrando gli oggetti e le foto del suo lavoro senza l’aiuto di dialoghi.
Camuffato da commedia-thriller, Rear Window funge anche da meditazione sul voyeurismo e sullo spettacolo cinematografico, poiché, come il personaggio centrale immobilizzato, lo spettatore è intrappolato in uno spazio limitato e costretto a sedersi e guardare le vite di altre persone a distanza. E c’è un po’ del voyeur in tutti noi, andare al cinema non è altro che aprire una finestra sulla vita degli altri. È un’esperienza non partecipativa che offre piacere attraverso la più semplice delle azioni: guardare.
Il film è universalmente considerato un classico e fra i migliori film del regista. Inoltre ha ispirato molti altri registi, come Michelangelo Antonioni (Blow Up), Francis Ford Coppola (La Conversazione) e Brian De Palma (Blow Out).
La seconda parte del film è dedicata all’atto omicida. Viene presentato in modo tale che, almeno inizialmente, non siamo sicuri se sia stato commesso un crimine o se Jeff stia reagendo in modo esagerato ad una serie di circostanze e coincidenze.
La recitazione è sicuramente uno dei punti di forza
Più che in qualsiasi altro film, James Stewart si ritrova a dover recitare con gli occhi, il viso e la voce. La sua frustrazione per essere rinchiuso è palpabile dal primo fotogramma, e a differenza di altri personaggi che ha interpretato per il regista, qui ha un carattere più irascibile. La splendida Grace Kelly illumina ogni scena in cui si trova, e il suo personaggio, Lisa, è un implacabile ottimista che aiuta Jeff ad indagare sul presunto omicidio.
Hitchcock si serve costantemente della soggettiva, ed il personaggio di Jeff diventa praticamente il regista, costruendo la storia ed il montaggio delle scene, a partire da una serie di immagini estratte dallo spettacolo del cortile.
Se state approfondendo la flmografia di questo straordinario regista allora è il momento giusto per vedere (o rivedere) La Finestra sul cortile. Sarebbero talmente tanti i titoli da consigliare, i più famosi oltre a questo sono sicuramente Psycho, Intrigo Internazionale, La Donna che visse due volte (Vertigo), e Gli Uccelli. Ma anche Nodo alla gola, film girato interamente in un appartamento e con l’illusione di un’unico piano sequenza (i pochi stacchi sono nascosti).