Chi ha detto che in fondo al mar sia tutto bello e pieno di canzoni? Vi porto alla scoperta di sirene assetate di sangue!
Con la nuova versione live action de La Sirenetta che ha invaso le sale, mi è sembrato giusto consigliare cinque film con protagoniste le creature marine più intriganti e letali: le sirene. Perché anche gli appassionati di horror abbiano la possibilità di immergersi in un mare colorato…di rosso sangue!
Userò l’anno d’uscita, durante l’elenco, non è una classifica
Dagon – La Mutazione del Male (2001)
Film spagnolo, del compianto Stuart Gordon, che è un grande tributo alla opere di H.P. Lovecraft. Infatti la fonte di ispirazione deriva da La Maschera di Innsmouth e dal racconto omonimo: Dagon. Gordon è stato bravo a costruire una trama che mescolasse avventura, horror e fantasy. La storia ruota attorno a Paul che, insieme alla fidanzata ed alcuni amici, si trova in Galizia a bordo di uno yacht. Ci sarà una tempesta ed il gruppetto si ritroverà nel piccolo paesino di Imboca, dove tutti gli abitanti sono mutati e fedeli all’Ordine Esoterico di Dagon. Non mancheranno le sirene, come Uxia, interpretata dalla splendida Macarena Gomez. E’ curioso ricordare come il film sia arrivato in Italia nel 2006, la prima volta, proprio sul circuito di 7Gold (emittente locale). Il film è consigliato sia ai fan del solitario di Providence, ma anche a chi non ha mai letto nulla delle sue opere: anzi è un modo per conoscere i deep ones.
The Lure (2015)
Le canzoni non sono solo una prerogativa della Disney, lo scopriamo in questo musical horror polacco di Agnieszka Smoczyńska. Un film molto particolare, capace di rileggere tutto il folklore delle sirene per raccontare la storia di due sorelle del mare. Silver e Golden sono due sirene che vengono trovate da una cantante di un night nella Varsavia degli anni ’80. Inizierà una storia folle, con le due giovani che sono affascinate dal mondo in superficie: tra amori impossibili, esibizioni osé e sete di sangue fresco. Il ritmo travolgente, ed anche con un montaggio ballerino a volte, porta lo spettatore in un turbinio di musica, colori e squame. Molto belli anche i titoli di testa, opera di Aleksandra Waliszewska, artista che si diverte a rileggere in maniera spaventosa le favole, con un gioco di contrasti.
Siren (2016)
Direttamente dal corto Amateur Night, presente nel film antologico V/H/S del 2012, quattro anni dopo Gregg Bishop ne tira fuori un lungometraggio. Il corto era diretto da David Bruckner, infatti si può notare un cambio di qualità; che, a mio parere, rendeva il corto molto più interessante. La storia parla di Jonah, prossimo al matrimonio con Eva, che parte per l’addio al celibato organizzato dal fratello e da due suoi amici. Dopo essere stati in uno strip club, i quattro verranno portati da uomo conosciuto nel locale in una villa isolata per un party privato. L’atmosfera è inquietante, popolata da strani personaggi. Jonah farà un privé con Lilith, una creatura che ricorda le sirene per il canto con cui ammalia le persone. La verità sarà molto diversa e condurrà Jonah a lottare per superare la notte, quando forze molto più antiche si metteranno in moto. Menzione ad Hannah Fierman, inquietante e già presente anche nel corto del 2012.
Blue My Mind – Il Segreto dei Miei Anni (2018)
Lungometraggio d’esordio di Lisa Brühlmann, che ha riscontrato il consenso di diversi Festival svizzeri. Un coming of age che si mescola con il body horror in maniera sorprendente. La quindicenne Mia si è da poco trasferita a Zurigo, nella nuova scuola troverà l’amicizia con la disinibita Gianna. Quello che nemmeno Mia sa, è che il suo corpo sta cambiando in maniera molto diversa dalle sue coetanee. Il film riesce a fondere realismo del racconto adolescenziale e weird in maniera ottima, come vi avevo già ampiamente scritto nella mia recensione.
The Lighthouse (2019)
Nel secondo lungometraggio di Robert Eggers, ci troviamo catapultati in una sperduta isoletta del New England alla fine del XIX secolo, dove due uomini sono chiamati a fare i guardiani del faro per alcuni mesi. Lo scorrere del tempo sarà una lenta discesa nella follia per il giovane Winslow, comprese alcune disturbante visioni di una sirena sulla costa. Un desiderio sessuale sopito dalla lunga permanenza sull’isola che, anche lo spettatore, dubita sia vero o solo la proiezione della statuetta di legno che il marinaio si porta con sé. I richiami lovecraftiani, le citazioni ad opere artistiche, l’uso del bianco e nero che cita l’espressionismo tedesco e il formato video: rendono The Lighthouse un film magnetico ed, ancora oggi, affascinante. Un viaggio tra sirene e misteri ancestrali!
Ben lontani dai canoni della Disney, questi cinque consigli ci raccontano nuovi aspetti sulla vita delle sirene. Per molti sono solo creature magiche, ma queste donne con le squame sono prima di tutto molto, molto pericolose!
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