Dal 13 settembre è in arrivo nelle sale il thriller drammatico La ragazza della palude diretto da Olivia Newman, tratto dal best-seller di Delia Owens e con protagonista Daisy Edgar-Jones (Normal People, Fresh).
La trama
La vicenda narra la storia di Kya, una bambina abbandonata dalla propria famiglia e cresciuta in una desolata e cupa palude nella Carolina del Nord. Nella cittadina di Barkley Cove presto si sparse la voce riguardo la “ragazza della palude” e Kya venne emarginata dalla sua comunità. In età ormai adulta conosce due giovani della città, con i quali stabilisce un profondo legame. Successivamente, il cadavere di uno di loro viene rinvenuto nella palude e Kya è accusata di omicidio e processata in tribunale. Da qui lo spettatore viene trascinato in un vortice di mistero che lo accompagnerà per tutta la durata della pellicola.
L’emarginazione e il diverso come temi ricorrenti
Kya Catherine Clark è una ragazza apparentemente sola, che ha scelto di vivere a stretto contatto con la natura lasciando da parte ogni contatto sociale. Il suo stile di vita viene immediatamente marchiato come barbaro e selvaggio e di conseguenza è trattata come un outsider o addirittura un mostro. Approfondendo questo tema, la pellicola vuole chiaramente denunciare una società fondata sul pensiero chiuso, sui pregiudizi e sull’omertà (scenario che troviamo in molte opere di Stephen King ad esempio). Durante il processo in tribunale Kya viene messa alla gogna dagli abitanti di Barkley Cove, perché è vista come diversa e strana; tuttavia non sembrano emergere in un primo momento prove concrete per un’accusa formale, perciò la giovane è semplicemente vittima di odio gratuito. Emarginazione e pregiudizio sono quindi, a mio avviso, rappresentati e approfonditi in maniera straordinaria e rispecchiano molto fedelmente una realtà alla quale assistiamo quotidianamente.
Dramma, tensione e sentimenti: la ricetta perfetta
La ragazza della palude non è solo un film thriller, anzi è molto di più. Alla base della vicenda c’é il tema dell’amore, che è rappresentato sotto più sfumature; l’amore che Kya prova per Tate Walker (Taylor John Smith), suo amico d’infanzia cresciuto insieme a lei nella palude, o per Chase Andrews (Harris Dickinson). Si assiste anche alla mancanza d’affetto, come nel caso della relazione tra Kya e la sua famiglia: il padre violento, la madre e i fratelli che l’abbandonano quando è ancora una bambina. Tutto ciò si sintetizza in una dicotomia fra bene e male, odio e amore. L’alternarsi di sequenze drammatiche e introspettive a sequenze più romantiche dà forma a una pellicola avvincente e scorrevole che suscita curiosità e interesse nello spettatore.
La ragazza della palude è un film introspettivo, che scava nel profondo dell’animo umano, mettendo in luce i sentimenti della protagonista e facendo in modo che lo spettatore vi si identifichi. Un film che spiega cosa significa vivere ai margini della società e che incoraggia a credere ancora nell’amore.
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