LAS CALACAS – Per una serata in stile Tim Burton.
Drink Cinema è il progetto che, in collaborazione con Carlo Dutto, vi farà scoprire un intrigante connubio probabilmente inedito per quasi tutti voi: quello dei drink.. e dell’horror! Ogni settimana vi presenteremo un drink, collegato a leggende, personaggi e film dell’orrore e vi illustreremo come ricrearlo, per rendere divertenti ed indimenticabili le vostre serate a tema con gli amici.
Oggi, nel secondo episodio di questo spazio, vi presentiamo LAS CALACAS, ispirato a Nightmare before Christmas, di Tim Burton, 1993.
BARMAN: Alessio De Simone, bartender del Wisdomless Club di Roma (via Sora, 33)
Garnish: lime essiccato e fili di peperoncino
Raffreddare con ghiaccio un bicchiere basso. Versare tutti gli ingredienti in uno shaker, colmare con ghiaccio e agitare energicamente. Svuotare il bicchiere dell’acqua in eccesso e versare il cocktail direttamente sul ghiaccio. Guarnire con una fettina di lime essiccato e qualche filo di peperoncino
Il drink è ispirato al film d’animazione di Tim Burton, “Nightmare Before Christmas”. Protagonista della pellicola è “Jack Skeletron”, uno scheletro che, nell’aspetto, ricorda molto quelli della tradizione messicana, chiamati, per l’appunto, Calacas. L’utilizzo del mezcal come spirit di base viene dalla volontà di legare il drink al Messico e Los Siete Misterios è stata una scelta piuttosto immediata, pensando alla grafica delle etichette sulle bottiglie di questo prodotto, le quali raffigurano proprio delle Calacas. Il resto della ricetta è nato giocando su abbinamenti di sapori e prodotti tipici della cucina messicana, come il peperoncino e il cioccolato. Il tutto creato da Alessio De Simone, bartender del Wisdomless Club, in Via Sora, 2 a Roma, a due passi da Largo Argentina – www.wisdomlessclub.com. Senza giudizio, o anche con leggerezza. Questo è il significato di Wisdomless. Che non rappresenta necessariamente qualcosa di sbagliato. Ispirati tanto da Eichendorff che nel suo racconto Vita di un perdigiorno narra avventure fiabesche e passeggiate nella natura, quanto dai surrealisti francesi degli Anni Venti che organizzavano le passeggiate banali e disorientanti dei flâneurs parigini, i gentiluomini di fortuna di Wisdomless sembrano usciti dalle chine di Hugo Pratt. Eleganti, tatuati, bons vivants, raccontano di pellegrini dalle braccia tatuate e di Wunderkammer sospese nel tempo, in un luogo incantevole, la Foresteria dei Boncompagni, Duchi di Sora, nel Rione Parione a Roma. Un posto pieno di meraviglie: un incrocio tra un’invenzione di Jules Verne e un gabinetto delle curiosità, in cui tra ossa e alligatori, incisioni antiche e pugnali del lontano Oriente, ci si tatua, si bevono cocktails classici e originali, si sogna e si viaggia nelle sale del Club. Un po’, come Xavier de Maistre viaggiava attorno alla sua stanza oppure come De Selby, il personaggio creato da Flann O’Brien, viaggiava con il suo pensiero, costituendo una sfida alle convenzioni comuni, uno squarcio nella tela delle credenze assodate, una sfida per i paradigmi scientifici e sociali dominanti. Proprio come Wisdomless, senza giudizio e con leggerezza.
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