Le origini della paura
Una storia originale che indaga sul peggiore dei mali: quello umano.
L’odio è umano. Nessun demone, nessuna scusa. Harlan J. Gulguvit, cronista per casi di esoterismo ed esorcismo,lo ha visto con i suoi occhi. È trascorso un anno dagli eventi di Salem, eppure nulla riesce a cancellare il ricordo di quegli orrori. Poi un nuovo incarico: un giovane studioso è prigioniero a Ebol Town, tra le fenlands inglesi. È accusato di omicidio, di asservimento a Satana. Tra oscuri segreti e riti perduti, Gulguvit si ritroverà presto ingoiato da un vortice di violenza e disperazione.
Le Origini della Paura si configura (nel suo formato finale) come una storia originale inserita nell’universo ideato da H. P. Lovecraft. Anticipa gli eventi narrati nei suoi racconti, riporta nomi e credenze propri di quelle vicende, ricerca le stesse atmosfere che hanno saputo emozionare (e terrorizzare) milioni di lettori. Tutto ciò, tentando di salvaguardare una certa originalità. Si potrebbe dire allora che la vicenda tenda a un obiettivo ambizioso. Allo stesso tempo, tuttavia, non si esaurisce in esso. Numerose sono state le influenze e i richiami presi a modello, diversi i reali eventi storici analizzati e inseriti nella narrazione. Innumerevoli le difficoltà incontrate durante il percorso senza la certezza matematica di un’opera integra, capace di reggersi sulle sue sole gambe. Come dicevo, un atto di fede. Uno che ci ha pienamente ricompensati.
Una narrazione a fumetti firmata da Mariano Rose e Alessandro Saiu e pubblicata da Edizioni NPE, nella quale efferati assassinii e culti aberranti fanno da sfondo alle vicende del protagonista, tra rimandi lovecraftiani, mostruosità cosmiche ed eventi storicamente accaduti.
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