Le Streghe di Salem – L’esoterismo secondo Zombie
Le Streghe di Salem è un film del 2012 diretto da Rob Zombie. Il regista che ci aveva già abituato a pellicole cult ome “La casa dei 1000 corpi” (2003) e “La casa del diavolo” (2005) con questo lavoro supera sé stesso.
La protagonista è Heidi La Roc, dj di una radio locale, che conduce insieme a due suoi colleghi e amici un programma radiofonico. Un giorno Heidi riceve un vinile molto originale appartenente a “I signori di Salem”. Fin dalla sua prima riproduzione la musica crea nella protagonista e in altre donne della cittadina un forte senso di malessere.
Heidi inizialmente ci viene presentata come un personaggio deciso e a tratti irriverente. Una volta ascoltata la litania de “I signori” incominciamo ad assistere al suo decadimento fisico e emotivo. L’indebolimento viene affrontato in modo lento e graduale senza eccedere mai in velocità. Agli avvenimenti ambientati nel presente si alternano scene nel passato. Assistiamo agli ultimi momenti di Margaret Morgan e delle altre streghe di Salem avvenuti nel 1696.
Zombie prende infatti ispirazione dal famoso processo tenutosi nella cittadina del Massachusetts.
La pellicola si prende i suoi tempi, affrontando in modo attento e inquieto l’evoluzione del personaggio principale.L’intensità e la tensione crescono notevolmente con l’avanzare del film che culmina in un finale mostruoso e perverso. I riferimenti esoterici sono numerosissimi e a mano a mano che il film prosegue aumentano fino ad invadere lo schermo. La fotografia del film è ineccepibile, ed è infatti uno dei suoi punti di estrema forza.
La protagonista, interpretata da Sheri Moore Zombie (moglie del regista) offre una grandissima prova attoriale, così come tutti gli altri attori.
Nel film ci sono evidenti citazioni a pellicole come Shining (Kubrick) e Rosemary’s Baby (Polański).
Si possono notare anche altri riferimenti all’interno di questo lavoro di Zombie uno fra tutti quello a Georges Méliès e a il suo “Viaggio sulla Luna” del 1902.
A livello registico si notano numerosi elementi tipici del cinema kubrickiano.
Incontriamo Zombie forse nel suo film meno violento visivamente. Qui è stato però in grado di creare nello spettatore un forte senso di disturbo e angoscia durante tutta la durata del suo personale capolavoro.
Un altro elemento di forza di questo incredibile lavoro è la colonna sonora che contribuisce in modo fondamentale a tenere lo spettatore con gli occhi incollati allo schermo e a produrre un contesto estremamente creepy e ansiogeno.
Ci troviamo davanti a una pellicola che ha il suo punto di forza in una narrazione eccellente, le angosce che causa nello spettatore non sono dovute né al sangue (che si vede raramente) né a inutili jumpscares bensì da elementi e personaggi terrificanti che si scoprono sempre di più verso il finale, dove troviamo una delle scene più belle del panorama horror degli anni più recenti.
Con questo film ci troviamo davanti a un capolavoro dei nostri giorni, semplicemente imperdibile.