Una lenta discesa psicofisica, tra allucinazioni e incubi.
E’ questa una delle definizioni più accurate per Let Her Out film del 2016 di Cody Calahan.
Partendo da un personaggio di carattere forte e deciso, una scelta già vista e portata a buon compimento anche in Antisocial 1 e 2, conosciamo la protagonista del film Helen (Alanna LaVierge) e la sua sua battaglia personale non contro un nemico esterno ma contro se stessa. Dentro di lei infatti scopriamo esserci un residuo organico di una gemella mai sviluppatosi, nutrito nel corpo quanto nello spirito come fosse un tumore. La costante crescita di questa parte oscura è alla base della storia e del suo susseguirsi. Per Helen infatti le conseguenze fisiche di un incidente stradale non sono le uniche che si manifesteranno via via sul suo corpo.
Realizzato quasi interamente a Toronto, per lo più in un contesto verosimile e quotidiano per ragioni di budget, Let Her Out si sviluppa sulla storia della “gemella evanescente”. Con l’aiuto di Adam Seybold, caro amico del regista, che ne ha fornito le ispirazioni e i dettagli, Cody Calahan ha costruito una storia con tanti dati medici e scientifici. In molti di quest’ultimi si definisce come nel 10% dei casi, gemelli appena formatosi nel ventre materno entro i tre mesi possano ridursi ad una sola entità. Psicologicamente gli esperti dell’argomento credono che il feto possa percepire ancor prima del battito materno quello del gemello, soffrendone poi la mancanza in quella che da molti è definita la Sindome del Gemello Scomparso.
Da tutti questi dati però il regista si è via via staccato per raccontare una vicenda che non è innovativa, non è la prima volta che assistiamo alla compresenza di due o più entità in un unico corpo ma che ha sicuramente fatto tesoro di lavori e di influenze di un cinema precedente come quello di Brian de Palma o George A.Romero. Spingendo la protagonista in un vortice in cui perde se stessa e in cui la paura di non avere più il controllo delle sue azioni la fa da padrona, il film gioca sulla possessione e sul corpo, sul suo orrore. La presenza oscura cerca di uscire e riesce a farlo originando non solo eventi traumatici ma anche orrorifici e mortali.
Di grande effetto nella sua parte iniziale e in quella finale, Let Her Out ha troppe pecche narrative e ha nell’esaltazione del ruolo della protagonista forse il suo pregio migliore. Quell’Alanna LaVierge che qui debuttava nel suo primo lungometraggio già piccola attrice ad otto anni. La rivedremo in alcuni film televisivi come The Black Widow Killer e Christmas by the Book entrambi del 2018.
Distribuito dal 20 giugno in Home- Video, sia in Dvd che Blu-Ray in Limited Edition, Let Her Out è un film senza troppe pretese, non esaltante ma non per questo malvagio.